I principi fondamentali e le conseguenze pratiche per una medicina globale umana

I principi fondamentali e le conseguenze pratiche per una medicina globale umana

Volendo un po’ schematizzare, vi sono tre tipi di guarigione:

- Guarigione forzata - Fa fulcro sul sintomo, si basa su farmaco e chirurgia.
- Guarigione armoniosa - Fa fulcro sulle cause alla base del sintomo e sulla loro armonizzazione con la legge di natura.
- Guarigione senza guarigione - Fa fulcro sull’impegno di vita, indipendentemente dal sintomo.

Ancora schematicamente, il primo tipo appartiene prevalentemente alla medicina moderna nelle sue varie forme.
Il secondo è tipico della medicina tradizionale, ad es. orientale, ma non solo.
Il terzo è il punto culminante di una vera medicina umana.

Tutti e tre i modi di guarigione sono accettabili e necessari per l’uomo moderno e costituiscono un percorso di evoluzione personale basato sul principio d’educazione alla salute in modo umano.

A distanza di molti anni, in base alla esperienza fatta su me stesso, posso confermare la validità pratica di questi principi, particolarmente del terzo, originariamente formulati, anche se in modo diverso, dal maestro Masahiro Oki, che ringrazio di cuore
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lunedì 28 novembre 2016

domenica 20 novembre 2016

sabato 12 novembre 2016

A scuola da Lilli 2: la tutela della salute in un cane ...(E non solo!)

 Lilli durante la 'malattia, a metà settembre ...
Quando, due mesi fa, arrivai a fare una diagnosi certa sulla paresi che aveva colpito Lilli, cucciolo femmina di Pastore di montagna della Balkania, (neurite tossi infettiva da virus, equivalente della sindrome di Barrè-Lieu umana), oltre ad avviare subito una terapia sintomatica e causale del problema, andai ad informarmi ...
I primi cinque o sei seducenti articoli di altrettanti 'illuminati' medici veterinari, si basavano sul terrorismo allo stato puro e sulla ineludibile necessità di ricoverare l'animale nelle loro cliniche ...
"Patologia estremamente grave, che può portare a morte per paralisi respiratoria, e per la quale è indispensabile il ricorso a terapie ben consolidate della medicina ufficiale. Rischio, comunque, ad onta delle terapie, di continue ricadute e dello sviluppo di una patologia autoimmune verso le componenti fisiologiche del sistema nervoso periferico ..."  Perfetto!
Solo nel settimo articolo un veterinario intellettualmente onesto chiarì che la prognosi della patologia in sé e per sé era completamente positiva: quasi 100% di guarigioni totali nell'arco di uno-quattro mesi ... Tirai un respiro di sollievo!
Ma quali sono queste consolidate terapie di una patologia da virus oggi a disposizione della 'scienza' medica ufficiale? La solita, antichissima trinità terapeutica: antibiotici (per prevenire sovrapposizioni infettive ...), antiinfiammatori di sintesi e cortisone! Qualunque testo scientifico di immunologia spiega bene: il cortisone, che nei primissimi tempi ha spettacolari effetti su dolori, infiammazione e sintomi paretici, è anche un potente inibitore delle difese immunitarie, facilita le sovra infezioni batteriche, stimola i virus a replicarsi, blocca la crescita delle cellule immunitarie (linfociti, plasmacellule, istiociti, granulociti, monociti, macrofagi), ed in tal modo anche la produzione di interferoni naturali, oltre che causare una caterva di catastrofiche reazioni a catena, la peggiore delle quali è la ipo-atrofia delle ghiandole surrenali, unici organi che la natura ci ha dato per proteggerci nei momenti di bisogno acuto ...
Gli antibiotici, oggi somministrati alla 'pene' per qualunque patologia infettiva o presunta tale, ed assolutamente sprovvisti d'effetto sui virus, oltre ad essere diventati in tal modo pericolosamente inefficaci, inducono ulteriore danno tossico all'organismo e, frammisti ai residui di mielina (che i virus mettono in circolazione, dopo aver distrutto le cellule di Shwann che avvolgono, nutrono e proteggono i nervi), concorrono a creare degli ibridi mostri fra componenti essenziali del nostro organismo e residui delle molecole antibiotiche, con risposta autoimmunitaria recidivante o permanente contro il proprio sistema nervoso, fra cui Sclerosi multipla e SLA ... (Parlo sempre in riferimento al caso specifico, bada bene!, anche se il discorso è di carattere generale). 
Gli antiinfiammatori, infine, hanno bensì il benefico effetto di ridurre dolori e sintomi, alla pari del cortisone (e quindi sono quantomeno superflui, associati allo stesso), ma inibiscono temporaneamente anche la febbre e con essa la risposta immunitaria collegata alla febbre, che madre Natura ha saggiamente fornito ad ogni organismo animale a sangue caldo ...
Capito un pochino cosa succede con terapie che fanno si' una rapida bella figura sui sintomi, ma  sono assolutamente controproducenti sulle cause?
Devo dichiarare apertamente che antibiotici, cortisone ed antiinfiammatori, se usati da mani esperte, con chiare indicazioni cliniche e nei tempi e modi giusti, sono ottime opportunità terapeutiche: ma questo, oggi, quando mai accade?
In quei giorni di sofferenza di Lilli, ed anche miei, se avessi avuto in po' di cortisone, almeno per lenire le sofferenze continue della mia nuova compagna, lo avrei usato, con scienza e coscienza. Ma alla fine i rimedi naturali plurimi, usati frammisti col cibo più idoneo al caso, resero non necessario il ricorso al farmaco.
Di questo ho già parlato, con una certa abbondanza, nell'articolo 'Ancora sulla depressione: a scuola da Lilli', e più ampiamente in quasi tutto questo blog ...
Lilli in Ottobre, del tutto guarita

Ma, come ogni problema di salute ha le sue vere cause nelle condizioni generali di corpo, cuore e spirito (e questo è altrettanto vero anche per i nostri piccoli amici a quattro zampe, e non solo per loro ...), così ogni guarigione è un processo che coinvolge la Natura stessa di cui siamo fatti, nella sua interezza; e devo ripetere che una carezza, un respiro lungo, una mano ed un cuore calorosi, hanno più effetto di qualunque altra cosa, anche per i nostri fratellini minori, compagni di viaggio e devotissimi amici in questa meravigliosa esperienza (ed avventura) che si chiama Vita. 



