I principi fondamentali e le conseguenze pratiche per una medicina globale umana

I principi fondamentali e le conseguenze pratiche per una medicina globale umana

Volendo un po’ schematizzare, vi sono tre tipi di guarigione:

- Guarigione forzata - Fa fulcro sul sintomo, si basa su farmaco e chirurgia.
- Guarigione armoniosa - Fa fulcro sulle cause alla base del sintomo e sulla loro armonizzazione con la legge di natura.
- Guarigione senza guarigione - Fa fulcro sull’impegno di vita, indipendentemente dal sintomo.

Ancora schematicamente, il primo tipo appartiene prevalentemente alla medicina moderna nelle sue varie forme.
Il secondo è tipico della medicina tradizionale, ad es. orientale, ma non solo.
Il terzo è il punto culminante di una vera medicina umana.

Tutti e tre i modi di guarigione sono accettabili e necessari per l’uomo moderno e costituiscono un percorso di evoluzione personale basato sul principio d’educazione alla salute in modo umano.

A distanza di molti anni, in base alla esperienza fatta su me stesso, posso confermare la validità pratica di questi principi, particolarmente del terzo, originariamente formulati, anche se in modo diverso, dal maestro Masahiro Oki, che ringrazio di cuore
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venerdì 19 giugno 2020

La 'strage degli innocenti': non esistono 'colpe', ma errori, responsabilità e rimedi ...

Qui non si tratta d'esser 'Magi' indovini, venire da Oriente inseguendo una stella 'cometa' mai apparsa storicamente, venire per adorare un neonato 're', ma passare prima a chiederne informazioni ad Erode, suscitandone la folle invidia e l'abominio dell'infanticidio di massa: una palese 'fack new' priva di riscontri storici e intromessa nel testo 'Euangelicos' per pura propaganda da qualche fanatico leader di una setta che ormai aveva del tutto tradito quel bambino 'come tutti gli altri', a sua volta figlio di una ragazzina e di un falegname, come tanti altri ...
Qui l'ennesima 'strage degli innocenti' c'è stata davvero, e farne colpa alla 'natura' o a Dio che guardava e lasciava fare, è solo un voltar la testa per rifiutare ancora una volta di prenderci le nostre responsabilità, e cambiar rotta ...
Vedendo per la prima volta l'ecatombe di innocenti alberi, nella conca di Caprile, subito sotto Colle S. Lucia, dove ho vissuto per 29 anni, ho capito!
Ogni volta che consumo il superfluo, faccio il pigro, mangio più del necessario, io inquino! E da qualche parte un albero (ma anche un bambino, un pesce, uno sfruttato ridotto in schiavitù perché io possa continuare ad inquinare impunemente): un albero, un bambino, un pesce, un povero, avranno le ore contate ...

Adesso taccio e lascio parlare le immagini.




















sabato 13 giugno 2020

Splendore nell'erba: a scuola dalla Natura nell'orto 'sinergico' 1) la 'Casa' comune

