I principi fondamentali e le conseguenze pratiche per una medicina globale umana

I principi fondamentali e le conseguenze pratiche per una medicina globale umana

Volendo un po’ schematizzare, vi sono tre tipi di guarigione:

- Guarigione forzata - Fa fulcro sul sintomo, si basa su farmaco e chirurgia.
- Guarigione armoniosa - Fa fulcro sulle cause alla base del sintomo e sulla loro armonizzazione con la legge di natura.
- Guarigione senza guarigione - Fa fulcro sull’impegno di vita, indipendentemente dal sintomo.

Ancora schematicamente, il primo tipo appartiene prevalentemente alla medicina moderna nelle sue varie forme.
Il secondo è tipico della medicina tradizionale, ad es. orientale, ma non solo.
Il terzo è il punto culminante di una vera medicina umana.

Tutti e tre i modi di guarigione sono accettabili e necessari per l’uomo moderno e costituiscono un percorso di evoluzione personale basato sul principio d’educazione alla salute in modo umano.

A distanza di molti anni, in base alla esperienza fatta su me stesso, posso confermare la validità pratica di questi principi, particolarmente del terzo, originariamente formulati, anche se in modo diverso, dal maestro Masahiro Oki, che ringrazio di cuore
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mercoledì 28 dicembre 2011

Parkinson e Alzheimer: Una bella storia di Natale, finalmente!

La tentazione di riferire sugli orrori che questa povera Italia offre ogni giorno, senza più alcun pudore di sè, quasi ostentatamente: arroganza, ignoranza, razzismo, stupidità, ecc., è forte; ma non voglio rubare il pane ai cronisti di 'costume'.
Siccome l'episodio che sto per narrare, vero in ogni dettaglio, mi vede anche come protagonista, per non creare malintesi devo chiarire che non avevo il coraggio di raccontarlo; un po' per pudore, un po' perchè non è granchè. Ma se il convento non offre di meglio, vogliate scusarmi.
Era una quindicina d'anni fa, sotto le vacanze di Natale. Vivevo con mia moglie, per libera scelta, in una capanna di nove metri quadri, incluso il pianoforte ... Nè acqua nè WC, ma nessuno è morto, anzi! Un giorno prossimo a Natale mi contatta, disperata, una giovane ragazza, che aveva seguito un mio corso di Shiatsu.
Giuseppe, ti prego, vieni a fare qualcosa per il mio babbo: io e mia sorella siamo disperate ... La mamma, anche sta male: entra ed esce dal manicomio, ma il babbo è peggio.
Vado. Una sala da pranzo dove da anni non entrava un filo di luce. Un'aria greve, stantia. Mobili e soprammobili da decenni fissati come in una foto ingiallita dal tempo. Su una sedia un uomo ... sì, un essere umano, sulla sessantina, gli occhi persi a fissare un piatto semivuoto con pochi avanzi di cibo. La bocca semiaperta, col labbro inferiore cascante. Un filo di bava unisce il labbro al piatto. Parkinson aggravato dall'Alzheimer, dicono i Dottori ...Da mesi non parla, non si muove, non reagisce: unica cosa che riesce a fare è mangiare e  sbavare per ore, con la lentezza del parkinsoniano e l'automatismo dell'Alzheimer...
Le due sorelle si sono ritagliate in garage un minuscolo spazio di sopravvivenza: qualche post di spiagge tropicali, due altoparlanti, i muri pitturati di fresco con i colori del cielo ... Ma la gran parte del giorno la passano ad assistere babbo e mamma, parimenti invalidi, pur nella totale diversità delle due situazioni.
Che fare, oltre che una pazzesca voglia di piangere ed andarmene?
Per mezz'ora massaggio quelle rigide spalle, non più sfiorate da dita umane negli ultimi decenni. Spalle gelide come il marmo, dure come l'acciaio. Alla fine le mie dita, intorpidite per la fatica, percepiscono un tenue, debole calore, unico segnale che, là sotto, scorre ancora la vita di uno che fu anche un essere umano...
Era stato professore di matematica, alle superiori, molti anni prima. Avvicino la bocca all'orecchio di quel volto impietrito a fissare il nulla ...
Tu, vuoi bene alle tue figlie?. Prima bisbiglio, poi parlo, alla fine urlo con tutte le mie forze, quasi disperato...
Il babbo non sente, non parla, non si muove, ormai da molti mesi ... E' inutile, Giuseppe ...
E invece no! Ha un piccolo sobbalzo: lentamente gira un po' la testa, alza gli occhi: accenna d'aver capito: fa di sì con la testa. Allora, se vuoi bene, perchè le stai uccidendo per il tuo egoismo?  Di che vuoi bene! - Sto urlando! Finalmente, da quella bocca sbavante, finalmente un mormorio! Più forte, più forte, PIU' FORTE!!!!!! ALZATI E DILLO PIU' FORTE!!!!!
Lentissimamente, in un tempo più lungo di tutta l'eternità, si alza ... Si alza e, finalmente, esce il suono: voglio beneee, quasi un belato. Più forte, più forte, più forte!!! Ripete, ripete, ripete: voglio bene, voglio bene ... e lacrima, lui come tutti i presenti ...
Lì dietro c'è un pianoforte; lo apro, provo i tasti: tutto completamente stonato. Da quanti anni non viene suonato? Da quando il babbo era giovane. Allora oggi lo suono io, che non so suonare. Dalle mie dita esce, non so come nemmeno oggi, da quel cacofonico rudere, la più bella musica di Natale di sempre ...
Esco, nella frizzante mattina d'una giornata prenatalizia di parecchi anni fa.
Dopo due mesi, alla stazione, una giovane sconosciuta mi vede, mi abbraccia tutta eccitata. Giuseppe, Giuseppe, il Babbo ha ripreso a vivere: anche la mamma sta molto meglio ...

Non voglio commenti a questa storia. Non è miracolo, non è bravura, non è niente di niente. Solo la magia di un pianoforte scordato, sotto Natale, alcuni anni fa.

I really wont to give thanks to the nombreous, unknown followers of the blogs, wich are reading my posts since the beginning, for years. Spcially to people living in Moutain View, California; but also to the many others, all around the planet. Happy New Year!
Giuseppe