I principi fondamentali e le conseguenze pratiche per una medicina globale umana

I principi fondamentali e le conseguenze pratiche per una medicina globale umana

Volendo un po’ schematizzare, vi sono tre tipi di guarigione:

- Guarigione forzata - Fa fulcro sul sintomo, si basa su farmaco e chirurgia.
- Guarigione armoniosa - Fa fulcro sulle cause alla base del sintomo e sulla loro armonizzazione con la legge di natura.
- Guarigione senza guarigione - Fa fulcro sull’impegno di vita, indipendentemente dal sintomo.

Ancora schematicamente, il primo tipo appartiene prevalentemente alla medicina moderna nelle sue varie forme.
Il secondo è tipico della medicina tradizionale, ad es. orientale, ma non solo.
Il terzo è il punto culminante di una vera medicina umana.

Tutti e tre i modi di guarigione sono accettabili e necessari per l’uomo moderno e costituiscono un percorso di evoluzione personale basato sul principio d’educazione alla salute in modo umano.

A distanza di molti anni, in base alla esperienza fatta su me stesso, posso confermare la validità pratica di questi principi, particolarmente del terzo, originariamente formulati, anche se in modo diverso, dal maestro Masahiro Oki, che ringrazio di cuore
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sabato 24 settembre 2016

Ancora sulla depressione: a scuola da Lilli 1 -

 Dico subito che Lilli è un cane, anzi una cagnetta, probabilmente di quattro mesi, della razza Pastore di montagna della Balkania ... Tralascio ogni descrizione delle sue qualità meravigliose, perché sarebbero di parte e non la finirei più. Aggiungo solo che Lilli mi ha adottato fin dal primi momento che è comparsa, da chissà dove, nella piccola baita di montagna, lontana da tutti (ma non da tutto!), in Montenegro, dove abitavo due mesi fa ...
Aggiungo invece che credevo di saperne molto, sulla depressione, sia per esperienza personale che professionale ... Ma di questo ho ormai scritto molto, su questo blog, alla voce relativa ... Esistono tuttavia, nella nostra vita quotidiana, momenti in cui, improvvisamente, siamo messi di fronte a scomode verità, in genere tali perché ci riguardano da vicino, e che vorremmo nascondere sotto il tappeto; insomma, sperando che passino ignorandole ... Si’, e come sperare di riuscire a nascondere una palla di gomma sott’acqua! Ci riusciremmo solo se fossimo disposti a stare per sempre con le mani in acqua, assieme alla palla ... Classico rimedio peggior del male!
Una settimana fa Lilli ha cominciato a manifestare i classici sintomi della depressione, perfettamente analoghi, se non identici, a quelli degli ... esseri umani: una minore verve, una certa fiacchezza nelle frequenti e lunghe passeggiate quotidiane, lei abituata a tirare come due buoi e pazza di gioia, su e giù per i boschi; a stare sdraiata lunghe ore nello stesso posto, a mordicchiare un po’ meno del solito (era, o doveva essere un sintomo guida ...). Ho cercato di non vedere e di inventarmi spiegazioni fasulle: si sarà stancata troppo in certe passeggiate un po’ troppo lunghe (questa e carina: provatevi a far stancare un Pastore di Montagna Balcanico, se avete la fortuna e la gioia d’averne uno!). Ed ancora, le avrò dato poco da mangiare, patirà il freddo (si’, proprio un cane della sua razza, improvvisamente, comincia a patire il freddo che è il suo optimum?), e cosi’ via.
 Ho adottato, senza esserne troppo convinto, le logiche contromisure del caso, ma le cose andavano di male in peggio: stava regredendo, sissignori, regredendo; diventando insicura anche nel camminare, quasi come un cucciolo (di cane, s’intende ...); ed apatica, disinteressata a quasi tutto, tranne che al cibo, per fortuna. C’era una vistosa crisi di vitalità, sotto tutti gli aspetti. Il perché era chiaro: stava vivendo una crisi da catena (anche se lunga sette metri e più), e quasi certamente una crisi da abbandono, il mio! ( anche se parziale e moderato dai frequenti momenti passati insieme ...). Ma soprattutto stava esaurendo le possibilità esperienziali nella zona, non vastissima, che la lunghezza della catena le permetteva ... Infatti, nella prima settimana tutto appariva normale! Ho capito che per lilli, come pure per gran parte del resto del mondo animale, due sono le cose più preziose, oltre al cibo, o perfino più del cibo: la libertà di movimento e la voglia di esperienze sempre nuove che, in un cane, sono soprattutto olfattive ... In questo ultimo caso, almeno, credo che la cosa li differenzi un po’ da noi esseri umani ...
Ho dovuto adottare contromisure finalmente idonee: da ieri non la tengo più a catena, passo con lei tutto il nostro tempo, portandola con me ovunque vado. Le parlo in continuazione, cerco di gratificarla continuamente con carezze, lodi ed incoraggiamenti in tutto quello che fa, e dandole il necessario stimolo ad affrontare le cose che può e deve fare lei stessa. Inoltre, in casa c’è quasi sempre musica, una delle cose che più le piacciono, purché sia di buona qualità: se non lo è guaisce, e quasi sempre ciò coincide con i miei gusti! Le faccio fare passeggiate in ambienti nuovi, dove è attratta da nuovi odori, vado col suo ritmo, aspettando che abbia finito di fiutare bene le novità e, se si avvicina un cagnetto randagio, lascio che si studino e facciano amicizia: ho visto che è una delle cose che piacciono di più, sia a lei che al randagio!. I primi risultati già si cominciano a vedere, anche se non clamorosi. Un buon effetto l’ho ottenuto dandole biscotti inzuppati in un poco di caffè leggero, buon analettico del corpo e del morale, come del resto lo è per me e per moltissimi altri ... (Le capre di Sanaa, in Arabia, che secondo una non inverosimile leggenda, brucando avidamente i semi della sconosciuta pianta manifestavano buon umore e maggiore vitalità, pare che abbiano convinto gli uomini a provare a fare altrettanto – oggi per fortuna dopo adeguata tostatura – e con risultati talmente buoni, eccessi esclusi, che da allora la nuova bevanda non è stata più abbandonata!). Ho deciso anche di far bollire la sua carne assieme ad alcune erbe selvatiche, gramigna per prima, che è il naturale rimedio per moltissimi animali (noi inclusi, senza che ce ne rendiamo conto, e senza offesa, naturalmente!); ma anche ortica, per le note virtù antidepressive e modulanti del tono dell’umore, che la pianta, fra le altre, possiede. (Vedi la voce ortica nel blog). E domani, secondo la situazione, vedrò cosa escogitare. Intanto vado avanti cosi’ fin quando non riprenderà con le sue del tutto innocenti (ma non  innocue!), distruzioni sistematiche di ogni corpo solido presente in casa: sarà il segno della avvenuta guarigione!