Non fatevi spaventare dalle parole, e nemmeno da quelli che le usano a sproposito per vendervi le solite cose camuffate da 'naturali' ossia 'bio' per dirlo alla greca ... E soprattutto, non prendete lezioni dagli 'esperti', che sono soprattutto esperti nella truffa e nella menzogna!
E' un malvezzo comune, quando si vuole impressionare il 'volgo', buttar giù qualche parolone in latino: lo ha fatto la 'santa chiesa romana' per duemila anni, lo fanno ogni giorno gli avvocati, i medici, gli scienziati: e quando il latino non basta più, tirano fuori il Greco. Lingue delle quali i sullodati nemmeno loro ci capiscono un'acca, ma tanto basta a farli ritenere 'saggi' ...
Ma accettate solo la Natura come maestra, e mettetevi nella posizione del bambino che vuole sinceramente imparare qualcosa di vero!
Ciò letto, capito e sottoscritto, procediamo.
Sinergico significa 'a forze unite', sottinteso quelle della Natura, chè quelle della 'Monsanto' e affini vanno esattamente dalla parte opposta! 
(Ma perchè chiamarla Monsanto, poi, che se a qualche  monte vogliamo accostarla, dovrebbe essere i 'Monte Calvo', quello famoso per i riti  di demoni e streghe che emergono dalle sue viscere col buio per celebrare i loro 'Sabba' satanici ...)
Sin ergos, quindi, a 'forze unite'; 'viribus unitis' in Latino: adesso è chiaro? No, non ancora...
Allora leggete il resto!
Uno dei peggiori crimini fatti alla terra che tutti ci nutre è stato quello di diserbarla, sconvolgerla con ferite profonde, chiamate solchi, popolarla tutta di piante fasulle in monocultura e irrorare tutto con la 'Bayer', la ditta bavarese super esperta nell'avvelenare uomini, piante, animali acqua ed aria.
Se non ci credete, entrate in un consorzio agrario qualsiasi, respirate a pieni polmoni e, se siete ancora 'sani', ne uscirete con strani sintomi: gambe che non stanno in piedi, vertigini, mal di testa e confusione. Poi passate al supermercato o in farmacia a completare l'opera.
Sono oltre centomila i veleni di sintesi per tenere in 'vita' un cadavere: il nostro ed il pianeta intero: noi e lui ormai sterili e talmente tossici che, ormai, è quasi ovunque proibito 'inumare', ossia interrare i nostri cadaveri, mentre il pianeta è abbandonato al suo destino già segnato: una lunga agonia da cui certamente risorgerà, ma senza di noi e con un nuovo 'ecosistema'.
'Ecologia' significa quasi lo stesso che 'economia': lo studio (e le regole) che governano la 'casa', intesa come casa comune: ossia la nostra, quella degli altri tutti, tane dei lupi incluse, e quella comune: il povero, bellissimo pianeta che abbiamo popolato solo per ... spopolarlo!
Si ma ormai che ci vuoi fare, le cose vanno cosi', vuoi fare il moralista, l'eremita ... Tanto morire si deve.
Bene, allora voi fatevi suicidare pure dal fatalismo, dalla rassegnazione, dalla pigrizia, ossia dai vostri 'comodi' scomodissimi, cioè letali, ma io voglio vender cara la pelle, e soprattutto non svenderla per un cuscino funebre imbottito di soldi ... 
Chi capisce, segua la prossima puntata, in cui passo alla pratica, gli altri tornino pure a Canale 5 ed alle cronache dei 'Partiti'.
I quali, caxxo, fanno tutto tranne che partire!
Ma partiranno, certo che partiranno anche loro: e sarà un viaggio di sola andata, quello per la vetta del monte Calvo, aspettando la notte ...
Scherzavo: facevo solo per catturare l'attenzione: a domani!




Questa mattina, invece, all'alba, ecco il miracolo della vita che fiorisce di nuovo:











 Il pomodoro piantato prima delle ultime gelate, si è ripreso: piantaggine e basilico violetto lo hanno aiutato

 Peperoni in fiore ...

 Piantagine: una robusta 'naturale' ottima per il misto di verdure cotte

Artemisia 'volgare': arrivata da sola: la vera pianta che cura tutto!

 Una misticanza fra 'spontanee' e coltivate ...

lunedì 1 giugno 2020

domenica 31 maggio 2020

Il fascino del potere, capitolo 1 - 'Prima di tutto l'apparenza', paragrafo A: le 'Stellette'

“Il colonnello Friedrich Kraus, che aveva anche l’appellativo nobiliare von Zillergut derivante da una tenuta nella regione di Salisburgo che i suoi antenati avevano già fatto fuori nel XVIII secolo, era un imbecille di tutto rispetto, Quando raccontava qualcosa, si limitava a fare affermazioni, domandando nel contempo a tutti se capivano le espressioni più banali:
“La finestra, dunque, signori, si’. Sapete cos'è una finestra?”
Oppure:
“La via ai due lati della quale c’è un fossato si chiama strada . Si’, signori. Sapete cos'è un fossato? Un fossato è uno scavo a cui lavorano più persone. E’ un luogo scavato. Si’. Si lavora con le zappe. Sapete cos'è una zappa?”
Era davvero stupefacente che quell'idiota avesse potuto fare una carriera relativamente rapida e avere dalla sua persone molto influenti, come il capo di stato maggiore che lo appoggiava malgrado la sua totale incapacità militare ...”


Cosi' Jaroslav Hasek introduce la poderosa figura di un colonnello 'idiota di tutto rispetto', nel suo notissimo romanzo 'Il buon soldato Svejk', capolavoro dell'umorismo mondiale di tutti i tempi. 
Ed il giovane Kraus, che da piccolo aveva sbattuto la testa cadendo da un tavolo, venne avviato dal padre all'Accademia Militare di Maria Teresa, vista come l'unica occasione per aprirgli una brillante carriera, fino ai gradi gerarchici più elevati, date le condizioni mentali di partenza del figlio ...
Nel suo capolavoro, dove ogni autoritarismo e militarismo vengono dissolti nel ridicolo, di figure come quella del colonnello Kraus ne compaiono a bizzeffe ...

