I principi fondamentali e le conseguenze pratiche per una medicina globale umana

I principi fondamentali e le conseguenze pratiche per una medicina globale umana

Volendo un po’ schematizzare, vi sono tre tipi di guarigione:

- Guarigione forzata - Fa fulcro sul sintomo, si basa su farmaco e chirurgia.
- Guarigione armoniosa - Fa fulcro sulle cause alla base del sintomo e sulla loro armonizzazione con la legge di natura.
- Guarigione senza guarigione - Fa fulcro sull’impegno di vita, indipendentemente dal sintomo.

Ancora schematicamente, il primo tipo appartiene prevalentemente alla medicina moderna nelle sue varie forme.
Il secondo è tipico della medicina tradizionale, ad es. orientale, ma non solo.
Il terzo è il punto culminante di una vera medicina umana.

Tutti e tre i modi di guarigione sono accettabili e necessari per l’uomo moderno e costituiscono un percorso di evoluzione personale basato sul principio d’educazione alla salute in modo umano.

A distanza di molti anni, in base alla esperienza fatta su me stesso, posso confermare la validità pratica di questi principi, particolarmente del terzo, originariamente formulati, anche se in modo diverso, dal maestro Masahiro Oki, che ringrazio di cuore
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Ricette

Ricette Secondo Natura - é tempo di... farfara

É tempo di raccogliere i fiori della Farfara per preparare lo sciroppo per la tosse.

Sulle rive dei fossi, ai margini dei prati, sulle scarpate argillose , mentre l’inverno sta per finire e il verde della primavera ancora non compare, troviamo uno dei primi fiori che compaiono: la
Tussillago Farfara. Come promette il nome, dal latino tussim ago (caccio la tosse), sono da utilizzare quando c’è tosse, per sedarla e sciogliere ed il catarro.
Mia nonna quando mi sentiva tossire mi ripeteva sempre: “Tutta cattiveria, tutta cattiveria che viene fuori, il catarro bisogna farlo uscire e mandarlo via!”

In centro-Italia comincia già a comparire, al Nord bisognerà aspettare ancora un po’. Nelle Dolomiti - dove ho imparato a preparare questa rimedio – compare nelle chiazze dove si è sciolta la neve.

Il fiore è piccolo come una margheritina, di un giallo caldo, in gruppi sparsi. E’ riconoscibile perché non ci sono ancora le foglie - che compaiono invece a fine primavera, in estate – e per il gambo di un verde-rosso composto da squame.

Per la tosse, nell’erboristeria, viene consigliata anche l’utilizzo di fiori e foglie in tisana ma preferisco dare unicamente indicazioni di quanto ne ho personalmente sperimentato l’efficacia.

Per la preparazione dello sciroppo
Raccogliere i fiori con cura scegliendo i più belli, schiusi ma non già passati.
Si possono sciacquare ma solo velocemente e senza lasciarli nell’acqua.
In una pentola mettere la quantità di fiori che contengono le vostre mani unite a conca, 4 manciate.
Coprire con un litro di acqua fredda e portare - quasi - a bollore.
Lasciare riposare tutta la notte.
La mattina strizzare i fiori, filtrare e versare il liquido ottenuto in una pentola bassa di coccio .
Unire un chilo di zucchero di canna (meglio ancora se “mascobado”) e mezzo limone (possibilmente biologico) a fettine.
Dovrà cuocere lentamente e a lungo - senza coperchio per evaporare senza mai bollire.
Mantenere sempre la fiamma bassa - togliendolo da fuoco se tende ad arrivare a bollore -
Dovrà diventare sciroppo, non troppo denso per non cristallizzare. E’ pronto quando provate a versarne un po’ in un piatto e cola in una goccia.
Ne vanno presi tre cucchiaini al giorno.

Marilisa


Ricette Secondo Natura: soia

'Pulizie di Pasqua' - le chiamava mia nonna - e comprendevano tutto: in casa finestre aperte per “cambiar aria”, lavar le tende, coperte al sole, ecc. (ottimo per camminare, piegarsi, fare dei movimenti diversi dal solito e cambiare la solita postura, insomma muoversi); fuori passeggiate nei campi a raccogliere erbe per disintossicare, ossigenare, pulire il sangue.
Per ossigenare - per il sangue pastoso, non fluido, - per il fegato, che non ci fa dormire, che ci fa dormire troppo - per pulire l’intestino mentre maturano gli enzimi (di cui darò ricetta nei prossimi giorni)… intanto è bene iniziare a prendere della clorofilla con la
Centrifuga di erbe selvatiche
Piantaggine (Plantago), Malva, Primula, Pisciacani (Tarassaco), falsa ortica (Lamium)…
1 o 2 cucchiai al giorno - senza eccedere per non prendere troppo potassio.
Continuare almeno per 2/3 settimane.
Tisana depurativa
Tra le 3 e le 5 del pomeriggio: è l’orario più indicato perchè agisca al meglio una tisana depurativa. Ricordando che per cambiare le cellule ci vogliono 10 giorni, non fa effetto se la si beve saltuariamente né, come per ogni cura o dieta o movimento, se si continua a tempo indeterminato. Evitare di aggiungere zucchero - specie se bianco che già è tossico di suo perché molto chimico - dolcificare aggiungendo un’erba più dolce come la camomilla o la malva.
Per preparare una tisana con l’Artemisia o Piantaggine o Ortica:
versare una tazza di acqua bollente su un cucchiaino di erba sminuzzata e lasciare 1 o 2 minuti.
La Malva va messa a bagno la sera nell’acqua fredda e la mattina va filtrata e intiepidita.