e Lilli oggi, a metà Novembre, in rapidissima crescita (e ottima salute ...)

lunedì 31 ottobre 2016

Mangiare meno, mangiare meglio, mangiare ringraziando

L'epoca del cibo genuino e prodotto nel rispetto delle leggi di natura è finita da un pezzo. L'unica cosa che possiamo fare è ridurre il carico inquinante collegato ormai, anche se in misura molto diversa, con tutto quello che mangiamo e beviamo.
Tutto il cibo che introduciamo oltre il necessario è un crimine verso noi stessi e verso l'intera umanità. Dobbiamo cominciare a renderci conto che siamo responsabili in prima persona verso la nostra salute a cominciare da quanto e cosa mangiamo; e verso la salute di tutto e di tutti anche per quello che restituiamo all'ambiente, dopo averlo saccheggiato in conseguenza della nostra onnivora voracità. 
Mangiare troppo, fino al limite di vivere per mangiare, è forse il più diffuso modo di perdere le nostre prerogative umane e di sottrarre risorse a quel miliardo di esseri che patiscono la fame. 
Non sono né vegetariano, né vegano né fissato: dico solo che stiamo tutti, nel nostro mondo pravilegiato, mangiando troppo e male. E non sono nemmeno contro la carne, ma ritengo che mangiarne troppa non possa che farci del male. Accetteremmo, ad esempio, di farci invitare a pranzo da un maiale? Allora perché accettiamo di divorarne grandi quantità, sapendo come viene alimentato? (Fra l'altro carcasse in decomposizione, lettiere con feci e urine, perfino olio usato di automobili ...)
Quindi, senza fanatismi o crociate, mangiamo meno carne e bilanciamo prima di tutto con quelle sostanze che ne riducono la tossicità: fra le moltissime, zenzero, ravanello e daikon, curcuma, aglio, cipolla, carota, sedano, rape ... Ed ancora, fra gli aromi e le spezie, pepe (in quantità modica), peperoncino, senape, rafano, ginepro, erbe aromatiche: prezzemolo, dragoncello, timo, rosmarino, salvia, basilico, origano, maggiorana ... Ed infine tutte le bacche dai colori vivaci: mirtillo, ribes nero, more, visciole e via dicendo ... 
Ne ho parlato tantissimo su questo blog (vedi la 'bomba di salute') e non voglio ripetermi. Inoltre, diamo il posto d'onore a cereali, legumi e verdure (almeno in parte crude!), ed alla frutta biologica non trattata, (la mela soprattutto!). Quella del commercio, purtroppo, è bella solo per gli occhi ma pestifera! Se volete farvi una specie di chemioterapia con i fitofarmaci, continuate pure a fare il pieno quotidiano di frutta nei negozi della grande (e piccola) distribuzione  ...
Sono stato chiaro? No? Allora, per cortesia, leggete il precedente articolo sull'inquinamento del cibo industriale ...
Ma basta con queste che considero ormai cose arcinote. Parliamo di qualcosa che finora non avete forse mai letto, partendo dalla ... fisica dell'acqua! Alla fine capirete quanto l'argomento è pertinente a tutti i livelli.
L'acqua è l'elemento più diffuso e più importante del nostro bel pianeta. E' stata la culla della vita di tutti gli organismi viventi e l'elemento indispensabile per il buon funzionamento di ogni processo biologico. Eppure ne beviamo troppo poca ...
E' l'unica sostanza che può essere presente, contemporaneamente, nei tre stati: liquido, solido e gassoso. E' inoltre il solo elemento che, in prossimità dello zero termico, aumenta di volume diminuendo il suo peso specifico: per questo il fondo dei laghi e dei mari non ghiacciano mai, rendendo possibile la vita degli esseri acquatici anche nei climi più freddi ...
Ed ancora: è la sostanza che garantisce la solubilità di sali minerali, zuccheri e aminoacidi, ma non dei grassi, che per essere assimilati necessitano di essere emulsionati dalla bile ... Allo stesso modo rende possibile il trasporto fuori dell'organismo di ciò che è in eccesso: sali minerali e residui tossici della digestione, nonché di moltissimi veleni chimici; ma, come in tutte le cose, c'è un limite: il troppo stroppia! Per fare questo l'acqua deve essere di gran lunga più abbondante delle sostanze in soluzione e deve conservare una proprietà fondamentale di se stessa: la polarità magnetica e la capacità di unirsi ad altre molecole d'acqua, formando quei grappoli molecolari (clusters) che sono fra l'altro, anche l'origine dei bellissimi cristalli di ghiaccio che tutti conosciamo. Tutto questo grazie ad un carattere fisico di estrema importanza e precisione: l'angolo che separa i due atomi di idrogeno fra loro nella molecola che li unisce all'ossigeno, pari, esattamente, a 104,45 gradi! Se fosse solo di poco diverso, in più o meno, la vita, come la conosciamo, non sarebbe possibile! Da questo precisissimo parametro, infatti, deriva la possibilità di formare grandi aggregati molecolari, continuamente cangianti, che sono alla base di tutto il resto: meraviglioso, non credete?
Quanto più l'acqua è pura ed in movimento, tanto più grandi sono i meravigliosi grappoli che si formano, e viceversa ... !
Ma c'è ben altro: l'acqua è estremamente plasmabile dalle informazioni di qualunque tipo, con cui viene in contatto (e non solo da quelle chimico-fisiche, badate bene!). Ciò incide enormemente sulle sue capacità e modalità di cristallizzare e di depurare l'ambiente.
Un geniale ricercatore giapponese recentemente scomparso, Masaru Emoto, ha documentato in modo inoppugnabile quanto ho appena detto, congelando e fotografando al microscopio i cristalli d'acqua in svariate condizioni ambientali. Cosi' un'acqua di sorgente forma cristalli meravigliosi, mentre questi regrediscono, fino a scomparire del tutto, ad esempio, in un'acqua prelevata da una fogna o da un fiume inquinato: in questo caso l'acqua ha perso ogni potere depurativo, perché non circonda più le tossine, ma ne è imprigionata. Eccovene un esempio:
Ma c'è ben altro, eccome! Se una certa quantità d'acqua viene sottoposta a parole ( o pensieri!) gentili, positivi o creativi, forma cristalli sempre più belli; viceversa parole o pensieri negativi, ad esempio: ti uccido!, la fanno virare alla condizione dell'acqua di fogna!
Capite le implicazioni pratiche di quando ho detto, ed Emoto ha dimostrato? 
Un semplice ringraziamento al cibo, prima di introdurlo in bocca, anche solo pensato con cuore sincero, influenzerà il comportamento fisico delle molecole d'acqua che contiene, ricostituendo la capacità di depurazione delle stesse e, fino ad un certo punto, liberandola dalla prigione delle tossine in cui si trova, spesso, confinata!
 Masaru Emoto al lavoro ...
Ma non solo: gli stessi microorganismi tossici verranno inibiti nel loro sviluppo, mentre si svilupperanno quelli positivi, che sono alla base dei sapori e dei profumi che un buon alimento dovrebbe emanare (mi è difficile, oggi, entrare in una macelleria senza ... turarmi il naso o fare apnea!). Non ci credete? Prendete un bicchiere di vino, ponete le mani a circondarlo senza toccarlo, respirate con calma per tre o quattro minuti e pronunciate mentalmente la parola grazie, o armonia, a piacere; assaggiatelo e vedrete un vino scadente diventare un profumato e vellutato barrique ... Ho fatto tante volte quest'esperienza con famosi sommeliers, lasciandoli allibiti! Naturalmente, per confronto, un secondo bicchiere dello stesso vino rimaneva senza ... trattamento ad una certa distanza, e bevendolo restava quello di prima!
E' vero: noi siamo quello che mangiamo, ma soprattutto quello che facciamo e pensiamo, e queste due cose influenzano l'Universo intero, nel bene e nel male ...
Potrei provare a darvi una descrizione fisica del fenomeno, in base a quelle leggi di Natura che, anche se rifiutate dalla fisica parziale oggi in auge, cominciamo a comprendere ... Ma c'è un limite, per chiunque di noi: la Verità è chiara, trasparente, libera, pura come l'acqua: se cerchiamo di afferrarla, stringendola in mano, scapperà da tutte le parti: ma se con umiltà e ringraziamento forgiamo una mano a coppa, potremmo raccoglierne almeno quel pochino che ci basta, giorno per giorno, a calmare un po' la sete ...
Ma di questo, con vostro sollievo, parlerò forse un'altra volta ...

