"La buccia la buttan via e resta soltanto la polpa ..."
Quando non viene buttata via anche quella!
Ogni giorno buttiamo via migliaia di tonnellate di ottimo cibo, per non parlare di bucce e torzoli ...
Mi
permetto di dare qualche consiglio pratico del vivere quotidiano in
cucina, considerando che la cucina, il mangiare bene, ossia con
creativita' intelligente in uno con la capacita' di usare tutto (o
quasi), arte ben nota ai nostri nonni (o ai bisnonni, dipende dalla
vostra eta'), sono le basi fondamentali anche della valorizzazione
medicinale e terapeutica di quanto la Natura ci offre, ogni giorno, a
piene mani.
Partendo
dalle bucce, quando proprio non le possiamo usare direttamente: ben
lavate e messe in alcool puro, bucce di mele e pere, patate, carote e
quantaltro, sono una preziosissima sorgente di sostanze utili: sali
minerali, vitamine del gruppo C (P, E, ecc), pigmenti (clorofilla,
bioflavonioi, antocianidi, polifenoli, e chi piu' ne ha piu' ne metta -
anche in alcool!), Spettacolari anticancro, anti vecchiaia, anti
radicali liberi, in altre parole probiotici in senso ampio. Tre gocce al
giorno sono sufficienti.
A
proposito, non sono un verdurista ne' un salutista ne' un igienista,
ne' tanto meno un Vegano, ma forse un Marziano, innamorato della
saggezza e della generosita' della natura; ebbene, e' ora di sfatare una
leggenda: la dieta di sole verdure non necessita di nessun supplemento
di vitamina B12, unico elemento vitale assente nella verdura. Le
microdosi di B12, necessarie alla produzione di globuli rossi sani, sono
infatti abbondantemente contenute nei microbi che sono ovunque presenti
in quello che mettiamo in bocca. Persone male informate e piu'
ignoranti del diavolo (oltre a dire autentiche corbellerie, Mirabella
docet, che la dieta vegana e' carente di vitamine del gruppo B tout
court!), invece, si stracciano le vesti al solo sentir parlare di tale
dieta (priva di qualunque prodotto animale), adducendo la pseudo ragione
scientifica che la B12 viene introdotta solo tramite prodotti animali
... Questo e' vero, se sterilizzassimo tutto quello che mangiamo con i
raggi gamma, ma forse solo qualche igienista psicotico e' arrivato a
tanto. Invece, visto che la B12, per essere utilizzabile, necessita di
un fattore intrinseco, associato ad HCl, entrambi prodotti dallo
stomaco, oltre che della saliva, stiamo attenti al consumo cronico di
inibitori della pompa protonica, i nuovi antiacidi, spesso prescritti in
via permanente per tamponare i danni gastrici prodotti da una
sterminata marea d'altri farmaci d'uso corrente ... (che nessun
'illuminato' prescrittore degli stessi integra con dosi parenterali -
per iniezione - di B12!).
Torniamo
alla cucina: tutto quello che non usiamo delle verdure, e' ottimo per
il brodo vegetale. Mi permetto di citare: gambi del prezzamolo, teste di
carote, foglie di cipolle, aglio, porri, cavolfiori, ravanelli e
quant'altro.
Un
buon sugo od una minestra ecc. trarranno enorme giovemento, sia per
l'occhio che per il palato, dall'uso di vegetali pigmentati: ad esempio,
fiori di zucchina, zucca, cetrioli e simili (enormi quantita' di
bioflavonoidi). Ed ancora, petali di rosa, dalie, cicoria e quant'altro
(antocianidi), che, nelle giuste quantita', daranno una meravigliosa
colorazione al piatto. Ravanelli: tagliati fini e salati, con aggiunta
di limone e qualche petalo di geranio sono una bomba di sostanze
anticancro. Cosi' la curcuma, economicissima, il miglior disintossicante
del fegato, ad oggi noto ...Per non parlare delle infiorescenze delle
aromatiche: timo, maggiorana, basilico, origano, santoreggia etc:
profumatissime tutte, antisettiche formidabili, migliorano la
digestione, tonificano e sollevano dalla depressione Per quest'ultimo
male (che ho definito il 'male' dell'umanita'), non vi e' nulla di
meglio dell'ortica, saporitissima, depurativa per eccellenza, fornitrice
di fibra grezza (fibra che per chissa' quale ragione scientifica e'
vista dai gastroenterologi come la bestia nera dell'intestino, mentre e'
fondamentale per mantenerlo sano!).
