Lilli durante la 'malattia, a metà settembre ... |
I primi cinque o sei seducenti articoli di altrettanti 'illuminati' medici veterinari, si basavano sul terrorismo allo stato puro e sulla ineludibile necessità di ricoverare l'animale nelle loro cliniche ...
"Patologia estremamente grave, che può portare a morte per paralisi respiratoria, e per la quale è indispensabile il ricorso a terapie ben consolidate della medicina ufficiale. Rischio, comunque, ad onta delle terapie, di continue ricadute e dello sviluppo di una patologia autoimmune verso le componenti fisiologiche del sistema nervoso periferico ..." Perfetto!
Solo nel settimo articolo un veterinario intellettualmente onesto chiarì che la prognosi della patologia in sé e per sé era completamente positiva: quasi 100% di guarigioni totali nell'arco di uno-quattro mesi ... Tirai un respiro di sollievo!
Ma quali sono queste consolidate terapie di una patologia da virus oggi a disposizione della 'scienza' medica ufficiale? La solita, antichissima trinità terapeutica: antibiotici (per prevenire sovrapposizioni infettive ...), antiinfiammatori di sintesi e cortisone! Qualunque testo scientifico di immunologia spiega bene: il cortisone, che nei primissimi tempi ha spettacolari effetti su dolori, infiammazione e sintomi paretici, è anche un potente inibitore delle difese immunitarie, facilita le sovra infezioni batteriche, stimola i virus a replicarsi, blocca la crescita delle cellule immunitarie (linfociti, plasmacellule, istiociti, granulociti, monociti, macrofagi), ed in tal modo anche la produzione di interferoni naturali, oltre che causare una caterva di catastrofiche reazioni a catena, la peggiore delle quali è la ipo-atrofia delle ghiandole surrenali, unici organi che la natura ci ha dato per proteggerci nei momenti di bisogno acuto ...
Gli antibiotici, oggi somministrati alla 'pene' per qualunque patologia infettiva o presunta tale, ed assolutamente sprovvisti d'effetto sui virus, oltre ad essere diventati in tal modo pericolosamente inefficaci, inducono ulteriore danno tossico all'organismo e, frammisti ai residui di mielina (che i virus mettono in circolazione, dopo aver distrutto le cellule di Shwann che avvolgono, nutrono e proteggono i nervi), concorrono a creare degli ibridi mostri fra componenti essenziali del nostro organismo e residui delle molecole antibiotiche, con risposta autoimmunitaria recidivante o permanente contro il proprio sistema nervoso, fra cui Sclerosi multipla e SLA ... (Parlo sempre in riferimento al caso specifico, bada bene!, anche se il discorso è di carattere generale).
Gli antiinfiammatori, infine, hanno bensì il benefico effetto di ridurre dolori e sintomi, alla pari del cortisone (e quindi sono quantomeno superflui, associati allo stesso), ma inibiscono temporaneamente anche la febbre e con essa la risposta immunitaria collegata alla febbre, che madre Natura ha saggiamente fornito ad ogni organismo animale a sangue caldo ...
Capito un pochino cosa succede con terapie che fanno si' una rapida bella figura sui sintomi, ma sono assolutamente controproducenti sulle cause?
Devo dichiarare apertamente che antibiotici, cortisone ed antiinfiammatori, se usati da mani esperte, con chiare indicazioni cliniche e nei tempi e modi giusti, sono ottime opportunità terapeutiche: ma questo, oggi, quando mai accade?
In quei giorni di sofferenza di Lilli, ed anche miei, se avessi avuto in po' di cortisone, almeno per lenire le sofferenze continue della mia nuova compagna, lo avrei usato, con scienza e coscienza. Ma alla fine i rimedi naturali plurimi, usati frammisti col cibo più idoneo al caso, resero non necessario il ricorso al farmaco.
Di questo ho già parlato, con una certa abbondanza, nell'articolo 'Ancora sulla depressione: a scuola da Lilli', e più ampiamente in quasi tutto questo blog ...
Lilli in Ottobre, del tutto guarita |
e Lilli oggi, a metà Novembre, in rapidissima crescita (e ottima salute ...)