Laudato si', mi' Signore, per sora acqua
la quale è molto utile et humile et casta ...
Laudato si', mi' Signore, per sora nostra matre Terra
la quale ne sustenta et governa,
et produce fructi con coloriti fiori et herba ...

(Francesco d'Assisi, Cantico delle creature)


giovedì 20 ottobre 2016

Inquinamento chimico alimentare: il maggior crimine della nuova 'società globale'

Non voglio fare un elenco esaustivo delle sostanze tossiche presenti ormai in tutto quello che mangiamo e beviamo, nè una dettagliata descrizione delle condizioni di vita dei miliardi di poveri animali allevati per la produzione di carni: comunque potete trovare in internet un'allucinante documentazione in proposito ...
Mi limito a due esempi paradigmatici: il clenbuterolo e l'allevamento intensivo dei vitelli da carne.
Il primo, notissimo farmaco antiasmatico, è una sostanza simpaticomimetica (perchè sa imitare - o scimmiottare- gli effetti degli analoghi naturali: adrenalina, noradrenalina, dopamina, serotonina etc, prodotti in maniera estremamente più saggia ed oculata dal nostro organismo), dotata di effetto stimolante sui recettori beta adrenergici 2, presenti soprattutto, ma non solo, sulla muscolatura dei bronchi. Cosa significa? Che, una volta introdotto, il clenbuterolo stimola questi recettori, i quali, a loro volta, inducono un rilassamento delle cellule muscolari dei bronchi, contribuendo al loro rilassamento, e quindi aiutando a superare la crisi asmatica ... Ma non sempre: oltre alla assuefazione, talora si verifica l'effetto opposto, ossia un grave broncospasmo riflesso, e sempre, purtroppo gli effetti indesiderati: aritmie, tachicardia, aumento del consumo di ossigeno del cuore ... ecc.
Allora, perchè il clenbuterolo è una delle sostanze dopanti più usata negli allevamenti animali, nonchè nelle palestre di 'body building'? Esattamente per gli effetti indesiderati, ossia perchè fa bruciare più grassi aumentando le richieste metaboliche dell'organismo, a spese del lavoro del cuore (che spesso può cedere di schianto), e perchè induce un aumento di volume delle fibre muscolari tramite l'inibizione dell' ATPasi, con conseguente allungamento delle stesse a scapito della funzionalità. 
Sotto questo aspetto polli in batteria, vacche e body builders sono considerati alla stessa stregua ... Si avranno carni più magre e muscoli ipertrofici (ma inefficienti ...). Ed inoltre una continua sovra eccitazione nervosa, maggiore aggressività, insonnia e tremori ... Se siete d'accordo con questi effetti, continuate pure a somministrare ai vostri figli questi alimenti, ed auguri! Ma almeno vi ho informati ... Uomo avvisato mezzo salvato!
Veniamo alle fettine di vitello, esangui, belle da vedere ma gonfie d'acqua (per la presenza di ormoni estrogeni e cortisone), nonchè scarsamente nutrienti per i motivi che adesso vi racconto.
Nei sullodati allevamenti intensivi i vitelli neonati vengono legati all'estremità di una gabbia di 40 cm per 140. Sono impossibilitati a muoversi ed a bere, ma in cambio ricevono ininterrottamente una specie di pappa priva di ferro ma ricchissima di proteine, clenbuterolo, ormoni femminili, cortisone, antibiotici ecc. Le loro fibre muscolari non possono compiere nessun movimento; la carenza di ferro le rende esangui (ma cosi' vuole il mercato degli idioti telecomandati). Il sistema immunitario non si sviluppa e presto compaiono diarree pestifere sanguinolente, con buon effetto cromatico sulle carni sempre più esangui. Quei poveri vitelli che si premettono di sopravvivere vengono macellati quando hanno riempito il volume della gabbia, e queste carni, una volta omogeneizzate, finiscono (truccate le carte), negli alimenti usati per lo svezzamento dei nostri bambini. I vari scandali del passato hanno prodotto maggiori controlli per un po', ma poi, grazie anche alle bustarelle, tutto torna come prima ...
L'alternativa è farvi da voi gli omogeneizzati con carni di sicura provenienza e leggendo un po' in internet troverete come fare ... Oppure chiedete alle vostre nonne!
Come vedete, siamo tutti responsabili, quando non complici, di tutto ciò che avviene nella nostra disumana società contemporanea, e non possiamo mettere energia solo per cercare di far cambiare il sistema, se non siamo prima determinati a ridurre il nostro personale contributo al malandazzo globale.
Il primo consiglio, comunque, è: mangiate di meno e meglio! Su questo, nel prossimo articolo, mi permetterò di darvi alcuni consigli pratici che non troverete (quasi) da nessun'altra parte ...