Finisco
con una gustosissima ricetta (che fara' inorridire vegani e animalisti
in genere); la salsina al tonno. Basi: un buon tonno, mezzo limone,
qualche cappero, una acciughina, olio extravergine, e tanta, ma tanta!,
erba cipollina, prezzemolo, avanzi di frigo di verdure lesse: spinaci,
cicoria e simili, un pizzico di curcuma, e per chi non lo disdegna, un
piccolo pesto d'aglio, catalizzatore dello sviluppo degli aromi di tutto
il resto. Frullare il tutto, e buon appetito!!!
PS:
(cosi' come mi tornano in mente). Le bucce d'aglio: conservatele secche
ed usatele, appena passate un attimo in acqua calda, per guarire piaghe
ulcere torpide, ferite infette, piaghe da decubito ecc. Effetto
spettacolare! Bucce di cipolle e radici di cipolle: quando ne aveta
abbondante quantita' fate bollire a lungo e restringere. Dividete il
brodo ben concentrato in una vaschetta per cubetti di ghiaccio. Tre
cubetti al giorno, con un po' di limone: depurativo del sangue e
meravigliosa terapia per il cancro, anche in associazione con eventuale
chemio, di cui il paziente non vuole o non puo' fare a meno. E'
documentato fra l' altro, in molte ricerche della medicina ufficiale,
che la cipolla previene i danni da chemio - radio alle cellule sane e
ripristina la sensibilita' di quelle cancerose alle suddette terapie
'obbligate' (???) della cosiddetta medicina ufficiale (ma nessun
oncologo lo sa - ne' lo vuole sapere - ...). Piccioli dei cachi:
tradizionale tisana anticancro, riconosciuta tale da moltissimi articoli
della Medicina ufficiale nei paesi del sol levante. Piccioli verdi dei
peperoncini piccanti, in piccole quantita' e fatti bollire con eufrasia e
artemisia: guariscono ogni patologia infettiva della congiuntiva e
della cornea, salvando inoltre dalla cecita' le gravissime cherariti dei
paesi poveri (esperienza personale). Peperoncino fresco: sfregato
direttamente sulla pelle guarisce la terribile nevralgia del trigemino e
migliora drasticamente sciatiche, lombaggini, artrosi, tendiniti
(eczema: esperienza personale, ma ci vuole coraggio ...) e patologie
articolari in genere. Come vedete, sono tutti (o quasi), scarti di cucina!
I principi fondamentali e le conseguenze pratiche per una medicina globale umana
I principi fondamentali e le conseguenze pratiche per una medicina globale umana
Volendo un po’ schematizzare, vi sono tre tipi di guarigione:
- Guarigione forzata - Fa fulcro sul sintomo, si basa su farmaco e chirurgia.
- Guarigione armoniosa - Fa fulcro sulle cause alla base del sintomo e sulla loro armonizzazione con la legge di natura.
- Guarigione senza guarigione - Fa fulcro sull’impegno di vita, indipendentemente dal sintomo.
Ancora schematicamente, il primo tipo appartiene prevalentemente alla medicina moderna nelle sue varie forme.
Il secondo è tipico della medicina tradizionale, ad es. orientale, ma non solo.
Il terzo è il punto culminante di una vera medicina umana.
Tutti e tre i modi di guarigione sono accettabili e necessari per l’uomo moderno e costituiscono un percorso di evoluzione personale basato sul principio d’educazione alla salute in modo umano.
A distanza di molti anni, in base alla esperienza fatta su me stesso, posso confermare la validità pratica di questi principi, particolarmente del terzo, originariamente formulati, anche se in modo diverso, dal maestro Masahiro Oki, che ringrazio di cuore
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Volendo un po’ schematizzare, vi sono tre tipi di guarigione:
- Guarigione forzata - Fa fulcro sul sintomo, si basa su farmaco e chirurgia.
- Guarigione armoniosa - Fa fulcro sulle cause alla base del sintomo e sulla loro armonizzazione con la legge di natura.
- Guarigione senza guarigione - Fa fulcro sull’impegno di vita, indipendentemente dal sintomo.