Credo che fino a questo punto gran parte dei miei lettori abbiano condiviso quanto ho detto ... Ma devo aggiungere che questa dovrebbe essere la direzione corretta anche per rispondere agli stati di malessere dei nostri figli ... Ascolto, incoraggiamento, offerta di esperienze nuove ed attraenti, dedizione totale a loro nei momenti di difficoltà, pur con tutte le differenze del caso; anzi, con enorme più dedizione ed amore di quella che, spesso, siamo pronti a dedicare ad un cane ... Limitarci a scaricare il problema, che a quel punto diventerebbe quasi del tutto solo nostro, nelle mani di un pur bravissimo specialista del ramo (spesso se non troppo, almeno in America, un Neuropsichiatra infantile ...), che sempre più oggi  tende ad un approccio farmacologicamente ... pesantino, non è né l’unica né, in molti casi, la migliore delle soluzioni ... Ciò non significa che non dobbiamo ricorrere all’aiuto ed al sostegno di quanti soni esperti qualificati della materia, purché questo non divenga un surrogato di quelle quattro cosette che ho detto all’inizio di questo paragrafo ... E spero, con questo, di non aver offeso nessuno ... Tuttavia, se ciò fosse avvenuto, al di là delle mie pur buone intenzioni, vi prego di scusarmi, e di accettare solo quello che vi sarà parso condivisibile, sperando che qualcosa ci sia ... Grazie per l’attenzione, e buona vita, a voi ed ai vostri figli!