Ps:  Fra non molto saremo tutti debitori delle multinazionali dell'alimentazione se anche da noi, come già succede in molti paesi all'avanguardia del nord Europa, non potremo più allevare animali da cortile: cerchiamo di capirli: lo fanno per il nostro bene e la nostra sicurezza alimentare ...

sabato 24 settembre 2016

Ancora sulla depressione: a scuola da Lilli 1 -

 Dico subito che Lilli è un cane, anzi una cagnetta, probabilmente di quattro mesi, della razza Pastore di montagna della Balkania ... Tralascio ogni descrizione delle sue qualità meravigliose, perché sarebbero di parte e non la finirei più. Aggiungo solo che Lilli mi ha adottato fin dal primi momento che è comparsa, da chissà dove, nella piccola baita di montagna, lontana da tutti (ma non da tutto!), in Montenegro, dove abitavo due mesi fa ...
Aggiungo invece che credevo di saperne molto, sulla depressione, sia per esperienza personale che professionale ... Ma di questo ho ormai scritto molto, su questo blog, alla voce relativa ... Esistono tuttavia, nella nostra vita quotidiana, momenti in cui, improvvisamente, siamo messi di fronte a scomode verità, in genere tali perché ci riguardano da vicino, e che vorremmo nascondere sotto il tappeto; insomma, sperando che passino ignorandole ... Si’, e come sperare di riuscire a nascondere una palla di gomma sott’acqua! Ci riusciremmo solo se fossimo disposti a stare per sempre con le mani in acqua, assieme alla palla ... Classico rimedio peggior del male!
Una settimana fa Lilli ha cominciato a manifestare i classici sintomi della depressione, perfettamente analoghi, se non identici, a quelli degli ... esseri umani: una minore verve, una certa fiacchezza nelle frequenti e lunghe passeggiate quotidiane, lei abituata a tirare come due buoi e pazza di gioia, su e giù per i boschi; a stare sdraiata lunghe ore nello stesso posto, a mordicchiare un po’ meno del solito (era, o doveva essere un sintomo guida ...). Ho cercato di non vedere e di inventarmi spiegazioni fasulle: si sarà stancata troppo in certe passeggiate un po’ troppo lunghe (questa e carina: provatevi a far stancare un Pastore di Montagna Balcanico, se avete la fortuna e la gioia d’averne uno!). Ed ancora, le avrò dato poco da mangiare, patirà il freddo (si’, proprio un cane della sua razza, improvvisamente, comincia a patire il freddo che è il suo optimum?), e cosi’ via.
 Ho adottato, senza esserne troppo convinto, le logiche contromisure del caso, ma le cose andavano di male in peggio: stava regredendo, sissignori, regredendo; diventando insicura anche nel camminare, quasi come un cucciolo (di cane, s’intende ...); ed apatica, disinteressata a quasi tutto, tranne che al cibo, per fortuna. C’era una vistosa crisi di vitalità, sotto tutti gli aspetti. Il perché era chiaro: stava vivendo una crisi da catena (anche se lunga sette metri e più), e quasi certamente una crisi da abbandono, il mio! ( anche se parziale e moderato dai frequenti momenti passati insieme ...). Ma soprattutto stava esaurendo le possibilità esperienziali nella zona, non vastissima, che la lunghezza della catena le permetteva ... Infatti, nella prima settimana tutto appariva normale! Ho capito che per lilli, come pure per gran parte del resto del mondo animale, due sono le cose più preziose, oltre al cibo, o perfino più del cibo: la libertà di movimento e la voglia di esperienze sempre nuove che, in un cane, sono soprattutto olfattive ... In questo ultimo caso, almeno, credo che la cosa li differenzi un po’ da noi esseri umani ...
Ho dovuto adottare contromisure finalmente idonee: da ieri non la tengo più a catena, passo con lei tutto il nostro tempo, portandola con me ovunque vado. Le parlo in continuazione, cerco di gratificarla continuamente con carezze, lodi ed incoraggiamenti in tutto quello che fa, e dandole il necessario stimolo ad affrontare le cose che può e deve fare lei stessa. Inoltre, in casa c’è quasi sempre musica, una delle cose che più le piacciono, purché sia di buona qualità: se non lo è guaisce, e quasi sempre ciò coincide con i miei gusti! Le faccio fare passeggiate in ambienti nuovi, dove è attratta da nuovi odori, vado col suo ritmo, aspettando che abbia finito di fiutare bene le novità e, se si avvicina un cagnetto randagio, lascio che si studino e facciano amicizia: ho visto che è una delle cose che piacciono di più, sia a lei che al randagio!. I primi risultati già si cominciano a vedere, anche se non clamorosi. Un buon effetto l’ho ottenuto dandole biscotti inzuppati in un poco di caffè leggero, buon analettico del corpo e del morale, come del resto lo è per me e per moltissimi altri ... (Le capre di Sanaa, in Arabia, che secondo una non inverosimile leggenda, brucando avidamente i semi della sconosciuta pianta manifestavano buon umore e maggiore vitalità, pare che abbiano convinto gli uomini a provare a fare altrettanto – oggi per fortuna dopo adeguata tostatura – e con risultati talmente buoni, eccessi esclusi, che da allora la nuova bevanda non è stata più abbandonata!). Ho deciso anche di far bollire la sua carne assieme ad alcune erbe selvatiche, gramigna per prima, che è il naturale rimedio per moltissimi animali (noi inclusi, senza che ce ne rendiamo conto, e senza offesa, naturalmente!); ma anche ortica, per le note virtù antidepressive e modulanti del tono dell’umore, che la pianta, fra le altre, possiede. (Vedi la voce ortica nel blog). E domani, secondo la situazione, vedrò cosa escogitare. Intanto vado avanti cosi’ fin quando non riprenderà con le sue del tutto innocenti (ma non  innocue!), distruzioni sistematiche di ogni corpo solido presente in casa: sarà il segno della avvenuta guarigione!

