I principi fondamentali e le conseguenze pratiche per una medicina globale umana

I principi fondamentali e le conseguenze pratiche per una medicina globale umana

Volendo un po’ schematizzare, vi sono tre tipi di guarigione:

- Guarigione forzata - Fa fulcro sul sintomo, si basa su farmaco e chirurgia.
- Guarigione armoniosa - Fa fulcro sulle cause alla base del sintomo e sulla loro armonizzazione con la legge di natura.
- Guarigione senza guarigione - Fa fulcro sull’impegno di vita, indipendentemente dal sintomo.

Ancora schematicamente, il primo tipo appartiene prevalentemente alla medicina moderna nelle sue varie forme.
Il secondo è tipico della medicina tradizionale, ad es. orientale, ma non solo.
Il terzo è il punto culminante di una vera medicina umana.

Tutti e tre i modi di guarigione sono accettabili e necessari per l’uomo moderno e costituiscono un percorso di evoluzione personale basato sul principio d’educazione alla salute in modo umano.

A distanza di molti anni, in base alla esperienza fatta su me stesso, posso confermare la validità pratica di questi principi, particolarmente del terzo, originariamente formulati, anche se in modo diverso, dal maestro Masahiro Oki, che ringrazio di cuore
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Olio d'uovo

Olio d'uovo - Una trasformazione alchemica. Ieri, finalmente, ho preparato l'olio d'uovo.
Si tratta di una ricetta, vecchia di secoli, derivata dalla tradizione popolare giapponese.

Tra la fine dell'ottocento ed i primi del novecento, un medico giapponese era divenuto famoso in tutto il mondo per i sorprendenti effetti da lui ottenuti nella cura della tubercolosi.
Famoso al punto che bastava indirizzare una lettera al "dottor TBC, Giappone", che questa veniva regolarmente recapitata.
Un giorno, finalmente, egli svelò il segreto della sua medicina: nessun segreto, era la ricetta di sua nonna per la preparazione dell'olio d'uovo!

Oggi, quindi, voglio parlare diffusamente e dettagliatamente di questa ricetta, avendo ripetutamente ed in più parti del mondo verificato l'efficacia estrema di questo rimedio della nonna nel guarire quella che, da sempre, è la più temuta (ed anche la più diffusa) delle malattie, la tubercolosi.

Quella che segue é una cronaca, quasi in diretta, di una trasformazione alchemica tramite il calore, che ho cercato di documentare anche fotograficamente.

Ho fatto comperare cinquanta uova al mercato del villaggio vicino, perché qui, nonostante qualche micro pollaio, dono di una Onlus giapponese, preferiscono lasciar libere le galline perché, mi hanno spiegato, crescono meglio, non si ammalano e la carne è più buona (ma anche perché, al chiuso, andrebbero nutrite, e qui tutto è prezioso...).
Così le uova si disperdono nella foresta, per il piacere di serpenti ed altri animali, che abbondano ovunque (spesso te li ritrovi in casa).

Delle uova ho utilizzato solo i rossi. Le cinquanta chiare sono andate a ruba fra i vicini di casa: cibo prezioso e gustoso (e noi le gettiamo nel lavandino...).
Mi hanno prestato un utilissimo (ed olezzante) fornello a petrolio, ed una pentola in alluminio pesante, con la forma del "pot au feu", ossia panciuta ed un po' ristretta in alto.
Questa pentola è la diretta discendente, in qualche modo, del crogiolo degli alchimisti.
In essa ho versato i cinquanta rossi ed ho acceso la fiamma, a fuoco medio.

La massima cura va messa nel mantenere la fiamma moderata, affinché il tutto non finisca per bruciare. Ci vuole pertanto un po' di pazienza, giacche il tempo di preparazione è di due o tre ore, a seconda della quantità d'uova.
Il mestolo (un ramo d'albero), non deve mai restare fermo. Con questo, manovrato in varie maniere, si rimescolano, triturano e strizzano i coaguli che rapidamente si formano.
Questa è la fase delle "uova strapazzate": quando la temperatura supera i 45°C, le proteine cominciano a coagulare, unendosi le una alle altre, tramite legami idrogeno, fra i teminali aminici NH e quelli acidi COOH.
In questa fase c'è un viraggio da Sol (proteine disperse in fase acquosa), a Gel (acqua rinchiusa da trame proteiche).
Altri legami si formano tra i gruppi sulfidrilici (SH) degli aminoacidi solforati, abbondantemente presenti nell'uovo, facilitando la creazione del coagulo. Sono questi gruppi che danno il caratteristico odore alle uova marce.