Ps Dopo alcuni giorni la situazione è peggiorata drammaticamente: si è manifestata  la vera natura del male, una paralisi degli arti posteriori, probabilmente da virus, favorita dalla depressione di cui ho parlato ... Ciononostante Lilli, anche rassicurata dalla mia presenza costante, ed aiutata dalla terapia naturale (concentrato di gramigna, come lei stessa mi ha insegnato, oltre tutto il resto già detto), e nonostante i fortissimi dolori causati da ogni minimo movimento, non ha mai smesso, una volta messa diritta sulle zampe, di camminare, e di fiutare il mondo circostante con indomito interesse ... Gli animali sentono i loro simili che soffrono, e cercano in tutti i modi di aiutarli, anche quando loro stessi sono malati ... Con mia estrema sorpresa, trascinandosi sulle zampe posteriori, un giorno è riuscita a trovare un bell'osso di gallina integro; poi ha voluto andare fino al posto dove un suo collega, più sfortunato di lei, passava la vita legato ad un palo, con mezzo metro di catena e ... gli ha regalato l'osso! Proprio cosi', lo ha deposto ai suoi piedi. Poi, con altrettanta dignità, reggendosi a stento in piedi, è ritornata alla porta di casa ...
Commosso come potete immaginarvi, con la massima delicatezza l'ho portata in casa e deposta nel suo giaciglio (il mio miglior maglione, usato nel modo migliore di sempre ...)
Oggi, a quaranta giorni di distanza, è perfettamente guarita, ed ha la forza di un leone scatenato ...

lunedì 19 settembre 2016

Peperoncino: il regalo del Sudamerica per la salute

Ripropongo il vecchio articolo sul peperoncino ampiamente riveduto ed ampliato sulla base dell'esperienza di questi ultimi e non pochi anni. Per due buone ragioni: perché l'umile e saporita bacca delle Solanacee (Capsicum annuum L.), specie unica con migliaia di varietà, si conferma sempre più come una delle più utili che madre Natura ha disseminato, gratis, su questo 'bel pianeta' (o, per dirla con Dante, "L'aiola che ci fa tanto feroci"); e perché, tramite questo cornuto diavoletto, per chiamarlo anche in base al suo popolare uso scaramantico (Totò, fra tutti, ce lo ricorda: santo, subito!), è una buona occasione per ricordarci, almeno ogni tanto, di ringraziare, ammirare e rispettare, e non solo 'rapere, ruinare et distruere', come il buon Tacito, già 2000 anni fa, ci ammoniva ... 
A buon intenditor!




Peperoncino piccante

Contiene sostanze tipiche (capsicina e simili), associate ad enormi quantità di vitamine (specie C ed E),  ed a svariati pigmenti flavonoidi (antocianidi, quercetine ecc.), fosfolecitina, sali ed oligoelementi, etc.