Credo che fino a questo punto gran parte dei miei lettori abbiano condiviso quanto ho detto ... Ma devo aggiungere che questa dovrebbe essere la direzione corretta anche per rispondere agli stati di malessere dei nostri figli ... Ascolto, incoraggiamento, offerta di esperienze nuove ed attraenti, dedizione totale a loro nei momenti di difficoltà, pur con tutte le differenze del caso; anzi, con enorme più dedizione ed amore di quella che, spesso, siamo pronti a dedicare ad un cane ... Limitarci a scaricare il problema, che a quel punto diventerebbe quasi del tutto solo nostro, nelle mani di un pur bravissimo specialista del ramo (spesso se non troppo, almeno in America, un Neuropsichiatra infantile ...), che sempre più oggi  tende ad un approccio farmacologicamente ... pesantino, non è né l’unica né, in molti casi, la migliore delle soluzioni ... Ciò non significa che non dobbiamo ricorrere all’aiuto ed al sostegno di quanti soni esperti qualificati della materia, purché questo non divenga un surrogato di quelle quattro cosette che ho detto all’inizio di questo paragrafo ... E spero, con questo, di non aver offeso nessuno ... Tuttavia, se ciò fosse avvenuto, al di là delle mie pur buone intenzioni, vi prego di scusarmi, e di accettare solo quello che vi sarà parso condivisibile, sperando che qualcosa ci sia ... Grazie per l’attenzione, e buona vita, a voi ed ai vostri figli!

Ps Dopo alcuni giorni la situazione è peggiorata drammaticamente: si è manifestata  la vera natura del male, una paralisi degli arti posteriori, probabilmente da virus, favorita dalla depressione di cui ho parlato ... Ciononostante Lilli, anche rassicurata dalla mia presenza costante, ed aiutata dalla terapia naturale (concentrato di gramigna, come lei stessa mi ha insegnato, oltre tutto il resto già detto), e nonostante i fortissimi dolori causati da ogni minimo movimento, non ha mai smesso, una volta messa diritta sulle zampe, di camminare, e di fiutare il mondo circostante con indomito interesse ... Gli animali sentono i loro simili che soffrono, e cercano in tutti i modi di aiutarli, anche quando loro stessi sono malati ... Con mia estrema sorpresa, trascinandosi sulle zampe posteriori, un giorno è riuscita a trovare un bell'osso di gallina integro; poi ha voluto andare fino al posto dove un suo collega, più sfortunato di lei, passava la vita legato ad un palo, con mezzo metro di catena e ... gli ha regalato l'osso! Proprio cosi', lo ha deposto ai suoi piedi. Poi, con altrettanta dignità, reggendosi a stento in piedi, è ritornata alla porta di casa ...
Commosso come potete immaginarvi, con la massima delicatezza l'ho portata in casa e deposta nel suo giaciglio (il mio miglior maglione, usato nel modo migliore di sempre ...)
Oggi, a quaranta giorni di distanza, è perfettamente guarita, ed ha la forza di un leone scatenato ...

lunedì 19 settembre 2016

Peperoncino: il regalo del Sudamerica per la salute

Ripropongo il vecchio articolo sul peperoncino ampiamente riveduto ed ampliato sulla base dell'esperienza di questi ultimi e non pochi anni. Per due buone ragioni: perché l'umile e saporita bacca delle Solanacee (Capsicum annuum L.), specie unica con migliaia di varietà, si conferma sempre più come una delle più utili che madre Natura ha disseminato, gratis, su questo 'bel pianeta' (o, per dirla con Dante, "L'aiola che ci fa tanto feroci"); e perché, tramite questo cornuto diavoletto, per chiamarlo anche in base al suo popolare uso scaramantico (Totò, fra tutti, ce lo ricorda: santo, subito!), è una buona occasione per ricordarci, almeno ogni tanto, di ringraziare, ammirare e rispettare, e non solo 'rapere, ruinare et distruere', come il buon Tacito, già 2000 anni fa, ci ammoniva ... 
A buon intenditor!




Peperoncino piccante

Contiene sostanze tipiche (capsicina e simili), associate ad enormi quantità di vitamine (specie C ed E),  ed a svariati pigmenti flavonoidi (antocianidi, quercetine ecc.), fosfolecitina, sali ed oligoelementi, etc.