Ancora schematicamente, il primo tipo appartiene prevalentemente alla medicina moderna nelle sue varie forme.
Il secondo è tipico della medicina tradizionale, ad es. orientale, ma non solo.
Il terzo è il punto culminante di una vera medicina umana.
Tutti e tre i modi di guarigione sono accettabili e necessari per l’uomo moderno e costituiscono un percorso di evoluzione personale basato sul principio d’educazione alla salute in modo umano.
A distanza di molti anni, in base alla esperienza fatta su me stesso, posso confermare la validità pratica di questi principi, particolarmente del terzo, originariamente formulati, anche se in modo diverso, dal maestro Masahiro Oki, che ringrazio di cuore
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sabato 7 novembre 2015
giovedì 8 ottobre 2015
Cancro mon amour, vhala na posetj! 5 la guarigione 'scientifica' secondo natura
Cancro
mon amour, grazie per la visita! 5 La guarigione 'scientifica'
Intanto, io prima ho avuto il cancro, e poi l'eczema, caso non preso in considerazione dagli autori dell'articolo, ma buon modello di controprova. Poi, l'eczema me lo sono prodotto io stesso, strofinando sul cancro della pelle, che era cresciuto oltre ogni limite di guardia, sanguinava e mi faceva male, sostanze naturali anti infiammatorie, nel caso specifico una foglia d'aloe, tagliata per lungo (ho strofinato la polpa, non la scorza esterna).
Ho naturalmente ottenuto una risposta immunitaria contro le sostanze eterologhe dell'aloe, perché queste sono entrate in circolo; non però da sole, ma trascinando con sè anche le cellule del cancro, sui cui recettori avevano aderito tenacemente. In altre parole, il cancro, che stava dando metastasi ovunque, ha mandato in giro le proprie cellule con una miriade di allergeni dell'aloe. Conseguenza: una reazione immunitaria violentissima che ha colpito le sostanze dell'aloe ed insieme le cellule cancerose legate alle prime … Ma questo l'ho capito dopo, circa un mese dopo, quando ho visto che il tumore era in rapida regressione, mentre l'eczema peggiorava!
Cosa è successo nel mio organismo, parlando scientificamente, ossia dal punto di vista puramente chimico: niente altro che il naturale processo dell'infiammazione, mantenuta attiva dall'allergia, e durante il quale non si producono solo anticorpi, grazie allo stimolo delle difese immunitarie, come genericamente conclude il citato lavoro inglese, ma ben altro! Bastava leggersi un qualunque testo di fisiologia un po'aggiornato ... (Esame del secondo anno di Medicina!).
In sintesi la catena di eventi è la seguente: La reazione fra antigeni dall'aloe ed anticorpi, per prima cosa, libera enormi quantità di Istamina, una amina simpatico- mimetica, che produce una intensa vasodilatazione locale, con rossore, gonfiore, tumefazione, dolore e prurito: rubor, calor, tumor, dolor, nella mirabile descrizione di Ippocrate duemilacinquecento anni fa!
Da lì, a cascata, altre amine simpatico-mimetiche (adrenalina, in particolare, ma anche serotonina, potente vasodilatatore, ma potentissima sostanza antidepressiva naturale!). Non solo, ma anche endorfine, le sostanze naturali del benessere. Inoltre, corticosteroidi, per bilanciare gli effetti nocivi della infiammazione: cortisone e simili. A seguire acido arachidonico, unico acido grasso di esclusiva origine animale, nonostante il nome (che fa venire in mente le arachidi), potentissimo stimolatore della catena infiammatoria, tramite l'attivazione dell'enzima lipo-ossigenasi, ma anche della produzione di sostanze che proteggono lo stomaco dall'aggressione dei prodotti della catena infiammatoria: le prostaglandine. Segnalo che gli anti infiammatori del commercio, purtroppo, inevitabilmente bloccano anche queste ultime, da cui derivano i sanguinamenti ripetuti fino, in alcuni casi, alla perforazione del viscere.
