Collaborazione (Iris in primavera) |
Questo per il modo con cui la lotta è stata impostata. Innanzitutto, solo facendo contro, senza cercare di approfondirne le vere cause, limitandosi, troppo spesso, ad una diagnosi precoce sbandierata come prevenzione! Il che ha finito per aumentato a dismisura il numero dei malati di cancro, che fino a quel momento erano portatori asintomatici dello stesso, senza però quasi nessuna utilità pratica, statistiche alla mano. Sono solo aumentati i ricoveri in anticipo sui tempi, mentre la sopravvivenza è stata aumentata, in pratica (e non sempre), solo di pochi mesi, ma apparentemente di molto tempo, solo per la diagnosi precoce ... Nessuna altra scienza, infatti, è altrettanto manipolabile della statistica, specie quando questa è impostata su meta-analisi pilotate da enormi interessi economici di terzi. (Io stesso ne ho avuto una qualche esperienza, essendo stato ricercatore universitario, pur in altri campi, per alcuni anni. Era difficile resistere alla tentazione di ... adeguare un po' i risultati agli interessi di chi pagava, e molto bene, la ricerca: le grosse ditte del farmaco!)
Sopravvivenza, inoltre, di persone (esseri umani!) sottoposte ad un regime assistenzialista semi coatto, voluto più dai parenti che dai pazienti. (Capisco, prima di tutto esorcizzare il malato ed allontanarlo dalla sua casa, dalla sua vita quotidiana, per sempre, fino al tragico decesso in ospedale. Sembra di sentire Dante : 'E voi costì, non isperate riveder lo cielo giammmai! Forse la migliore cosa che ho fatto nei trent'anni della mia vita di medico condotto è stata quella di assistere in casa, con gli opportuni controlli e le necessarie terapie, specie quando ormai radio e chemio erano diventate solo nocive, la maggior parte dei malati terminali di cancro. Molti sono morti mentre li tenevo per mano, e tutti erano contenti di morire nel proprio letto! Non credo di aver accorciato la vita, ripeto, la vita, e non la sopravvivenza, di alcuno, pur con tutte le mie mancanze ...).
Sopravvivenza condotta, spessissimo, tra le atroci sofferenze di radio e chemio terapie ad oltranza. L'ideale è che il paziente muoia con la flebo della chemio ancora attaccata, per poter dire che è stato fatto il possibile e l'impossibile, e rilanciare periodicamente le campagne rastrella-soldi fra i parenti (e non), delle vittime. Campagne che già di per sé la dicono lunga sulla tanto sbandierata vittoria ...
Parole di un pazzo anacronista che spara a zero sulla scienza medica? Nemmeno per sogno! Parole del più grande e famoso commentatore finanziario del NY Times (vedi Corriere della sera di oggi), tranne le righe inserite fra parentesi dall'autore di questo post...
Il notissimo commentatore economico, fra l'altro, è di orientamento conservatore. Il 'trionfo della medicina', sbandierato ai quattro venti da addetti ai lavori non sempre disinteressati, non ha retto alla spietata analisi finale dell'economia! Siamo alla resa dei conti finale. Possiamo gabbare tutti, ma non l'economia (sempre parole dello stesso commentatore).
L'assistenza prolungata (a vita) di pazienti terminali e preterminali, costa mediamente 450000 dollari all'anno, a fronte di versamenti che, in tutta la vita, raggiungono mediamente i 150000 dollari. Così l'economista, ma io aggiungo: e questo non solo per il cancro, ma anche per le complcanze che coinvolgono ogni anno un enorme numero di diabetici, e così pure per i malati cardiovascolari, gli obesi e via dicento: tutti malati per eccesso di benesere e cattive abitudini di vita. Un solo ciclo di chemio, ad esempio, costa in media 400 dollari ...
Questa analisi, impietosa e perentoria nell' indicazione del rimedio radicale, non prevede altra scelta per gli stati che cacciarli tutti fuori, altrimenti la bancarotta statale sarà inevitabile per eccesso di assistenzialismo. Così l'economista, ripeto, anche a costo di parer noioso ...
Da parte mia, da un pezzo ho deciso di vedere le cose da un altro punto di vista; per questo ho scritto, su questo stesso blog, quattro articoli sul cancro: 'Parliamo di cancro senza paura', di cui l'ultimo 'Il coraggio di guarire', a cui vi rimando. Quindi non mi ripeterò, e tanto meno entrerò in plemica pro o contro nessuno. Non serve a niente, quando ci sono tante altre cose da fare!
Ho riportato le notizie di cui sopra solo per avvisare che la medicina assistenziale sta crollando sotto il peso stesso delle proprie velleità trionfalistico-propagandistiche, degli sprechi senza remora alcuna, delle proprie stesse contraddizioni, delle proprie malcelate cointeressenze economiche, delle mega truffe quotidiane condotte da dentro il sistema sanitario stesso ...
Purtroppo, dico purtroppo, siamo alla resa dei conti finale, inevitabilmente imposta dalle leggi dello stesso mercato economico mondiale.
Che fare? Voltare pagina, ricominciando da capo, come fa la formica quando si trova il formicaio calpestato dall'elefante. Ripartendo da dove è invitabile ripartire: corretta informazione e doveroso autoimpegno alla correzzione delle abitudini e dello stile di vita, sul piano fisico, mentale e spirituale, che del cancro, come di tutto il resto, sono la vera causa, ma che, una volta corrette, sono la sola strada che può condurci verso una vera guarigione, quella del coraggio, responsabile, di guarire!
Naturalmente, anche con l'aggiunta del doveroso sostegno e le necessarie cure, da parte degli addetti ai lavori, ma solo quello che è necessario, nulla di più e nulla di meno.
Gurdate la foto in alto: questo iris vive grazie alla propria forza vitale, all'ombra del pesco che lo protegge dal caldo troppo intenso, ma non avvinghiato a lui come l'edera! Impariamo dalla natura: le battaglie, come le guerre, si vincono solo combattendo con tutto se stessi ...