Effetti terapeutici

Il peperoncino è un potente attivatore della circolazione locale, e quindi della ossigenazione dei tessuti, nonché un poderoso agente sudorifero, con effetto disintossicante e rinfrescante. E’ inoltre, grazie soprattutto ai pigmenti ed alle vitamine antiossidanti contenuti in abbondanza, uno dei migliori inibitori dei radicali liberi, i quali sono frammenti molecolari elettricamente carichi, super reattivi e catastroficamente tossici in svariate patologie, delle quali il cancro è paradigmatico.
E qui val la pena di dilungarci un pochino ... I radicali liberi (da non confondersi con quelli del compianto Pannella, bada bene!), vengono prodotti dall’organismo, o vi sono direttamente introdotti dall’esterno, in  svariate condizioni ambientali fisiche e chimico-fisiche.
Alcune di queste sono del tutto naturali, come la jonizzazione atmosferica prodotta dai forti temporali, la quale è, tuttavia, di brevissima durata e prevalentemente e di gran lunga vantaggiosa per la produzione di enormi quantità di Ozono (che oggi serve soprattutto a ridurre il buco polare, prodotto da noi stessi umani per banali e mal calcolate comodità del vivere quotidiano), nonché di Azoto libero, il miglior fertilizzante naturale esistente. (Come si vede, non tutti i liberi vengono per nuocere!)
Inoltre, sempre restando alle cause naturali, devo citare i raggi UVb, divenuti tignosi soprattutto in seguito al già citato buco dell’ozono, che di questi raggi è il filtro naturale più efficace. Ed ancora, le radiazioni cosmiche, fortunatamente rare, le grandi eruzioni vulcaniche e la radioattività che si libera in seguito ai grandi terremoti (Radon, in particolare), mentre quella naturale di fondo è stata fondamentale per il manifestarsi e lo sviluppo della Vita sul nostro Pianeta.
Ma la gran parte dei radicali liberi si produce per attività nocive messe in atto dalla stessa umanità, e di cui tutti siamo, più o meno pesantemente, corresponsabili. Le peggiori sono quelle che finiscono per inquinare sempre più gravemente l’atmosfera (con le famigerate nanoparticelle che penetrano ovunque ed il catastrofico nucleare), ed il grande, meraviglioso ciclo dell’acqua ...
Subito dopo citerei la grande chimica alimentare industriale, con molti dei suoi additivi, conservanti e coloranti, e quella agricola, specie con i pesticidi. Qui quasi nessuno può scampare; in molti, invece, potremmo sottrarci ai radicali liberi prodotti nel nostro organismo in seguito all’assunzione di alcuni farmaci, non sempre indispensabili e talvolta nemmeno utili, se non completamente privi di eticità. Parlo, ad es., di alcuni chemioterapici anticancro, specie quelli di vecchia generazione a base di alchilanti o mostarde azotate, che si sono dimostrati più dannosi del cancro stesso, ed essi stessi fortemente cancerogeni, anche (ma non solo!) per la loro capacità di produrre radicali liberi in quantità estremamente nocive.
 Gran parte dei Paesi scientificamente onesti li ha già messi al bando, ma non il Nostro, ahimè, benché da lungo tempo si sappia, anche da noi, ciò che anche gli altri già sapevano ...
 E che dire della famigerata radioterapia, che agli albori venne anche chiamata bomba al cobalto (e mai termine fu meglio azzeccato, anche se involontariamente ...). Oggi sappiamo con certezza che uccide più e peggio del cancro stesso, con sofferenze fisiche e morali spesso devastanti, anche per l’enorme quantità di radicali liberi (sempre loro!) che produce. Per fortuna, quasi tutti i Paesi civili (nonché etici) stanno per bandirla, se non l’hanno già fatto. Qui da noi, come sempre, vedremo ...
 Ma voltiamo decisamente questa dolente pagina e torniamo al nostro sempre più simpatico peperoncino.
E’ un antidolorifico di efficacia senza paragoni (confermo, per personale e pluridecennale esperienza, senza paragoni!), in vari tipi di dolore di origine muscolare, articolare, tendinea e nervosa, in particolare nella terribile nevralgia del trigemino! Nelle tendiniti è, forse, l’unico rimedio efficace, ad onta dell’usatissimo cortisone, l’eterno presente specie dove non serve ... In questi casi propongo di sfregare direttamente sulla parte un po’ di polpa di un peperoncino piccante, dopo averlo aperto per lungo e tolti i semi, che conserverete per altri usi (vedi in seguito). Per essere efficace, la parte trattata deve bruciare, almeno un pochino ... Se brucia un po' troppo ed il paziente è, diciamo cosi’, delicatino, meglio lavare via subito ed abbondantemente con un panno imbevuto di acqua fresca, per procedere in seguito (e sempre che il paziente stesso non vi abbia nel frattempo citato per danni - peraltro solo morali!) a tappe graduali, sospendendo quando il paziente sente il primo bruciore. Questo, comunque, il più delle volte svanirà nel giro di poco tempo e senza danni particolari alla cute. Ad ogni modo, l’esperienza rimane il miglior insegnante, mentre, eticamente parlando, meglio comunque provare sempre e prima su di sé: un rapida toccatina sulla lingua, il più delle volte, servirà a chiarire se il peperoncino che avete in mano appartiene alla famigerata sottospecie dei ‘carogna’! ... Ne riparlerò, più in generale, anche qui sotto.
 Uno dei meccanismi più noti, nonché maggiormente testati clinicamente su questo effetto antidolorifico, è la produzione, in risposta al peperoncino o perché esso stesso le contiene, di sostanze antidolorifiche naturali, ad es. le endorfine, chiamate cosi’ perché simili strutturalmente alla morfina, ma del tutto innocue e prive di effetti stupefacenti di qualunque tipo! Le capsicine, infine, si comportano come falsi agenti infiammatori, una volta legate ai recettori cutanei e mucosi specifici; ossia inducono, con un innocente e benefico inganno, una poderosa e naturale risposta anti-infiammatoria dell’organismo, non gastrolesiva né tossica, come spesso fa la chimica ... Che dire del peperoncino, se non ‘meraviglioso!’ nonché, secondo un mio soggettivo giudizio, solo in parte provocatorio, una delle buone ragioni (assieme a non molte altre ...) per cui e valsa la pena ri-scoprire le Americhe!
Il peperoncino è, inoltre:
Dilatatore dei bronchi, antisettico, anti putrefattivo e conservante alimentare. Stimola inoltre le le difese immunitarie e una buona circolazione dell’energia difensiva di superficie verso le aggressioni esterne. E' pure un ottimo attivatore dell’appetito, della digestione e della mobilità dell’intestino, favorendo con ciò anche lo scarico fecale e, dulcis in fundo, per molti di noi anche uno dei maggiori piaceri del palato e della vita quotidiana ...
Per tutti questi motivi, last but non least, è anche un ottimo preventivo e coadiuvante nella terapia globale del cancro, associato ai necessari, indispensabili cambiamenti dello stile di vita (vedi la voce Cancro nel blog).

Modi di impiego

- Uso esterno: impacchi locali, maniluvi, pediluvi e bagno totale -

Usato regolarmente in questi modi, anche grazie a svariate esperienze personali, ha drasticamente migliorato la sintomatologia e la prognosi di alcune gravi malattie circolatorie da chiusura dei vasi arteriosi, riducendo i sintomi (dolore che compare camminando o sotto sforzo di altre parti del corpo), aumentando altresi' la capacità e la velocità della camminata prima che compaia il dolore e riducendo il rischio di gangrena con prolungamento della sopravvivenza.
Caso personale: un anziano, con gravissima arteriosclerosi diffusa a pressoché tutti i vasi, multipli aneurismi e trombosi a tutta l’aorta  e per cui era stato sconsigliato qualunque intervento perché troppo rischioso, è riuscito a conservare la capacità di deambulare, per anni e senza gangrene, nonché con vistosa riduzione dei dolori e progressivo aumento dei tratti percorribili senza la loro insorgenza, con questo rimedio, praticato ogni giorno. Senza dubbio contò molto lo stato d’animo positivo e il suo impegno quotidiano.
Alla fine, su pressione dei familiari, forse mal consigliati da qualche nuovo operatore sanitario (del bisturi) un po’ troppo interventista, cambiò medico, si convinse (eufemisticamente!) a farsi operare e ... morì pochi giorni dopo: tragico!
 Va detto, tuttavia, che era già molto anziano, soffriva molto per la vedovanza e che, comunque, tutti prima o poi moriamo ...