ARTEMISIA (Artemisia vulgaris), nei terreni incolti, si trova sulle scarpate. Si differenzia dall’Assenzio perché è argentata e vellutata solo la pagina inferiore mentre sopra è verde.
E’ un po’ amara ma se avete l’accortezza di cogliere solo la sommità, 10 cm, è una bevanda piacevole. Per tutti i fastidi attribuiti ad un fegato stanco degli strapazzi, alle tossine accumulate, vi propongo questo
Infuso di artemisia
Mettere 3 cucchiai colmi di artemisia secca (10 grammi o 30 grammi fresca) in 1 litro d’acqua. Quando bolle tenere il fuoco basso in modo che non bolla più, ma non troppo basso perché la bevanda non risulti troppo amara.
Lasciar ridurre il liquido il 1° giorno a tre quarti di litro, poi a mezzo litro.
Filtrare e bere durante la giornata per una o due settimane, eventualmente ripetere dopo una settimana di pausa.
Un amico con l’epatite l’ha bevuta per 2 settimane e quando è andato a fare le analisi gliele hanno fatte ripetere perché in laboratorio il medico non credeva possibile si fossero “miracolosamente” normalizzate!
Dell’Artemisia e dell’Ortica c’è ancora molto da dire, per utilizzarle anche in cucina in ricette curative… prossimamente.
PIANTAGGINE (Plantago maior, lanceolata ecc.),
Si trova su tutti i sentieri dei prati, nei terreni non coltivati, nei marciapiedi... spacca anche l’asfalto, è fortissima. Depurativa del sangue, scegliere sempre le foglie più belle e piccole. Nella tipica forma a rosetta io scelgo quelle centrali.
Utilizzo:
- f
resca, come depurativa del sangue.
Centrifuga
½mela, 1 carota, qualche foglia di piantaggine.
Insalata
aggiungere qualche foglia tagliuzzata.
- fresca o secca (per seccarla per l’inverno: metterne uno strato in un cesto in modo che posso essere sempre areata, tenuta in un luogo asciutto e conservata in un vaso ben chiuso). Con piantaggine secca e timo si prepara un’ ottima bevanda preventiva dei raffreddamenti, indicata per asma, bronchite, tosse…
Bevanda di piantaggine e timo (Timo serpillo - si trova in estate nei posti al sole e sulle rive dei fossi: è un antibiotico naturale). Questa bevanda va preparata con un procedimento particolare proprio per riscaldare e va presa al primo accenno di raffreddamento.
Per due tazze d’acqua - da bere subito, più calde possibile:
caramellare 2 cucchiai da dessert di zucchero mascobado, aggiungere ½ fettina di limone bio, acqua e portare a bollore;
togliere dal fuoco e lasciar riposare qualche minuto, poi rimettere sul fuoco riportando a bollore - ripetere per 4/5 volte. Infine, fuori dal fuoco, aggiungere un pizzico di timo secco (o una presa di timo fresco) e 1 pizzico di piantaggine essiccata (o una presa di piantaggine fresca). Lasciare per ½ minuto.
Bere subito, anche più volte al giorno.

Ricette Secondo Natura: Miso

Tra i prodotti a base di soia di cui ho parlato
qui ci sono anche il MISO e la SALSA di SOIA (shoyu e tamari).