Una volta avviato, il processo infiammatorio produce, a sua volta, un'ulteriore caterva di sostanze, tutte destinate ad eliminare quelle che erano state alla base dello stesso: virus, batteri, protozoi, funghi, tossine e quant'altro: capite la saggezza della natura e l'importanza del processo infiammatorio? Fra queste sostanze, i leucotrieni, le interleuchine, i fattori che rendono permeabili i vasi sanguigni, favorendo l'afflusso, nel luogo ove ce n'è bisogno, di globuli bianchi, plasmacellule, anticorpi liberi e legati ai linfociti, ed attivando inoltre gli istiociti giàpresenti nel connettivo: tutte cellule che digeriscono, sminuzzano, inglobano e sputano fuori i residui, ormai inoffensivi, di batteri, virus etc.! Cominciate a capire cosa vuol dire bloccare sempre il processo infiammatorio, quando sarebbe sufficiente, per un mal di denti o di testa, dare un semplice analgesico, che non blocca l'infiammazione, ma solo il dolore? Sublime saggezza (commerciale) di molti miei colleghi, purtroppo!
Ma non finisce qui. Durante l'infiammazione si producono, inoltre, interferoni naturali atossici, fattori di necrosi del cancro, cellule definite natural killer delle cellule neoplastiche: sublime saggezza della natura, non inquinata da sporchi calcoli commerciali. Vi faccio grazia di centinaia di altre sostanze chimiche, già note, e delle migliaia d'altre ancora da scoprire. Quello che ho detto basta ed avanza!
Conseguenze pratiche, valide per tutti i tipi di cancro: se induciamo una reazione allergica controllata ed atossica nel paziente cancerogeno, e se questi ha ancora un po' di parte sana, vitale e capace di reagire, molto probabilmente il cancro verrà distrutto! Altro che mera curiosità del modello naturale, fornito da chi, portatore di eczema, ha minori probabilità di contrarre il cancro, o di chi, come nel mio caso, malato di cancro, ha la … fortuna di beccarsi un eczema!
Allora, perché non farlo, visto che ogni reparto clinico è in grado di creare un piccolo eczema artificiale, non tossico, ma efficace?
Ancora una volta bisness, mi spiace, ma è così. Un solo ciclo di chemio costa da 40 a 400 dollari. Ogni malato di cancro (e di chemio), prima di lasciare questa valle di lacrima, devastato da entrambi, viene sottoposto ad un numero di chemio impressionanti: in taluni casi (quelli tosti, che non vogliono morire), fino a cento …
Nei paesi civilizzati (civilizzati?), i malati di cancro sono centinaia di milioni: fate pure un calcolo, approssimato per difetto … Avete capito? No, pazienza …
Che fare, allora, in alternativa a radio e chemio? Se volete saperlo, leggetevi le puntate precedenti, e molti altri articoli di questo stesso blog.
In conclusione, posso affermare che, dal cancro, si guarisce quando si guarisce da quel vero cancro che sono le nostre cattive abitudini ed il nostro modo scorretto di pensare ed agire.
Il nostro vero cancro è il nostro egoismo: il cancro siamo noi, quando non vogliamo ascoltare, capire ed amare.
Buona
vita a tutti.
domenica 13 settembre 2015
Cancro mon amour, vhala na posetj (grazie per la visita) 4
Capitolo 4 – la guarigione: La purificazione
Quando il cancro e l'eczema hanno incominciato, rapidissimamente, ad invadere tutto, ho cominciato a purificare. Naturalmente ho avuto paura, ma non così tanta. Ero depresso sì, ma non così tanto da volermi suicidare tramite il cancro! Per prima cosa ho drasticamente ridotto il cibo e modificato radicalmente la qualità dello stesso: nessun prodotto animale, alcool, zuccheri (sotto ogni forma!, spesso sono travestiti …), cibi industriali; ho persino ridotto le sigarette, e per me è il massimo! Perché? Perché tutte queste sono le cose più tossiche per l'organismo, e quelle che nutrono meglio il cancro. Infatti le proteine animali, che necessariamente contengono molte, se non più delle nostre stesse tossine (pensate a come allevano oggi gli animali!), sono il pranzo di nozze del cancro! Alcool e zucchero, fra le altre cose, acidificano il sangue, favorendo ulteriormente il tumore … Cibi industriali: devo dire qualcosa? Mi fido della vostra intelligenza.Tre giorni di digiuno, solo con tisane (sconsiglio il digiuno prolungato senza drastica purificazione, perché smuove troppe tossine bruciando i grassi che ne sono il deposito). Ho