- Consigli pratici per quanto sopra detto -

Versare in una bacinella di acqua ben calda mezzo cucchiaio di polvere fresca di peperoncino, oppure 6 o 7 peperoncini freschi, sminuzzati, associati ad una manciata di sale grosso, un cucchiaio di Zenzero in polvere (o tritato fresco!), e qualche presa di cannella e senape in polvere.
Immergere la parte, prolungare il bagno per almeno una decina di minuti, avendo a portata di mano acqua ben calda per rabboccare, se tende ad intiepidire. Ideale è quando si comincia a sudare.
Evitare in modo assoluto il pericolo di ustioni, specie nei diabetici, che potrebbero avere una certa insensibilità al calore.
Evitare, infine, di usare il suddetto ... brodetto per usi impropri, ad es. culinari, specie dopo l’uso terapeutico dello stesso! (Scusatemi per la piccola, ma non involontaria ironia che mi sono permesso ...)

 - Peperoncino per uso topico -
Oltre ai casi sopra descritti, si è dimostrato particolarmente utile anche nei casi di artrosi deformante nelle tre localizzazioni più frequenti della stessa: colonna, anche e ginocchia. Devo precisare tuttavia che, soprattutto in questi casi, una corretta attività di mobilizzazione, specie senza carico, rimane comunque del tutto indispensabile. Questa, una volta correttamente insegnata (nonché praticata!), resterà per sempre uno splendido bagaglio personale di esperienza per il mantenimento della propria salute e per l’auto guarigione.
Infatti il ‘tu guariscimi’ non esiste in Natura ... E per quanto mi riguarda, tanto meno a pagamento! Il medico, il terapista ed il paziente, oltre che il peperoncino, devono fare ciascuno la propria parte.

- Olio extra vergine al peperoncino -
Unisce ai pregi dell’uno quelli dell’altro. Particolarmente idoneo per trattamento esterno su superfici più ampie (es. lombosciatalgia, od in alternativa al precedente).

- Semi di peperoncino -
Collocati sui punti dolorosi (o sui punti di agopuntura, se noti), per mezzo di un cerotto non allergizzante, agiscono, oltre che per le qualità terapeutiche generali già descritte, anche per effetto della pressione meccanica locale, origine di importanti effetti biologici riflessi, e per l’aumento locale della temperatura cutanea.

Per bocca, naturalmente, il peperoncino è un ottimo integratore alimentare, anche se non da tutti gradito, purché l’eccessivo e prolungato calore di cottura non ne distrugga il contenuto vitaminico e biologico





sabato 4 giugno 2016

La battaglia con gli antibiotici ... 2 - La rivincita della natura

Escherikia Coli: un benefico componente della flora batterica intestinale trasformato dall'uso sconsiderato degli antibiotici in un terribile killer resistente a tutto, ma non alla saggezza della natura! L'allarme e' giunto al livello del panico paranoide: la mortalità sarebbe del 50%: più del 'famigerato' virus dell'Ebola! 
Ma e' proprio cosi? Non credo, anche perché questo tipo di notizie, assolutamente non bilanciate da altre conoscenze, che la 'meravigliosa' scienza medica già da tempo possiede, non fa che produrre esso stesso effetti devastanti, anche sul sistema immunitario di chi legge ... 
Ma andiamo con ordine. La E. Coli da sempre passa con una certa facilita', specie nelle donne, dall'intestino alla vescica ove, grazie ad un recettore vescicale e ad un ligando batterico (complessa molecola che gli consente di legarsi alle cellule della superficie vescicale), produceva fino ad ieri (o l'altro ieri ...) solo una cistite fastidiosa ma del tutto, o quasi, innocua. Il sistematico bombardamento antibiotico (sia quello degli alimenti provenienti da allevamenti animali, sia quello sparato in corpo per esorcizzare il demone della cistite stessa), ha prodotto il 'miracolo': il batterio si e' trasformato in quello che ho detto sopra!
Ma c'è un ma! Non e' pur da mo', ma da molti anni, che si sapeva che alcune sostanze naturali, ad esempio gli antocianidi, quelli che regalano a mirtilli, visciole, ribes e quant'altro il loro meraviglioso colore 'cian', rosso violetto, possiedono la capacità essi stessi di 'coprire' il recettore vescicale, impedendo a E. Coli (e quasi certamente anche a molti altri batteri pericolosi), di aderire alle cellule, quindi di aggredirle e farsi trainare all'interno dell'organismo. Non solo: le stesse sostanze riparano anche eventuali danni tessutali, stimolano il sistema immunitario, fanno ripartire il metabolismo, ossia il buon funzionamento cellulare, prevengono il danno citotossico prodotto da agenti chimici (antibiotici inclusi!) e da radiazioni pericolose (es. radioterapia).
Meraviglioso, verrebbe da esclamare! Eppure, ben sapendo ciò quanti sono stati gli 'illuminati Luminari' che hanno integrato la terapia antibiotica della cistite (e di tutto il resto) con un bicchiere al dì di succo di mirtilli o altre analoghe sostanze? Temo, ahimè, pochini ... E, purtroppo, le vitamine del commercio, ottenute per sintesi chimica, e spesso un tempo associate agli antibiotici, non contengono antocianidi, come chiunque puo' constatare a vista, ma al massimo coloranti artificiali, allo scopo di renderle piu' attraenti alla vista ...
Sui pigmenti biologici ho già scritto parecchio, su questo Blog, in particolare in 'Non sprecare 2, la bomba di salute'. Se siete interessati, andate a leggerlo ...
Da sempre la Natura, sotto forma di mondo minerale, vegetale ed animale, ha preparato la strada ed i mezzi idonei per la comparsa di una specie animale diciamo così ... intelligente: la nostra!
Aria, acqua, luce, piante, altri esseri viventi e non (dai batteri alle bistecche!), ci forniscono tutto ciò di cui abbiamo bisogno, farmacia inclusa!
Sì, ma vuoi mettere gli antibiotici! Appunto: utili se ben usati, ma catastrofici per quanto ho già detto. Antibiotici naturali: quasi tutto il mondo vegetale naturale, se manifesta una rigogliosa condizione fisica, e' anche perché ha imparato a produrre centinaia di molecole capaci di difenderlo dalla competizione con altri esseri: batteri, virus, funghi, parassiti e quant'altro, al tempo stesso creando un meraviglioso ecosistema di interdipendenza e reciproco vantaggio. 
'Pur baldo di speme, l'uom ultimo giunto le ceneri preme di un mondo defunto' (qui Giacomo Zanella si riferiva al mondo dei fossili) ... T'avanza, t'avanza divino straniero, conosci la stanza (il Pianeta!), che i Fati ti diero! ... Appunto: conosci, non disprezzare, calpestare, inquinare, devastare tutto, e soprattutto usala bene, "l'aiola che ci fa tanto feroci", per il tuo benessere e quello di tutti gli altri (se non e' troppo tardi!).
Una delle migliaia di specie di gramigna ...
Sugli antibiotici naturali, ad esempio propolis, artemisia e molto altro, ho già scritto a lungo. Mi limito ad una banale osservazione: quando gli animali domestici (ossia quelli che fatalmente condividono i nostri errori) hanno qualche problema, si curano in un modo semplicissimo ed efficacissimo: col digiuno e le erbe selvatiche. E di queste, in particolare la specie più diffusa sul pianeta: le graminacee ...