Effetti terapeutici

Il peperoncino è un potente attivatore della circolazione locale, e quindi della ossigenazione dei tessuti, nonché un poderoso agente sudorifero, con effetto disintossicante e rinfrescante. E’ inoltre, grazie soprattutto ai pigmenti ed alle vitamine antiossidanti contenuti in abbondanza, uno dei migliori inibitori dei radicali liberi, i quali sono frammenti molecolari elettricamente carichi, super reattivi e catastroficamente tossici in svariate patologie, delle quali il cancro è paradigmatico.
E qui val la pena di dilungarci un pochino ... I radicali liberi (da non confondersi con quelli del compianto Pannella, bada bene!), vengono prodotti dall’organismo, o vi sono direttamente introdotti dall’esterno, in  svariate condizioni ambientali fisiche e chimico-fisiche.
Alcune di queste sono del tutto naturali, come la jonizzazione atmosferica prodotta dai forti temporali, la quale è, tuttavia, di brevissima durata e prevalentemente e di gran lunga vantaggiosa per la produzione di enormi quantità di Ozono (che oggi serve soprattutto a ridurre il buco polare, prodotto da noi stessi umani per banali e mal calcolate comodità del vivere quotidiano), nonché di Azoto libero, il miglior fertilizzante naturale esistente. (Come si vede, non tutti i liberi vengono per nuocere!)
Inoltre, sempre restando alle cause naturali, devo citare i raggi UVb, divenuti tignosi soprattutto in seguito al già citato buco dell’ozono, che di questi raggi è il filtro naturale più efficace. Ed ancora, le radiazioni cosmiche, fortunatamente rare, le grandi eruzioni vulcaniche e la radioattività che si libera in seguito ai grandi terremoti (Radon, in particolare), mentre quella naturale di fondo è stata fondamentale per il manifestarsi e lo sviluppo della Vita sul nostro Pianeta.
Ma la gran parte dei radicali liberi si produce per attività nocive messe in atto dalla stessa umanità, e di cui tutti siamo, più o meno pesantemente, corresponsabili. Le peggiori sono quelle che finiscono per inquinare sempre più gravemente l’atmosfera (con le famigerate nanoparticelle che penetrano ovunque ed il catastrofico nucleare), ed il grande, meraviglioso ciclo dell’acqua ...
Subito dopo citerei la grande chimica alimentare industriale, con molti dei suoi additivi, conservanti e coloranti, e quella agricola, specie con i pesticidi. Qui quasi nessuno può scampare; in molti, invece, potremmo sottrarci ai radicali liberi prodotti nel nostro organismo in seguito all’assunzione di alcuni farmaci, non sempre indispensabili e talvolta nemmeno utili, se non completamente privi di eticità. Parlo, ad es., di alcuni chemioterapici anticancro, specie quelli di vecchia generazione a base di alchilanti o mostarde azotate, che si sono dimostrati più dannosi del cancro stesso, ed essi stessi fortemente cancerogeni, anche (ma non solo!) per la loro capacità di produrre radicali liberi in quantità estremamente nocive.
 Gran parte dei Paesi scientificamente onesti li ha già messi al bando, ma non il Nostro, ahimè, benché da lungo tempo si sappia, anche da noi, ciò che anche gli altri già sapevano ...
 E che dire della famigerata radioterapia, che agli albori venne anche chiamata bomba al cobalto (e mai termine fu meglio azzeccato, anche se involontariamente ...). Oggi sappiamo con certezza che uccide più e peggio del cancro stesso, con sofferenze fisiche e morali spesso devastanti, anche per l’enorme quantità di radicali liberi (sempre loro!) che produce. Per fortuna, quasi tutti i Paesi civili (nonché etici) stanno per bandirla, se non l’hanno già fatto. Qui da noi, come sempre, vedremo ...
 Ma voltiamo decisamente questa dolente pagina e torniamo al nostro sempre più simpatico peperoncino.
E’ un antidolorifico di efficacia senza paragoni (confermo, per personale e pluridecennale esperienza, senza paragoni!), in vari tipi di dolore di origine muscolare, articolare, tendinea e nervosa, in particolare nella terribile nevralgia del trigemino! Nelle tendiniti è, forse, l’unico rimedio efficace, ad onta dell’usatissimo cortisone, l’eterno presente specie dove non serve ... In questi casi propongo di sfregare direttamente sulla parte un po’ di polpa di un peperoncino piccante, dopo averlo aperto per lungo e tolti i semi, che conserverete per altri usi (vedi in seguito). Per essere efficace, la parte trattata deve bruciare, almeno un pochino ... Se brucia un po' troppo ed il paziente è, diciamo cosi’, delicatino, meglio lavare via subito ed abbondantemente con un panno imbevuto di acqua fresca, per procedere in seguito (e sempre che il paziente stesso non vi abbia nel frattempo citato per danni - peraltro solo morali!) a tappe graduali, sospendendo quando il paziente sente il primo bruciore. Questo, comunque, il più delle volte svanirà nel giro di poco tempo e senza danni particolari alla cute. Ad ogni modo, l’esperienza rimane il miglior insegnante, mentre, eticamente parlando, meglio comunque provare sempre e prima su di sé: un rapida toccatina sulla lingua, il più delle volte, servirà a chiarire se il peperoncino che avete in mano appartiene alla famigerata sottospecie dei ‘carogna’! ... Ne riparlerò, più in generale, anche qui sotto.
 Uno dei meccanismi più noti, nonché maggiormente testati clinicamente su questo effetto antidolorifico, è la produzione, in risposta al peperoncino o perché esso stesso le contiene, di sostanze antidolorifiche naturali, ad es. le endorfine, chiamate cosi’ perché simili strutturalmente alla morfina, ma del tutto innocue e prive di effetti stupefacenti di qualunque tipo! Le capsicine, infine, si comportano come falsi agenti infiammatori, una volta legate ai recettori cutanei e mucosi specifici; ossia inducono, con un innocente e benefico inganno, una poderosa e naturale risposta anti-infiammatoria dell’organismo, non gastrolesiva né tossica, come spesso fa la chimica ... Che dire del peperoncino, se non ‘meraviglioso!’ nonché, secondo un mio soggettivo giudizio, solo in parte provocatorio, una delle buone ragioni (assieme a non molte altre ...) per cui e valsa la pena ri-scoprire le Americhe!
Il peperoncino è, inoltre:
Dilatatore dei bronchi, antisettico, anti putrefattivo e conservante alimentare. Stimola inoltre le le difese immunitarie e una buona circolazione dell’energia difensiva di superficie verso le aggressioni esterne. E' pure un ottimo attivatore dell’appetito, della digestione e della mobilità dell’intestino, favorendo con ciò anche lo scarico fecale e, dulcis in fundo, per molti di noi anche uno dei maggiori piaceri del palato e della vita quotidiana ...
Per tutti questi motivi, last but non least, è anche un ottimo preventivo e coadiuvante nella terapia globale del cancro, associato ai necessari, indispensabili cambiamenti dello stile di vita (vedi la voce Cancro nel blog).