ripulito l'intestino: crusca, mucillagini (ad es psillium e semi di lino), molti liquidi, clisteri (con foglie di nespolo, potente anticancro e capace di lenire il fastidio da clistere), ma senza eccedere! Uno alla settimana. Ho sudato molto, vangando l'orto e andando in bicicletta (ma anche a piedi, di buon passo). Poi sono passato a dieta leggera: riso semi-integrale (per questione di gusto personale, va benissimo anche quello integrale, o, meno bene, quello bianco). Non pane e pasta perché poveri di fibre e sali minerali e troppo di zuccheri, anche se complessi (amidi troppo poco ramificati). Inoltre vegetali dell'orto (perché ho la fortuna di averne uno e non mi fido ciecamente del Bio commerciale), specie crudità e cercando di variare; pochissima frutta, e solo semiselvatica (ad es amarene, frutti di bosco) e qualche mela. Non ha ritenuto opportuno, infatti, farmi una inutile chemio con i pesticidi, ed inoltre la frutta del negozio contiene troppi zuccheri semplici (son quelli che ci fanno piacere tanto la frutta!), mentre le altre sostanze utili, vitamine ecc, sono più abbondanti nelle verdure. Tisane abbondanti (nel prossimo capitolo spiegherò quali e perché). Centrifugati di carote, mele ed erbe selvatiche, ad es. ortica, piantaggine, ma quasi tutte quelle note vanno bene. Il riso condito con olio extravergine, erbe aromatiche e sostanze naturali del mondo vegetale ricche di pigmenti. Anche di ciò parlerò in seguito, ma moltissime cose le ho già scritte nel blog (vedi cancro, pigmenti, alimentazione).
Per un mese nient'altro. Ho cominciato a sentirmi meglio in tutti i sensi, leggero, attivo, creativo, perfino umoristico (ma questa è una delle mie poche doti). Cominciavo a guardarmi il cancro- eczema e pensavo: è più eczema, e più eczema (e i giorni in cui stavo un po' giù: l'è più cancher, l'è più cancher!). Ma in genere ha prevalso la prima conclusione, anche perché il cancro originale, quello che chiamavo la casa madre, stava migliorando. Inoltre, premendo sull'eczema, facendolo cioè impallidire, sentivo meno nuclei solidi, spia delle metastasi cutanee…
Mi spiace dirlo, specie per i benpensanti ed i crociati dell'Inti-fumo (non è un refuso, ma gioco di parole!), ma miglioravo, nonostante, ripeto nonostante continuassi a fumare! Ma mi vergogno, oh quanto mi vergogno, oh quanto mi vergogno! (Però non mi pento, non mi pento: sono ormai un peccatore perduto ed impenitente). Tuttavia, almeno in questo, sono un po' come un prete: predico agli altri … Vi sconsiglio, pertanto, coerentemente e perentoriamente di fumare, col cancro o senza cancro o, se preferite, ve lo proibisco, e se lo dico io … Intesi, neh?
(continua
, se mi reggete ancora ...)
Cancro mon amour, vhala na posetj (grazie per la visita) 3
Capitolo
3 Come sono guarito – 1) Lo stato d'animo
Inizio dallo stato d'animo perché è da quello che sono partito, è quello che costantemente è indispensabile per continuare nella guarigione ed è, senza alcun dubbio, l'elemento essenziale, più importante di ogni altra cosa, per mantenere uno stato di salute secondo natura. E cercherò di spiegarmi.
Per
prima cosa dichiaro che non sono guarito solo
dal cancro, ma da me stesso tramite me stesso e
il cancro. Infatti il
'cancro'
ero io stesso, con la mia condizione patologica del corpo, della
mente e del cuore. Paradossalmente
il cancro, in questo caso il carcinoma cutaneo, era, da
un punto di vista biologico,
la vera parte sana, vitale, creativa di me, ma anarchica, onnivora,
dominante, fino al punto che avrebbe finito per distruggere tutto il
resto di me, oltre che se stesso, se non avessi fatto qualcosa: muoia
Sansone con tutti i filistei! Paradossale, ma vero, se abbiamo
'gl'intelletti sani' …
Dirò ancora quello che, da
un punto di vista umano significa salute: armonia di corpo, mente e
spirito, e vi invito, pian piano, a capire da voi cosa ciò
significhi. Dico solo che tale definizione, che fa storcere il naso a
qualcuno, è quella stessa data dalla OMS, e se lo dicono in quella
Sede … La immediata conseguenza di questo principio è che guarire
significa ripristinare una condizione naturale delle tre dimensioni
umane: corpo, cuore-mente e spirito. La guarigione è un processo
permanente, basato sullo stile di vita nella vita quotidiana.