Veniamo ai nostri giorni.
Non so se Trump e Bolsonaro abbiano avuto analoghi infortuni nella prima infanzia, oppure se fossero già per le loro doti naturali destinati entrambi ad entrare in un'accademia militare, peraltro senza fare alcuna brillante carriera: forse il loro è stato un caso ancora più disperato di quello del Colonnello Kraus ...
Sta di fatto che quando un 'idiota' del calibro di un Friedrich Kraus Von Zillergut non riesce nemmeno ad arrivare al ministero della guerra col grado di generale di Stato maggiore, gli resta aperta una sola strada: quella della carriera politica ...
E gli effetti diventare tragici.
Non vi invito nemmeno a pregare, per la loro precaria salute mentale, qualche illustre rappresentante del 'Panteon' dell'Aldilà: loro stessi lo fanno quotidianamente con scarsi risultati, per non dire nulli,  come si evince da fatti ormai universalmente notori ...
Bisognerebbe provare con un Santo minore, uno di quelli che se ne stanno sfaccendato in un angolino del Paradiso, perché ormai nessuno li ricorda più ... 
Che so: un San Serapione, martire del secondo secolo, che non c'è neanche nel calendario, potrebbe essere la persona giusta ...
"A Serapiò, tu che nessuno se ricorda de te e manco te prega, a Serapiò, nun ce potresti mette na pezza tu?
Grazie, Serapiò: qualunque cosa che potrai fà è zempre mejo de gnente.
A Serapiò, m'arriccomanno: semo amichi, te ce metto puro na candelina in Chiesa.
Serpiò, te prego: nun c'abbbandonà!"




Appendice.
Non molti anni dopo questi avvenimenti i due di cui sopra, ossia il 'Donald' ed il 'Bolso', giunti alla fine delle loro 'brillanti' carriere di 'esseri umani', furono chiamati a render conto al K.u.K quartier generale di 'Dio', quest'ultimo in divisa da 'Generale a quattro stellette' ...
Per primo fu sentito l'Americano.
Cosa hai fatto, nelle tua vita?
Signor Generale, lo sa: l'Accademia Militare, poi il Presidente degli Stati Uniti ...
Nient'altro?
Ah si', Signor Generale: ho fatto anche il ricco, ma molto ricco!
Certo: truffando, rubando, evadendo il fisco e facendo tutto tranne che la persona onesta!
Ma Signor Generale, è lei che mi ha programmato cosi': la colpa è anche sua!
Tu parli di colpe per scaricarmi addosso le tue responsabilità. Anch'io ho le mie, ma non le scarico su di te. Io ti ho programmato 'umano', e tu mi ricompari davanti da bestia! 
Pertanto la TUA missione umana è stata un fallimento regressivo totale. Devi ripetere la prova. E visto che bestia sei, come bestia devi ripartire. Che ne pensi del lombrico? E' una creatura molto semplice ed utile: tutto quello che mangia lo scarica come nutrimento per le piante dell'orto: mi sembra un buon punto per ritentare di diventare 'umano'.
The Donald tacque.
E tu?
Io, Signor Generale, ho fatto le stesse cose, ma soprattutto il leccaculo di Donald ...
Nient'altro?
Silenzio.
Benissimo: vuol dire che nella prossima vita ripartirai da quello che sai già fare! Che ne dici, leccare il culo di un lombrico può andare bene?
Tacquero entrambi.
Su, coraggio, concluse il 'Generale a quattro stellette': solo qualche milione di anni, e vedrete che alla fine qualcosa di buono, a livello di nuovi esseri umani, lo combinerete!
Abtreten!

(Nel linguaggio militare del 'Kaiser und Koeniger' Imperialregio Esercito Austro-Ungarico, l'espressione 'abtreten' significava qualcosa di simile al nostro 'rompete le righe!').

sabato 30 maggio 2020

martedì 26 maggio 2020

Esperienze nell'orto ai tempi del coronavirus -4) 'Medico cura te stesso'