MISO

E’soia fermentata con cereali (riso o orzo). Il Miso é ricco in proteine ed enzimi.
Crea una flora batterica intestinale sana, migliora l’assimilazione dei cibi e aumenta le risorse nei problemi intestinali.
Salsina di Miso
Mescolare una mezzora prima dell’uso:
2 cucchiai di sesamo tostato, 1 cucchiaio di miso, mezza tazza di acqua.
Utilizzare con le verdure bollite (spinaci, biete ecc.)
Zuppa di miso
La zuppa di miso essendo ricca di enzimi, stimola la digestione rendendo il pasto più bilanciato e completo.
Portare a bollore dell’acqua,
- con un qualche cm. di alga Kombu (lavata rinvenuta per una mezzora in acqua fredda),
- o del brodo vegetale.
Aggiungere il miso (di orzo o di riso) alla fine, stemperandolo prima nel brodo con un colino,
lasciare sobbollire per 2/3 minuti e servire calda - con anelli sottili di porro crudo o erba cipollina tritata- e qualche filetto di carota cruda.
Zuppa di vongole e miso
Questa zuppa è disintossicante e antianemica, per la purificazione del sangue e per il suo effetto riattivante delle funzioni del fegato.
Lasciare le vongole almeno un’ora in acqua (per togliere la sabbia). Poi sciacquarle bene in acqua corrente.
Far bollire dell’acqua, salare leggermente, abbassare il fuoco e attendere che raggiunga di nuovo il bollore a fuoco basso.
Aggiungere le vongole – alzare il fuoco – aggiungere ancora una presa di sale e coprire per far raggiungere il bollore al più presto. Quando le vongole si aprono spegnere il fuoco (al massimo dopo 10 secondi).
Aggiungere infine il miso stemperandolo prima in un po’ d’acqua.
Si serve con un po’ di cipollotto tagliato fine, o prezzemolo, per neutralizzare il tossico delle vongole.
Le vongole sono dette "spazzini del mare" hanno una grande capacità di purificare quindi anche il fegato. La proteina è superiore a quella del tuorlo d’uovo e nutre direttamente il fegato.
Il Miso è proteina di alta qualità, ricco di enzimi, favorisce un buon funzionamento dell’intestino e quindi migliora la qualità del sangue.
Minestrone di riso e miso
Minestrone di riso bianco con brodo di vongole, porri, miso e zenzero.
Far bollire dell’acqua con fettine di zenzero, buttare le vongole e lasciare qualche minuto perché si aprano. Spegnere il fuoco e aggiungere il miso (precedentemente sciolto in un cucchiaio di acqua calda) e i porri tagliati sottili.
Se si utilizza la zuppa per cuocere il riso, aggiungere il miso dopo la cottura del riso perché non deve bollire.
E’ ottima per scaldare e arricchire di Sali minerali.
Zuppa di miso con la zucca
Tagliare la zucca, senza la buccia, a fiammifero. Preparare un brodo con 1 l. di acqua, 8/10 cm. di alga kombu e 2 cucchiai di shoyu. Far cuocere per 20 minuti. Mettere a cuocere la zucca nel brodo finchè è tenera ma non sfatta. Aggiungere il miso di orzo, sciogliendolo nel brodo con un colino. Lasciare sobbollire per 5 minuti e servire caldo con basilico o anelli sottili di porro crudo.
TAMARI e il più delicato SHOYU
E’ soia fermentata con frumento e sale marino (non deve invece contenere zucchero, come spesso si vede indicato tra gli ingrediente della salsa prodotta con procedimenti chimici).
La Salsa di soia è ricca di enzimi e proteine vegetali, si utilizza in zuppe, creme, salse, verdure e con il the bancha.

 

E’ tempo di… Tarassaco

Prati di un giallo dorato di Dente di leone, Pisciacani, piscialletto. In tutte le regioni il TARASSACO é conosciuto e utilizzato per il suo potere disintossicante del sangue e depurativo del fegato.
Si utilizza tutto:
i piccoli boccioli verdi sottolio;
le foglie più giovani, prima della fioritura, in insalata;
bollito e ripassato in padella con lo zenzero tostato;
i fiori per fare il miele;
gli steli durante la fioritura;
le radici in primavera e autunno (come tisana: un cucchiaino messo a bagno la sera e bevuto la mattina).
Mia nonna lo condiva con genuino lardo sfrigolante sale e aceto di vino, ma non è una ricetta molto salutare, infatti… beveva poi l’acqua di bollitura come medicinale per il fegato…
STELI FRESCHI
Gli steli freschi si colgono con l’infiorescenza che si toglie dopo averli lavati:
se ne mangiano 5/6 al giorno per 2 settimane, senza cuocere.
In un primo momento risultano un po’ amarognoli al palato ma sono ottimi per il fegato e quando c’è una condizione di debolezza o stanchezza.
SOTTOLIO
Cogliere i primi bocciolini freschi e sbollentarli in 2 parti d’acqua salata e 1 di aceto.
Lasciarli asciugare per una notte su un canovaccio.
Il giorno dopo riempire dei vasetti piccoli con uno spicchio d’aglio e una presa di timo (antisettico) e coprire con olio extra vergine.
Si possono usare per condire un’insalata, per farcire una torta o fagottini salati.
MIELE DI TARASSACO
Si coprono quattro belle manciate di fiori (senza il gambo) con un litro di acqua fredda e, prima che bollano, si spegne la fiamma e si lascia riposare tutta la notte.
La mattina si strizzano i fiori, si filtrano e si versa il liquido ottenuto in una pentola bassa e di coccio (bassa: così evapora più facilmente, di coccio perché il calore è più uniforme).
Si aggiunge un chilo di zucchero di canna (meglio ancora se “mascobado”) e mezzo limone (possibilmente biologico) a fettine.
Si lascia cuocere lentamente e a lungo, mantenendo sempre la fiamma bassa e controllata
perchè evapori senza mai bollire.
E’ pronto quando, versato un cucchiaino in una piatto, cola in una goccia.
È indicato anche per le persone che non possono usare il miele comune, questo è meno acido.