Guarigione non è altro che ricerca della verità!
Avevo
coltivato un bellissimo orto, lo scorso anno, ma nell'inverno, per
vari motivi, lo avevo lasciato andare in rovina. Le erbe spontanee
erano ovunque prevalse e, a marzo di quest'anno si vedevano solo
quelle. Solo? Non proprio. In un angolo, sopra la nuova vegetazione,
spuntava ancora qualche ciuffo di cipolle. Così, mentre pensavo che
entro poco avrei finito i miei giorni su questa terra, oltre che
andare a tirare sul prezzo del funerale, mi sono detto: almeno le
cipolle devono vivere un po' più di me … E poi, che brutto ricordo
visivo sto lasciando di me stesso: almeno le libero dalle erbacce, e
qualcuno potrà mangiarle. Sudando le sette camicie, son riuscito a
liberare un metro quadro di terreno. Alla fine ero contento, stanco
ma contento, è un po' meno
depresso. Così, pian piano, in due settimane, ho liberato tutto il
terreno, l'ho
guardato e mi sono detto: un bel lavoro, ma adesso dovrei seminare
qualcosa, piantare almeno i pomodori che mi piacevano tanto … E
intanto mi sentivo più forte, anche se il mio peso era arrivato a 50
chili, e avevo aggiunto due buchi alla cintura. Vi lascio immaginare
il resto: oggi è il più bell'orto della mia vita, e non solo: i
pomodori, oltre il resto, sono anche riuscito a mangiarmeli!
Pian piano avevo smesso di
pensare solo 'voglio solo morire' ma anche voglio cercare di morire
un po' meglio … Ho ripreso ad andare in bicicletta, frequentare il
bar, far da mangiare e fare terapia: stavo smettendo di pensare solo
a me stesso: era iniziata la vera guarigione, ma ancora non lo
sapevo.
Intanto l'eczema peggiorava,
fino al punto di non riuscire più a dormire per il prurito. Allora
anziché grattarmi a sangue giorno e notte, ho cominciato ad uscire
di casa a qualunque ora, cercando di incontrare gente e parlare. Ho
smesso di andare incontro alla morte, tanto quella era già al mio
fianco e veniva con me ovunque andassi. Ma aveva smesso di farmi così
paura, anzi qualche volta mi sembrava un po' amica e, almeno, così
pensavo, mi avrebbe liberato da quell'orribile prurito. Ogni giorno
lavavo a mano la biancheria intima, perché mi vergognavo un po' a
farla vedere …
A maggio ero ancora vivo, e
non stavo poi così male, tralasciando il prurito.
Ho fatto allora un altro passo
avanti nel modo di pensare: non mi interessa più il modo in cui
muoio, mi sono detto, ma come vivo, indipendentemente dalla morte,
indipendentemente dal sintomo, indipendentemente da tutto. Era la
guarigione dello spirito, la guarigione senza guarigione dal sintomo,
è questo l'ho capito subito, e benissimo ( vedi l'articolo
introduttivo di questo blog). Finalmente ho cominciato a sentirmi
sereno e perfino felice …
Ma intanto il cancro? Il
cancro, incredibilmente stava scomparendo! Ma come e perché lo dirò
nelle prossime puntate.
Cancro mon amour, vhala na posetj (grazie per la visita) 2
Capitolo
2 – Come e perché mi è esploso il cancro.