E' vero! Diceva bene il figlio del falegname (e figlio di Dio come chiunque viva in armonia con l'Universo): un medico che non sa curare se stesso, ossia non conosce le cause del suo star male e tanto meno non ha capito che, facendo contro la natura delle cose, la terapia finisce per essere solo dannosa, anche se temporaneamente efficace sul 'sintomo'; un tal medico non può liquidare i problemi altrui scrivendo su una ricetta qualche nome commerciale di sostanze più o meno tossiche, e tutte 'anti' qualcosa di buono, ossia contro la forza vitale stessa di un essere umano ...
Allo stesso modo: una pianta talmente artificiale da esser preda di qualunque assalto da parte del microcosmo che la circonda, finendo per soccombere rapidamente, non può dare alcuna garanzia di esser capace di 'curare' i problemi altrui.
I saggi contadini di un tempo che fu (ma che è e sarà per sempre), sapevano scegliere le 'erbacce' più rigogliose, verdi, sane, immuni da malattie come 'medici' e medicine per le piante dell'orto che erano state infiacchite da un sistema innaturale di coltivazione ...
In cinquanta e più anni di esperienza medica e botanica, andando alla ricerca di rimedi naturali specifici per questo o quel problema di salute umana, ho capito una cosa fondamentale: le piante spontanee, in generale, sono complementari alla biologia degli esseri a sangue caldo, e le migliori, selezionate da millenni di osservazioni empiriche, hanno tutte il potere di depurare l'organismo dall'eccesso di tossine prodotte da uno stile di vita che, col passar del tempo, è divenuto sempre più artificiale, ossia innaturale.
Il mio pomodoro, in orto, è l'analogo, in campo vegetale, dell'essere umano in 'sofferenza' (e dei suoi animali domestici che condividono il suo stile di vita!). Ciò che è in grado di depurare l'uomo, altrettanto bene può fare anche con le nostre super artificiali e speciose piante dell'orto!
La regina delle erbe salutari, da millenni nota e usatissima, è l'ortica! Un centrifugato di ortiche è di un verde intenso che 'abbaglia': indice di buona salute! La clorofilla è il pigmento vegetale analogo della emoglobina, ma molto più evoluto. Non si limita a trasportare ossigeno, ma ha la capacità di trasformare la luce in sostanze nutritive! Per questo un macerato d'ortica è il rimedio migliore per curare i problemi di salute delle piante ed insieme per fornire la quintessenza nutritiva al terreno stesso. Meraviglioso! 
L'Ortica, nei climi dell'emisfero nord, si trova un po' ovunque. Specie in ambienti freschi ed umidi (ha un gran bisogno di acqua!), e ricchi di sostanze azotate a base di urea. E questo elemento, per millenni, è stato garantito dallo scambio fra le sostanze di rifiuto degli animali domestici (feci ma soprattutto urina), ed il terreno in cui soggiornavano più a lungo. 
L'urina, a sua volta, è tossica per la gran parte delle altre piante, e pertanto l'ortica non ha rivali sui terreni con abbondanti derivati azotati dell'urea. Ed anche quando gli animali han smesso di pascolare e riposare liberi e a loro piacere, il terreno conserva a lungo i caratteri specifici che garantiscono la vegetazione lussureggiante delle ortiche. Dove ci sono molte ortiche, quasi sempre, in passato, questi erano anche i luoghi dove si raccoglievano molti animali ...
L'urtica quasi non ha rivali, in natura: compie perfettamente il suo ciclo vitale, alla fine del quale restituisce al terreno gli stessi principi (acido urico ricco d'azoto), e tutta una serie di sali minerali, che rigenerano il tutto.
Per questo è bene non estirpare la pianta con le radici, e non raccoglierla tutta nello stesso posto.
Rispetto all'Aquiseto, pianta arcaica, ed all'Artemisia, pianta moderna, l'Ortica è una via di mezzo, ideale quindi per la nostra era attuale.
L'Equiseto, più raro in natura, invece, appartiene ad un'era antichissima: 400 milioni di anni fa, quando era la pianta dominante delle terre emerse ed i dinosauri non erano ancora comparsi ...
La sua saggezza è globale, ma la sua specialità consiste nell'accumulo di sali minerali. E' ricchissimo di silicio, elemento fondamentale per la mineralizzazione degli organi di sostegno della pianta, e di tutti gli altri minerali, fra cui l'indispensabile potassio, per la crescita vigorosa di tutta la pianta, e gli oligo elementi che garantiscono il buon funzionamento dei sistemi enzimatici. Invece ha poca clorofilla ...
Due parole, infine, sull'Artemisia.
E' una pianta pioniera, che si adatta bene alle terre ancor povere di humus. Resiste egregiamente anche nelle condizioni peggiori: i bordi delle strade intasati dagli scarichi dei carburanti; deve possedere poderosi sistemi di depurazione e neutralizzazione dei metalli pesanti, come il piombo! Essendo una delle ultime a comparire, ha condiviso condizioni generali, ossia climatiche ed ambientali, che son anche quelle attuali. La sua specifica capacità è quella di resistere a tutto: virus, batteri, protozoi, insetti, muffe funghi, parassiti (incluse cimici, zecche, pidocchi), e perfino vermi.
E' la singola pianta con il più largo spettro d'azione in natura!
Di tutte e tre ne ho parlato molto, in questo blog (che continua imperterrito a circolare senza annunci pubblicitari e senza nessun calcolo economico da parte mia ...) 
Se volete, potete ricercare nell'apposto piccolo riquadro con la simbolica lente d'ingrandimento le voci specifiche.
Un composto delle tre erbe insieme ritengo che sia l'ideale per curare i problemi delle piante artificiali che oggi usiamo abitualmente come cibo, inclusi gli alberi da frutta e gli olivi malati di disseccamento rapido.