Modi di impiego

- Uso esterno: impacchi locali, maniluvi, pediluvi e bagno totale -

Usato regolarmente in questi modi, anche grazie a svariate esperienze personali, ha drasticamente migliorato la sintomatologia e la prognosi di alcune gravi malattie circolatorie da chiusura dei vasi arteriosi, riducendo i sintomi (dolore che compare camminando o sotto sforzo di altre parti del corpo), aumentando altresi' la capacità e la velocità della camminata prima che compaia il dolore e riducendo il rischio di gangrena con prolungamento della sopravvivenza.
Caso personale: un anziano, con gravissima arteriosclerosi diffusa a pressoché tutti i vasi, multipli aneurismi e trombosi a tutta l’aorta  e per cui era stato sconsigliato qualunque intervento perché troppo rischioso, è riuscito a conservare la capacità di deambulare, per anni e senza gangrene, nonché con vistosa riduzione dei dolori e progressivo aumento dei tratti percorribili senza la loro insorgenza, con questo rimedio, praticato ogni giorno. Senza dubbio contò molto lo stato d’animo positivo e il suo impegno quotidiano.
Alla fine, su pressione dei familiari, forse mal consigliati da qualche nuovo operatore sanitario (del bisturi) un po’ troppo interventista, cambiò medico, si convinse (eufemisticamente!) a farsi operare e ... morì pochi giorni dopo: tragico!
 Va detto, tuttavia, che era già molto anziano, soffriva molto per la vedovanza e che, comunque, tutti prima o poi moriamo ...

- Consigli pratici per quanto sopra detto -

Versare in una bacinella di acqua ben calda mezzo cucchiaio di polvere fresca di peperoncino, oppure 6 o 7 peperoncini freschi, sminuzzati, associati ad una manciata di sale grosso, un cucchiaio di Zenzero in polvere (o tritato fresco!), e qualche presa di cannella e senape in polvere.
Immergere la parte, prolungare il bagno per almeno una decina di minuti, avendo a portata di mano acqua ben calda per rabboccare, se tende ad intiepidire. Ideale è quando si comincia a sudare.
Evitare in modo assoluto il pericolo di ustioni, specie nei diabetici, che potrebbero avere una certa insensibilità al calore.
Evitare, infine, di usare il suddetto ... brodetto per usi impropri, ad es. culinari, specie dopo l’uso terapeutico dello stesso! (Scusatemi per la piccola, ma non involontaria ironia che mi sono permesso ...)

 - Peperoncino per uso topico -
Oltre ai casi sopra descritti, si è dimostrato particolarmente utile anche nei casi di artrosi deformante nelle tre localizzazioni più frequenti della stessa: colonna, anche e ginocchia. Devo precisare tuttavia che, soprattutto in questi casi, una corretta attività di mobilizzazione, specie senza carico, rimane comunque del tutto indispensabile. Questa, una volta correttamente insegnata (nonché praticata!), resterà per sempre uno splendido bagaglio personale di esperienza per il mantenimento della propria salute e per l’auto guarigione.
Infatti il ‘tu guariscimi’ non esiste in Natura ... E per quanto mi riguarda, tanto meno a pagamento! Il medico, il terapista ed il paziente, oltre che il peperoncino, devono fare ciascuno la propria parte.

- Olio extra vergine al peperoncino -
Unisce ai pregi dell’uno quelli dell’altro. Particolarmente idoneo per trattamento esterno su superfici più ampie (es. lombosciatalgia, od in alternativa al precedente).

- Semi di peperoncino -
Collocati sui punti dolorosi (o sui punti di agopuntura, se noti), per mezzo di un cerotto non allergizzante, agiscono, oltre che per le qualità terapeutiche generali già descritte, anche per effetto della pressione meccanica locale, origine di importanti effetti biologici riflessi, e per l’aumento locale della temperatura cutanea.

Per bocca, naturalmente, il peperoncino è un ottimo integratore alimentare, anche se non da tutti gradito, purché l’eccessivo e prolungato calore di cottura non ne distrugga il contenuto vitaminico e biologico