Mescolando e frantumando il grosso coagulo, l'acqua dispersa nel Gel comincia a liberarsi sotto forma di vapore.
Questa fase, in cui i tuorli virano da un bel giallo - uovo al bruno sempre più scuro, dura molto a lungo, oltre un'ora.
Verso la fine di questa fase, quando la temperatura raggiungerà in tutta la massa i 100°C, l'acqua residua entrerà in ebollizione, formando una nube di vapore chiaro, che solleverà i residui d'uovo frammentati, in una prima bolla, la bolla di vapore.
Ora la temperatura potrà salire oltre i 100°c, ed i frammenti d'uovo coagulati cominceranno a gemere le prime tracce oleose: colesterolo, trigliceridi, fosfolipidi (fra cui lecitine ed altri).
A questo punto la fiamma va abbassata, per non provocare la friggitura dell'olio che va formandosi.

La fase dell mosche impazzite.
Quando il calore ha cominciato a liberare i primi residui sulfidrilici, dal tipico odore, ho cominciato a sentire ronzare le mosche.
In poco tempo, dai quattro angoli del mondo, migliaia di mosche, di tutte le forme, dimensioni e colori, hanno formato una vera nuvola, tutto intorno al paiolo, gettandosi come impazzite a succhiare i frammenti e i micro spruzzi fuoriusciti dalla pentola.
Fra l'altro, in pochi minuti, hanno fatto piazza pulita dei residui rimasti nei gusci.
Non avevo mai visto nulla del genere: venivano a nutrirsi e curare le loro malattie...
Ho capito d'essere sulla strada giusta...
Intanto, la piccola nube azzurrina di vapore d'acqua, cominciava ad essere sostituita dai primi fumi dell'olio, sempre più scuri.
L'odore, la mescolanza di odori: zolfo, petrolio, olio che comincia a bruciacchiare, impregna ogni cosa, ed un puzzo degno dell'ultimo girone dell'inferno si legherà, quasi indissolubilmente a tutto: maglietta, capelli, perfino i sandali...In confronto, la sigaretta sembra aria d'un mattino di primavera...
Il tutto, ora, comincia a gemere e sfrigolare: "Come d'un ceppo verde ch'arso sia da l'un dei lati, dall altro piange e geme, per fumo che va via" (Dante, Inferno).
Abbassare ulteriormente la fiamma, sempre rimescolando, nel mentre si formerà la seconda bolla, quella dell'olio in ebollizione.
I residui solidi tendono di nuovo a riunirsi in un secondo coagulo, sempre più pastoso, filante e leggermente vitreo, come il caramello.
L'olio comincia a separarsi in massa.
Facilitate la separazione, inclinando un po' la pentola e portando la ganga in formazione da un lato, lasciando lo spazio per la bolla oleosa che si forma.
Alzare al massimo la fiamma, per mezzo minuto e spegnere il tutto. Sollevando il mestolo, la massa solida verrà via del tutto, pietrificata in carbone puro.


Attendere che il tutto raffreddi, quindi filtrare e travasare in boccette di vetro scuro, con contagocce.


Ecco l'olio d'uovo, perenne, incorruttibile, pronto a guarire anche i casi più gravi di tubercolosi...


Ma di questo parlerò un altro giorno.

Olio d'uovo 2 - Digressioni e variazioni sul tema

Da qualche giorno sono tornato a casa, sano e salvo, come si suol dire...
"Gate gate, paragate, parasamgate, bodhi siva" , che significa "andato, andato, andato al di là, sull'altra sponda, sano e salvo". (Sanscrito, dal sutra del cuore).
Ero arrivato in Togo il 21 Aprile, lo stesso giorno di un tentativo di colpo di stato, messo in atto dal fratello del presidente Faure Egnessambé, mentre questi era in Cina, in visita di stato...
Quando si dice "parenti serpenti", qualche volta sembra proprio vero, ma guarda un po'!
Vi ero arrivato non con l'arrogante sicumera di Giulio Cesare "Veni vidi vici ".
-Ed i francesi ancora ce lo invidiano, come ci invidiavano, incazzandosi, nel veder Bartali, quel volto triste d'italiano in fuga, quel naso lungo in cima a una salita (Paolo Conte). Poi, giustamente, hanno smesso di invidiarci, nel 1940, quando li abbiamo pugnalati alle spalle... ma lasciamo perdere-.