In pratica, in un annaffiatoio metto due buone manciate di ortica secca, o tre di fresca, ud una manciata sia di artemisia che di equiseto secchi: altrimenti due manciate delle stesse piante fresche.
Riempio con dieci litri d'acqua, e metto al sole. In tre giorni fermenta. Verso mezzo contenuto nel terreno, un po' lontano dalle piante, sia dell'orto che del giardino, perché l'irrorazione diretta è troppo forte ... Torno a riempire l'annaffiatoio e dopo due giorni ripeto annaffiando ancora con mezzo contenuto il terreno attorno alla base delle piante. Ripristino il volume ancora una volta, e questa volta irroro tutta la pianta. Il residuo di erbe, una volta asciugato, lo spargo come fertilizzante, ed il ciclo è completo! 

Un malato, soprattutto se è grave, richiede un bravo medico, che abbia capito la natura dei problemi del paziente nel loro insieme e nel loro rapporto con l'ambiente. Ortica, Artemisia ed Equiseto, piante sanissime, frugali, longeve perfettamente 'felici' di esistere, rispondono in pieno al detto di Gesù, con cui ho iniziato: il miglior medico è quello che non si ammala, o se si ammala è capace di guarire se stesso! Se no, che medico è? 

Qui sotto trascrivo la formula di struttura della clorofilla perché racchiude in sè qualcosa di magico: è il pigmento che più d'ogni altro ha consentito il successo ed il diffondersi della vita nel nostro 'verde' pianeta! Sono cinque atomi in varie proporzioni: Carbonio, Idrogeno, Ossigeno Azoto e Magnesio. Quest'ultimo, in minime dosi, è l'elemento essenziale! 
                            C55H72O5N4Mg
 Il verde, in pratica, è Clorofilla!

lunedì 25 maggio 2020

Esperienze nell'orto ai tempi del coronavirus -3) Quando le piante si guariscono fra loro ...

La Vita, sul nostro pianeta comune, può vantare un magnifico primato: la longevità! Infatti è presente da circa tre miliardi d'anni!
L'uomo, invece, da circa due milioni d'anni ... Ma siamo ottimisti, diciamo forse anche tre! Ciò significa che prima della comparsa dell'uomo il 'fenomeno' Vita ha accumulato un'esperienza  mille volte più lunga di quella della specie umana.
Per chi sa osservare almeno un po' la realtà con un'ottica globale, ciò significa due cose: che rispetto alla saggezza della vita planetaria la specie umana deve ancora imparare a dire bbbbabbo e mmmamma (o ppppappa!); e ci sono vistose evidenze che la stessa specie umana sia in fase di 'decadenza' da parecchie migliaia d'anni. In altre parole, rispetto alla Natura, stiamo disimparando e diventando sempre più stupidi, fino all'attuale autolesionismo catastrofico e preoccupante ...
La seconda cosa è che la Vita stessa, nelle sue variegate componenti, è stata preparata alla perfezione per fornire all'ultimo arrivato, cioè noi stessi, tutto ciò di cui necessitiamo: aria, acqua, cibo, materie prime e materie biologicamente elaborate, ossia perfettamente idonee a coprire ogni necessità umana essenziale ed esistenziale: dalla energia pulita, infinita e gratuita, alla farmacia che previene, arricchisce, stimola, cura e soprattutto, non va in senso contrario alla 'fisiologia' degli esseri umani.
Ma l'uomo, sporcato fino alla punta dei capelli da una folle avidità di 'potere' e da calcoli 'opportunistici', ossia del tutto inopportuni, sta compiendo un capolavoro di idiozia: la denigrazione totale, sistematica, pseudoscientifica, arrogante ed assurda del valore intrinseco, ossia dell'enorme saggezza interiore della Vita stessa del pianeta, in tutte e tre le sue componenti essenziali: saggezza minerale, vegetale ed animale!
Di fronte alla arrogante follia 'illuminista' che ha deificato la meschinità egoista di questa scimmia in regressione totale e che si è autodefinita homo sapiens: regressione sia morale che materiale, e davanti alla  continua esaltazione dei presunti 'poteri sublimi' di una presunta superiore intelligenza, il tutto sostenuto da una martellante 'propaganda' ubiquitaria, dalla storiografia alle varie 'scienze' perfette, ossia quelle di regime che non ammettono dubbi o contraddizioni'; di fronte a tanta follia, i cui catastrofici effetti sono sotto gli occhi di tutti, i cervelli umani accettano di andare al macero passando per il tritacarne del 'potere' in tutte le sue salse: politica, economica, finanziaria e 'culturale'! 