Capito? No! Pazienza, sarà per un'altra volta ... 
(Se ci sarà un'altra volta! Ma io ardentemente spero di sì e faro' del mio piccolo meglio per contribuire allo scopo).
Buona vita a tutti dal Montenegro!

venerdì 20 maggio 2016

"La 'battaglia' con gli antbiotici non solo e' persa, ma sta diventando una catastrofe cosmica". L'alternativa viene dalla Natura (come sempre!)

Quelle fra virgolette (e solo quelle!) non sono parole mie, ma cosi' recitano, oggi, le più importanti riviste della medicina ufficiale, in un corale piagnisteo senza proposte alternative. E non solo da oggi: lo si sapeva già da sempre, fin dai tempi di Fleming... 
Non ci resta che piangere, verrebbe da dire, ma anche 'chi e' causa del suo mal pianga se stesso'! Per fortuna, invece, l'alternativa c'e': da sempre! Ma andiamo con ordine.
La ragione, al di la di tutti gli errori-orrori compiuti in buona e malafede dagli operatori sanitari, sta nella legge di natura stessa: la resistenza agli antibiotici e' causata della enorme capacita' di mutazione dei batteri, direttamente correlata alla loro smisurata velocità di moltiplicazione ...
 La frase della Genesi 'andate e moltiplicatevi' pare sia stata presa entusiasticamente alla lettera dalle forme di vita più semplici: virus, batteri, protozoi, anziché dagli Adami e dalle Eve moderni, sempre più restii, (e pigri), per mettersi a fare figli ...
In pratica, matematica e statistiche alla mano: le mutazioni microbiche avvengono ad un ritmo con il quale nessuna sintesi chimica, anche la più fantascientifica, poterebbe tenere il passo ... Eppure, con una visione 'polifemica' delle cose, cioè non solo monoculare (per calcolo commerciale), ma anche miopico-monofocale-fissa (per abitudini mentali inveterate e coazione a ripetere gli stessi errori, specie nei momenti di panico), crediamo ancora che questo sia possibile: avete presente lo struzzo e la sabbia?
Ma non si tratta solo di antibiotico-resistenza: c'è ben altro che bolle in pentola! Siccome sono sempre i più forti che sopravvivono (secondo una ovvia legge di Natura), l'uso indiscriminato ed irrazionale degli antibiotici sta selezionando anche i ceppi più pestiferi ed ad altissima capacità di diffusione ambientale, come ad esempio il 'famigerato'  nuovo bacillo di Koch (vedi nel blog altri articoli sull'argomento).
Inoltre, l'intero ecosistema dell'organismo umano (ma anche animale e vegetale!) sta tragicamente mutando: flora batterica intestinale agonizzante e sostituita da mefitici batteri putrefacenti, con conseguenti danni, fra l'altro, all'integrita' della parete intestinale e conseguente assorbimento di alimenti non ben assimilati, diminuzione delle difese immunitarie loco-regionali (placche linfatiche di Peyer), e generali, per immunodepressione sistematica, produzione di anticorpi impazziti che aggrediscono il nostro stesso organismo ... 
En passant, vi siete accorti di quanti celiaci (veri o presunti!) siano oggi in circolazione? Provate a fare uno + uno, e capirete che le intolleranze alimentari, in diffusione a macchia d'olio, sono anche in larga parte secondarie a quanto appena detto...
Devo ribadire: quanto ho appena detto non e' solo conseguenza dell'uso massiccio ed incongruo di antibiotici, ma sicuramente questi vi stanno contribuendo significativamente!
Ad aggravare la situazione ci si mette anche un'altra legge naturale: in Natura nulla e' egoisticamente tenuto per sé:  la Vita si e' sempre diffusa e mantenuta tramite la incessante, larghissima e libera circolazione di informazioni utili a tutti gli altri esseri viventi. In Natura non esistono ne' brevetti ne' copyright!
In questo caso i batteri divenuti antibiotico-resistenti trasmettono e diffondono il messaggio della loro nuova capacità anche a tutti gli altri, nei modi più svariati, efficaci e, lasciatemelo dire, fantasiosi!: plasmidi (organuli di DNA codificanti la capacita' di resistere agli antibiotici), codici chimici di vario tipo, informazione alle molecole d'acqua circostanti, comunicazioni in codice elettromagnetico e quant'altro ... 
A prescindere dalle conseguenze del tutto sgradite, che giustamente ci riguardano, avendo noi stessi dato avvio al fenomeno, non posso fare a meno di fare il tifo per la Vita, osservarla con occhi di sbalordita ammirazione e rispetto e pero', naturalmente,  cercando di sottrarmi nel migliore dei modi alle conseguenze potenzialmente pericolose ... 
Come? Sempre facendo tesoro della legge di Natura ed utilizzando la sua stessa smisurata saggezza (ed offerta a costo zero!).
Ma di questo (ed altro) parlerò in un prossimo articolo ...

domenica 15 maggio 2016