I principi fondamentali e le conseguenze pratiche per una medicina globale umana

I principi fondamentali e le conseguenze pratiche per una medicina globale umana

Volendo un po’ schematizzare, vi sono tre tipi di guarigione:

- Guarigione forzata - Fa fulcro sul sintomo, si basa su farmaco e chirurgia.
- Guarigione armoniosa - Fa fulcro sulle cause alla base del sintomo e sulla loro armonizzazione con la legge di natura.
- Guarigione senza guarigione - Fa fulcro sull’impegno di vita, indipendentemente dal sintomo.

Ancora schematicamente, il primo tipo appartiene prevalentemente alla medicina moderna nelle sue varie forme.
Il secondo è tipico della medicina tradizionale, ad es. orientale, ma non solo.
Il terzo è il punto culminante di una vera medicina umana.

Tutti e tre i modi di guarigione sono accettabili e necessari per l’uomo moderno e costituiscono un percorso di evoluzione personale basato sul principio d’educazione alla salute in modo umano.

A distanza di molti anni, in base alla esperienza fatta su me stesso, posso confermare la validità pratica di questi principi, particolarmente del terzo, originariamente formulati, anche se in modo diverso, dal maestro Masahiro Oki, che ringrazio di cuore
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lunedì 6 febbraio 2012

Le lesioni dei menischi: Il vero e il falso

Ginocchia (e menischi) apparentemente sani
Una trentina d'anni fa subivo il primo, unico e, spero, ultimo intervento della mia vita: la 'sradicazione' di un menisco del ginocchio sinistro, leso in seguito a ripetuti incidenti sulli sci (da fondo).
I menischi, mi fu detto allora, non guariscono mai: se sono lesi vanno divelti (secondo la moda un po'... da macello dell'epoca).
Infatti, mi dissero, i menischi non hanno vasi ...
Secondo i vari luminari dell'ortopedia dell'epoca, la natura è stupida, mentre i ... (omissis) con laurea in medicina (e, naturalmente, in chirurgia), sono intelligenti.
Passati i primi due giorni di sofferenza, per un blocco vescicale, aggravato da un robustissimo gesso che inguainava tutta la gamba (perchè non si sa mai: il paziente, anche se medico, potrebbe fare movimenti incolsulti, tali da compromettere l'opera di 'cesello', operata dal 'bisturi'; ma era il Protocollo e, come in caserma o in diplomazia, il Protocollo va rispettato), passati i primi due giorni, già dal terzo giorno, siccome stavo meglio e mi annoiavo, presa una scopa in mano ho cominciato a pulire le stanze di degenza; non perchè il personale non lo facesse bene, ma così, tanto per fare qualcosa. (Anche all'epoca ero un po' originale).
Tornato a casa, per un po' ho dimenticato il ginocchio e l'ex menisco, ma ad ogni minima occasione il ... defunto si faceva sentire, eccome! Gonfiore, dolore, difficoltà a deambulare, finchè non si decideva a passare.
Una quindicina d'anni dopo mi ruppi anche il menisco mediale del ginocchio destro: una pessima lesione a manico di secchio ... La Cassandra di turno mi minacciò con la solita frase ... Ma questa volta non ci sono ricascato: con esercizi di rieducazione, il menisco ed il ginocchio destro sono guariti alla perfezione, tanto che, ancor oggi, posso praticare lo sciatsu in 'seiza', ossia inginocchiato sui talloni, senza il minimo problema.
Ma torniamo al punto di partenza: possibile che madre natura abbia fornito l'articolazione più delicata, per la stazione eretta, ossia il ginocchio, di due strutture esenziali, i menischi, che al minimo trauma vanno asportate?
Oltre ai menischi, anche le cartillagini articolari e le cornee non sono vascolarizzati direttamente, per ovvi motivi: la garanzia della trasparenza, nella cornea, e per evitare microemorragie in superfici articolari così delicate per il resto.
Allora, cornee, menischi, cartillagini articolari, come riparano i microtraumi (e spesso, anche quelli più gravi)?
Semplice:attingendo ai liquidi di lubrificazione, con cui sono in contatto: lacrime e liquido sinoviale; ed aggiungendo un po' di esercizi correttivi, in tutti e tre i casi. Se ciò non basta, ricorrendo all'aiuto della natura. Un collirio di eufrasia (con aggiunta di artemisia e, per i più audaci, di microdosi di peperoncino, come fa regolarmente il sottoscritto), per le congiuntive; strofinando direttamente peperoncino fresco, o secco, una volta fatto rinvenire in acqua, per le articolazioni (come fa lo scrivente). In entrambi i casi ottimi, specie sul dolore.
Se, nel caso delle ginicchia, la tumefazione persiste, io faccio così: metto a bagno due cucchiai di soia verde per una notte. La pesto in un pestello, riducendola in poltiglia, la applico sul ginocchio e fascio. Il giorno dopo il ginocchio è sgonfio, la funzionalità ottima (e la soia ha tirato fuori un cumulo di tossine, riconoscibili dall'odore: fetido!). Sono infatti convinto che, in generale, ogni zona di minore resisteza dell'organismo diventa sempre, in specifiche situazioni, un 'atrattore' di tossine d'ogni tipo, specie alimentari (ma anche farmacologiche)...
Nel modo descritto ho risolto, negli ultimi due giorni, un'ennesima sinovite al ginocchio sinistro (ma perchè la sinistra è così fragile? Boh!), associando digiuno e clistere!
Conclusione: i menischi non riparano mai: FALSO!. L'intervento di asportazione degli stessi previene patologie degenerative del ginocchio: FALSO! (Anche se i moderni interventi in artroscopia riducono di molto tale rischio). Il menisco leso, non operato, compromette per sempre l'articolazione del ginocchio: FALSO!
Certi luoghi comuni, come certi dogmi, sono duri a morire e, spesso, alcuni interventi si fanno soprattutto per l'immediata comodità del paziente e, in rarissimi, ma rarissimi (?) casi, anche per fare cassa ...
Cio detto, confermato e sottoscritto, debbo angiungere una cosa. In ogni caso, sono grato all'ortopedico ed all' equipe che allora mi operarono: infatti, all'epoca, io non ero in grado di fare altrimenti. E, probabilmente, neanche loro ...