Di fronte a tanta desolazione, il piccolo pezzo di terra in cui sto coltivando un orticello, sprizza saggezza e salute da ogni fenomeno visibile ed invisibile, sia superficiale che sotterraneo.
Oggi parlo dei poteri curativi globali di tre piante, specializzate nel mantenimento di un equilibrio biologico ideale fra le altre piante spontanee e, per quel che mi riguarda, anche nei confronti delle speciose 'intruse', tutta apparenza ma poca sostanza, delle quali è emblematico il pomodoro che dovrebbe produrre frutti di un kilogrammo, di cui parlavo ieri e l'altro ieri.
Le tre piante che ho scelto a questo scopo sono l'ortica, l'artemisia e l'equiseto. E le ho scelte per tre criteri: la millenaria esperienza umana con l'ortica, nel campo della fitoterapia agreste; le nuove conoscenze acquisite a livello scientifico sui mirabili effetti terapeutici 'globali' dell'artemisia (cura egregiamente le patologie virali batteriche, fungine, protozoarie, da insetti e da parassiti intestinali  sia delle piante che dell'uomo!); e per la eccezionale ricchezza in sali minerali dell'equiseto, particolarmente silicio, ma anche tutto il resto, indispensabili per restituire al terreno la giusta miscela di minerali ed oligo elementi. 
Per quanto riguarda l'ortica segnalo solo la abbondante presenza di azoto che la rende un utilissimo concime, dopo aver funzionato egregiamente da regolatore dello sviluppo di batteri e muffe tossiche.
In natura tutte e tre queste piante godono di ottima salute, pur crescendo anche nei posti più inquinati. Inoltre sono eccezionalmente prolifiche e longeve; e se talvolta vediamo le foglie delle ortiche tutte bucherellate, ciò dipende dal fatto che gli stessi insetti vanno a curarsi con i suoi succhi dai loro problemi di salute ...
Vi lascio uno spazio di riflessione, e spero di ammirazione e gratitudine, prima di concludere, domani, descrivendo un modo semplice per preparare un macerato 'globale' con una miscela di quelle che ci ostiniamo ancora a chiamare 'malerbe' ...


 Ortica ...

 Artemisia ...

 Ed Equiseto












E questi sono alcuni risultati ...


 Zucchine in fiore

 La carciofaia

 Il pomodoro che dovrebbe diventare 'da kilo'