Ero arrivato con il solo scopo di preparare l'olio d'uovo, così come é stato.
Siccome due affezionati lettori hanno manifestato grande interesse sulla trasformazione alchemica, voglio spendere ancora qualche parola sull'argomento.
La parola alchimia, oggi chimica, deriva dall'arabo Al-kimiya, la (ricerca) della pietra filosofale, a sua volta dal greco Philosophia, amore della sapienza.
Il significato era fisico e metafisico: la ricerca, tramite la sapienza, della trasformazione spirituale interiore, oltre che materiale, di cui l'oro è sempre stato simbolo.
Da un punto di vista fisico, l'oro, fino ad oggi, è stato solo prodotto da processi di fusione atomica, e non da trasformazioni alchemiche, che avvengono per fenomeni elettromagnetici a livello di orbitali elettronici esterni di tipo quantico-probabilistici.
Quasi incredibilmente, fra gli altri, Tomaso d'Aquino scrisse un trattato sull'alchimia...
(Poi si traviò del tutto, con la Summa Theologiae).

Gli alchimisti antichi erano spesso spiriti eletti, eclettici studiosi, animati dal desiderio di ricercare la verità in modo globale: scientifico, spirituale e religioso... ma con i mezzi d'allora, che erano empirici.
Non hanno prodotto quasi mai alcun danno agli altri, ma, spesso, molti benefici e per questo, molti, sono finiti al rogo.
I moderni chimici, pur non producendo solo benefici, non finiscono mai al rogo (per fortuna), ma spesso, a quella fiera delle vanità che é il salone delle premiazioni dell'istituto per i Nobel di Stoccolma...

Per distillazioni successive, si cercava di estrarre la quint'essenza della materia sottile, una specie di anima delle cose, mentre il crogiolo serviva per trasformare al calore, la natura visibile della materia in nuove sostanze, e così via.

La preparazione dell'olio d'uovo sintetizza bene due principi fondamentali delle trasformazioni alchemiche: la essenza fisica della vita biologica, dell' energia creativa della forza vitale, il rosso d'uovo, appunto, ed il potere trasformatore-purificatore del fuoco...
Per questo è così potente.
I chimici d'oggi potrebbero facilmente individuare e nominare tutte le migliaia di molecole che si formano nel processo, ma nominare non sempre significa anche capire...
Pur non essendo chimico, qualcosa ho già cercato di dire, ma voglio aggiungere dell'altro.
Avete presente lo speck (quello originale, quasi introvabile), oppure il pesce affumicato?
Non solo sono una delizia per il palato, ma rendono le sostanze imputrescibili.
Centinaia di molecole antibiotiche, antimicotiche, antivirali, si formano nel processo di fumigagione, alcune anche molto tossiche, come i derivati del ciclopentanopeiidrofenantrene (e il nome stesso incute oscuri timori), potenzialmente cancerogeno. Per questo tali prodotti vanno presi a piccole dosi.
Ma l'olio d'uovo contiene anche ben altro.
Fra l'altro, fosfolipidi ed acidi grassi ricchissimi di doppi e tripli legami (se non brucia troppo!), notoriamente efficaci nel ridurre il rischi di trombosi ed infarto, per il potente effetto anti aggregante ed ipocolesterolemizzante... (ma che vorrà dire questo parolone?)...
Parole, appunto, finché non vengono messe in pratica, ad esempio nella cura della tubercolosi, ma non solo. Anche infarto, angina, ipotensione, astenia, malattie croniche virali, batteriche, parassitarie, come ho potuto verificare più volte...
Nella tubercolosi, ad es., anche piccolissime dosi (sicuramente non tossiche), ce la fanno, in pochi giorni, anche nei casi più gravi e con i ceppi più virulenti.
Ricordo, invece, che l'attuale terapia antitubercolare, prevede l'associazione da due fino a sette sostanze, (mediamente tre), per sei mesi l'anno, per tre anni e con risultati per niente certi e definitivi in tutti i casi.

Si, ma l'olio d'uovo non é scientifico...
Questo lo dici tu e te lo fa dire la tua ignoranza e la tua visione parziale e preconcetta...
E poi, scusate tanto, ma se anche fosse così, chi se ne frega...!