Da decenni ero portatore di un piccolo epitelioma spino cellulare alla cute di una gamba, la destra, subito sopra il ginocchio, lateralmente. Un tumore di Bowen, a bassissima malignità, che rarissimamente degenera in cancro invasivo (i testi dicono mai, ma non è vero, se le circostanze sono quelle adatte). Io stesso lo tenevo in vita come laboratorio sperimentale per testare l'effetto di molte sostanze naturali anticancro, note per lo più alla scienza medica, ma che si rifiuta di usarle, perché ritiene la Natura scarsamente efficace, attendibile e, soprattutto, non scientifica!: cipolla, germogli di soja, salvia, peperoncino, alghe verdi (clorella, spirulina ecc.), graviola, estratti di fiori di tarassaco, iperico, artemisia, ortica, e molte altre ancora. Quando vi era una tendenza allo sviluppo tumorale, con neoformazione di vasi, crescita delle dimensioni, secrezioni siero ematiche, formazione di grosse croste sanguinolente (fenomeni più frequenti nei momenti di depressione o di scarsa attività fisica, eccesso di cibo e così via), applicavo per alcuni giorni una delle sostanze, sfregando direttamente la pianta fresca sulle lesioni, e modificavo lo stile di vita ... Queste regredivano rapidamente allo stato di minima espressione, talora con un alone intorno di tipo allergico, pruriginoso, ma che pareva servire ancor più a ridurre ulteriormente le dimensioni del povero carcinoma di Bowen … Le più efficaci: cipolla e peperoncino. Non andavo oltre per non distruggere il mio osservatorio. Scemo? no, solo un po' audace e sperimentalista per vocazione naturale. Infatti il Bowen non poteva diventare pericoloso, a meno che io stesso non avessi commesso gravissimi errori. Ma allora il cancro sarebbe esploso in tutto il corpo, anche indipendentemente dal Bowen… E così è stato, a Marzo di quest'anno.
Dopo
molti mesi di una grave crisi depressiva, aggravata da una situazione
del mio ambito parentale, che per lungo tempo mi aveva messo alla
prova, forse fin oltre i miei ridotti limiti di resistenza, tutto è
esploso. In poco tempo il carcinoma cutaneo è triplicato, la
neoformazione vasale che lo alimentava a sua volta è diventata
evidentissima, e subito emorragie prolungate. Contemporaneamente, al
mio interno, strane sensazioni vibratorie, scorrere di cariche
elettriche spaventose, formicolii a vari organi interi: fegato, milza
reni, intestino, cervello. Insomma, un signor cancro coi fiocchi
sulla cute e con forti ripercussioni generali. A quel punto ho deciso
un ennesimo trattamento della lesione con aloe: subito il
sanguinamento è regredito, ma nel giro di pochi giorni prima
localmente, poi su tutto il corpo è comparsa una violentissima
manifestazione allergica, estremamente pruriginosa secernente siero,
con un grosso alone rosso, (1) al cui centro si notavano piccole
tumefazioni dure. Insomma, un bel cancro – eczema diffuso a tutto
il corpo, mentre aumentavano le violente scosse elettriche a tutto il
corpo.
Fatale
errore indotto dall'aloe? Invasione di tutto il corpo anche in
profondità? No! Era la mia forza vitale, la mia biologia che stava
reagendo, la mia salvezza; ma ancora non lo sapevo. Sono andato da un
impresario di pompe funebri a tirare sul prezzo del funerale: 1700
euro, veramente un prezzo stracciato!
Allora,
come ne sono uscito vivo? Lo dirò nelle prossime puntate …
Nota
1: lo chiamano eczema nummulare ( dal latino nummulus, piccola
moneta) per la forma rotondeggiante, che ricorda quella di una
moneta; è tipico degli adulti, la causa ufficialmente ignota, si
parla solo di cute secca, povera di grassi. Questo è vero, all'epoca
pesavo 50 chili (e sono alto uno e settantatré).
Cancro mon amour, vhala na posetj (grazie per la visita) 1
diffuso
in tutto il corpo
ed
ho creduto
che
fosse la morte
ma
mi sbagliavo:
era
la vita
che
mi danzava intorno
ed
io ero la morte
e
non me ne accorgevo.
Era
la vita che mi danzava intorno
per
farmi risvegliare
e
quando l'ho abbracciato
il
cancro se n'è andato
ha
fatto il suo dovere.
Ho
avuto il cancro
diffuso
in tutto il corpo
non
era lui la morte
ma
lui era la vita !
(Canceroso
reap, canceroso reap, canceroso reap!)