 I fagiolini

 Le spinaci


domenica 24 maggio 2020

Esperienze nell'orto ai tempi del coronavirus -2) La condivisione fa la forza

L'intervento dell'uomo nella selezione del mondo vegetale a suo 'vantaggio', ha creato nuovi e grossi problemi ...
Raramente questo intervento è stato in armonia con le leggi di natura. Spesso, invece, e fin troppo, è stato rivolto ad esaltare alcuni caratteri, primo fra tutti l'apparenza, a danno di tutto il resto.
Non possiamo pretendere che una pianta di pomodoro, tramite centinaia di ibridazioni artificiali, arrivi a produrre pomodori da un chilo mantenendo integro il suo sistema vitale globale!
Infatti, per produrre la speciosità tanto desiderata a scopo commerciale, quella pianta, mostro innaturale, ha bisogno di una infinita serie di interventi per mantenerla in vita: da concimazioni estreme, a ripulitura totale del terreno da qualunque altra specie, per poi giungere a continue irrorazioni con metalli pesanti (rame per primo) che ne garantiscano la sopravvivenza dall'attacco di funghi e batteri, ammesso che prima il terreno stesso non sia stato 'ucciso' dagli erbicidi, rivoltato in profondità, sotterrando lo strato fertile e portando in superficie quello sterile, che doveva stare in profondità ed essere usato per la riserva minerale dalle radici più profonde ...
Ed ancora: interventi chimici che livellino aspetto, peso e colore dei frutti secondo standards commerciali, producendo frutti immaturi ma all'apparenza super pigmentati, senza gusto e con caratteri nutritivi e vitaminici estremamente scadenti.
Qui non è più il caso di dire che anche l'occhio vuole la sua parte, ma che l'occhio stesso diventa asso pigliatutto.
In altre parole, il calcolo ha fatto si' che una pianta rispecchiasse le stesse attitudini scadenti della nuova umanità 'uniformata': l'apparenza a danno dell'essenza! Olfatto, gusto, assorbimento, digestione e vantaggio per l'intero organismo del 'consumatore' diventano irrilevanti: ciò che conta è 'apparire per vendere'!
Nulla in Natura avviene in base a calcolati interessi di profitto e di vantaggio solo individuale. Tutto avviene in base alla legge della condivisione e per il benessere di tutti.
Il mondo sotterraneo, che circonda le radici dei vari organismi è un grandioso circolo di informazioni e scambi reciproci per l'affermazione della vita di ciascuno: lo stadio finale adattativo, in botanica, è chiamato 'climax'. Superata la fase delle piante pioniere, in ogni nicchia ecologica si stabilizzeranno le forme di vita più adatte a quel clima, alla tipologia del suolo, ai sui componenti nutritivi; e questa fase, a sua volta, non è statica, ma in lento, continuo adattamento alle nuove condizioni ambientali dell'ecosistema ...
Allora come fare? L'unico modo è bilanciare il nostro intervento in base alle leggi della natura, assecondandole il più possibile, a meno che non ridiventiamo mangiatori erranti di erbe selvatiche.
Quindi: basta arature profonde, estirpazioni violente e distruzione chimica di tutto quello che non ci fa comodo.
La biodiversità controllata, ma non sovvertita o distrutta, è la garanzia fondamentale per il riadattamento dell'intruso artificiale (il pomodoro biologicamente modificato, ad esempio), alla natura delle cose. Deve convivere con una serie di macro e micro bionti, regolati quel minimo che basti a non farlo soffocare. La presenza di batteri, funghi, proto e metazoi, apparati radicali sinergici, in perenne scambio di informazioni nutrizionali, manterrà il terreno soffice, arieggiato, pullulante di vita. E quello che un organismo scarta diviene cibo per l'altro.
La vita, anche quella 'artificiale', si basa sul compromesso, la condivisione, la ricchezza comune, lo scambio continuo di informazioni vitali fra la pianta intrusa e tutto ciò che la circonda, finché questa, automaticamente, ridurrà alcuni dei caratteri speciosi del tutto inutili, acquistando nuovamente un valore biologico e nutritivo completo e necessario per l'unico scopo che le darebbe ragione di esistere: il bene comune, senza rinunciare a quello del consumatore finale ...
Sto cercando man mano nuovi compromessi: ad esempio quello di lasciar crescere una piccola bordura di pianticelle selvatiche, tenuta sotto controllo, attorno ed in mezzo alle piante introdotte a scopo produttivo. Inoltre riciclo tutto senza buttare via niente, neanche un filo d'erba secca, sempre buona a pacciamare il terreno alla base del mio pomodoro: non più un 'clandestino' mostro di apparenza, ma un verdissimo, pulsante organismo vivente che si è riappropriato di molte delle sue prerogative naturali.
E per oggi, quinto mese della nuova era del nuovo Coronavirus, mi fermo qui ...


 Il 'clandestino' si sta integrando ...

 L'orletto di erbe spontanee attorno a spinaci fagiolini e peperoncini

 Lo stesso orletto fra prezzemolo, porri e spinaci



venerdì 22 maggio 2020

Esperienze nell'orto ai tempi del coronavirus -1) Cosa significa 'biodinamico'...

Biodinamico, letteralmente significa ciò che è conforme alla 'dinamica biologica', ossia alla 'forza' (dinamis) della vita (bios).
Non nasce quindi da astratte teorie agronomiche 'scientifiche', ma dall'osservazione attenta e rispettosa della stesse leggi di natura che regolano i rapporti fra gli esseri viventi tutti.
Un gravissimo malinteso, per nulla imputabile a Darwin, e cioè che il 'successo' della specie nasca dalla 'sopraffazione' del più 'debole' da parte del 'più forte', è stato catastrofico a tutti i livelli, ed è stato calcolatamente messo alla base delle aberrazioni teoriche dei vari tipi di razzismo, di colonialismo, di suprematismo, eccetera.
Partendo da un presupposto errato, per una grave incapacità di osservazione della realtà stessa e dei principi naturali che ne sono alla base, e stravolgendo il tutto per asservirlo ai calcoli farneticanti di certuni aspiranti al successo ed alla egemonia sugli altri, a cominciare da quel fasullo 'vince il migliore', è bene chiarire subito che, in Natura nessuno è migliore o peggiore, e nessuno 'vince', specie con la sopraffazione sugli altri, come nessuno e niente soccombe. Ma tutto e tutti sono indispensabili al buon andamento delle cose e, in definitiva, al successo della vita. 
In natura non esistono gerarchie, egemonie, autarchie e 'leadership'. La vita si basa su alcuni semplici principi: la necessità di tutto, l'interdipendenza, la consociazione e la condivisione universale: in altre parole, l'umiltà collaborativa.
Il contrario è barbarie, dissoluzione, violenza, polverizzazione di ogni 'struttura' necessaria alla prosecuzione ed al successo della vita. In una parola, questa cultura falsa ed arrogante, alla lunga diventa una cultura di 'morte da dissociazione'. 
Sarebbe il trionfo del secondo principio della termodinamica, se lo stesso non fosse del tutto fasullo fuori da certe gabbie spazio-temporali artificialmente imposte dalla 'scienza della distruzione' a rinnegare le stesse leggi naturali alla base del fenomeno 'Vita'.
L'uomo non può arrogarsi la presunzione di decidere cosa sia utile e cosa inutile, cosa buono e cosa cattivo, perché ogni volta lo fa solo in base a calcoli meschini di tornaconto privato ...
Sapete la storia della guerra dei passeri? Non è una storiella, ma verità storica passata sotto silenzio, anche fuori dall'impero comunista creato da Mao Tse Dong: il 'grande timoniere' ...
In poche parole, osservando i passeri che beccavano granaglie nei campi, calcolando il numero di grani ingurgitati ogni giorno dai volatili, moltiplicato per il probabile numero di uccellini cinesi (svariati miliardi), e delle tonnellate di riso annualmente sottratte agli usi 'umani' giunse alla conclusione che ... era colpa dei passeri se il grande balzo agricolo del paese tardava a realizzarsi.
Agi' in conseguenza, dichiarando una guerra senza quartiere ai passeri (e simili), combattuta usando come schiavi le centinaia di milioni di agricoltori del paese: il rischio, per i meno attivi, era come al solito la pena di morte. 
In pratica centinaia di milioni di persone dovevano allontanare il becco dei passeri dalle granaglie, terrorizzandoli con indiavolati frastuoni, catturandoli ed eliminandoli in tutti i modi possibili.
Un anno dopo la guerra dei passeri era vinta del tutto, e la guerra per il riso persa completamente: una 'Caporetto' del riso su scala semi continentale.
Oltre che aver avvelenato i terreni per sterminare i passeri, lo squilibrio ecologico fu catastrofico: senza più competitori una miriade di insetti, che gli stessi passeri regolavano demograficamente, letteralmente esplose, divorando quasi per intero il raccolto del riso.
Purtroppo nessun cortigiano del celeste impero di mezzo, ridipinto di rosso, ebbe il coraggio di dichiarare che Mao, oltre che un criminale galattico, era pure un cretino cosmico! 
Il dittatore impedì' che la cosa fosse divulgata e bisognò attendere la morte del tiranno affinché altri un, po' meno tiranni, rimediassero al misfatto ...
Heil Mao!, verrebbe da aggiungere, per concludere.
Cosa c'entri tutto questo con il mio piccolo orto (25 metri quadri), grazie al quale sto cercando di imparare cosa significhi 'biodinamicità', naturalezza, artificialità e legge di natura, e come queste componenti possano consociarsi fra loro per ripristinare un certo grado di integrazione collaborativa, lo dirò prossimamente.
Intanto inserisco qualche foto del piccolo orto, inondato dalla luce radiosa di questa mattina, nella quale alcuni dettagli già sono indicativi dei primi risultati delle mie osservazioni 'sul campo'
Anzi: sul campicello!


L'angolo dei peperoncini piccanti

 E quello dei peperoni dolci e delle aromatiche, con unna pianta di pomodoro

 Le 'erbacce' in eccesso che uso per far humus e pacciamare le piante 'artificiali'

 L'angolo dei fagiolini

 Una visione parziale d'insieme