Capitolo 1: Non tutto il cancro vien per nuocere
Scientificamente, semplificando ed in ultima analisi, il cancro altro non è che un adattamento ad una situazione ambientale interna tossica: la nostra. Ossia un estremo tentativo di mantenere la vita di alcune cellule devianti in un corpo che sta lentamente morendo, per accumulo di tossine chimiche e morali, le quali tossine, poco a poco, sono diventate parte integrale di noi stessi per errori che non abbiamo riconosciuto o corretto: 'Tant'era pien di sonno in su quel punto – che la diritta via abbandonai'.
Le lesioni chimico-fisiche finiscono così per danneggiare, fra l'altro, minuscoli domini elettrochimici del nostro DNA, fondamentalmente strappando un elettrone a quelli che, impropriamente (e negativamente) sono chiamati proto oncogeni (2), ossia geni ritenuti, dalle Cassandre della Scienza, sempre in procinto di diventare cancerogenetici (generatori di cancro). In questo modo tali lesioni del genoma danno l'avvio alla generazione (non necessariamente degenerazione!) di quelle cellule super vitali ed autonome che vogliono a tutti i costi rimanere vive ed aiutare le morenti cellule sane (sane?) a darsi una scossa ed a reagire. Ma la mente prevarica, non coglie il messaggio, continua più di prima a voler sbagliare. Il sistema immunitario, ciononostante, si riattiva, colpisce le neo-cellule cancerose ed insieme molti loschi individui (tossine etc), insinuati in noi. Il cancro se ne va e noi, senza accorgerci, abbiamo tamponato i danni: quasi sempre è così, ma c'è un limite: errare humanum, perseverare diabolicum.
Quando il cancro diventa palese, comincia cioè a dare sintomi e ad essere visibile, almeno ai raggi X, quasi sempre interviene la chirurgia, asportandolo (non sempre l'intervento è radicale ma purtroppo, spesso, lo dissemina, senza peraltro sostenere granché la parte … sana); oppure tocca alla medicina oncologica di bombardare tutto con veleni ultrapotenti e micidiali radiazioni. Questi agiscono soprattutto sulla già sofferente parte sana, mentre rapidamente le cellule cancerogene, super vitali, diventano resistenti. Se riusciamo a superare anche questa fase, nonché a sfuggire all'accanimento terapeutico (spesso, infatti, si muore con l'ago della chemio in vena), e continuiamo a non correggere alimentazione, postura, respiro, stato d'animo (soprattutto la rabbia), allora, grazie anche alle lesioni indotte dalla chemio, quasi necessariamente ricompare il cancro: repetita juvant, ma oltre un certo limite la fine è irreversibile … (3)
Partita persa, allora? No, se comprendiamo in tempo il messaggio che la natura ci invia e cambiamo stile di vita e modus cogitandi (testa, in parole povere). Ma di questo parlerò prossimamente.
Nota: i cosiddetti proto-oncogeni non son altro che gruppi di geni deputati a favorire una armoniosa riproduzione cellulare, tissutale ed organica, mentre altri geni provvedono a decretare la morte di cellule in eccesso (un po' come fanno i pomodori quando hanno troppi fiori: saggezza della natura!). Perché allora chiamarli così, geni (quasi) già pronti a creare il cancro? Saggezza della scienza medica!
Nota
2: scrivo dal Montenegro, dove passerò un po' di tempo, e dove sto
cercando di imparare il Serbo-Croato … Vhala na posena, appunto:
grazie per la visita!
Nota
3: Interessante, fra gli altri, perché particolare ma rivelatore, il
seguente effetto della radio chemioterapia in alcune leucemie. La
tentata distruzione di tutto il patrimonio cellulare del sangue,
ossia cellule che sono in perenne riproduzione a partire da elementi
progenitori, messo in atto al fine di sradicare il tumore (meglio, i
vari tipi di tumore) del sangue, lascia in vita alcune cellule
primordiali, meristematiche, che hanno scarsissima tendenza alla
riproduzione. A questo punto queste cellule, situate nel midollo
osseo, iniziano, per compenso, una tumultuosa ed indifferenziata
riproduzione, senza più specifiche finalità sostitutive, ma solo
capaci di riprodurre se stesse, anche perché modificate, nelle loro
biologia, da radio e chemio, ma non uccise … Potete immaginare le
conseguenze: nuovo cancro, questa volta incurabile. Eppure ogni
leucemia continua ad essere trattata solo con i sistemi classici!
(Almeno dalla medicina ufficiale)
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