I principi fondamentali e le conseguenze pratiche per una medicina globale umana

I principi fondamentali e le conseguenze pratiche per una medicina globale umana

Volendo un po’ schematizzare, vi sono tre tipi di guarigione:

- Guarigione forzata - Fa fulcro sul sintomo, si basa su farmaco e chirurgia.
- Guarigione armoniosa - Fa fulcro sulle cause alla base del sintomo e sulla loro armonizzazione con la legge di natura.
- Guarigione senza guarigione - Fa fulcro sull’impegno di vita, indipendentemente dal sintomo.

Ancora schematicamente, il primo tipo appartiene prevalentemente alla medicina moderna nelle sue varie forme.
Il secondo è tipico della medicina tradizionale, ad es. orientale, ma non solo.
Il terzo è il punto culminante di una vera medicina umana.

Tutti e tre i modi di guarigione sono accettabili e necessari per l’uomo moderno e costituiscono un percorso di evoluzione personale basato sul principio d’educazione alla salute in modo umano.

A distanza di molti anni, in base alla esperienza fatta su me stesso, posso confermare la validità pratica di questi principi, particolarmente del terzo, originariamente formulati, anche se in modo diverso, dal maestro Masahiro Oki, che ringrazio di cuore
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lunedì 23 marzo 2020

Considerazioni sulla mortalità italiana per coronavirus

Voglio ribadire che la percentuale di 'morti per coronavirus', rispetto al totale dei 'contagiati' è totalmente inquinata ed inattendibile dal fatto che di tamponi se ne fanno pochi e rivolti quasi solo a scoprire quanti pazienti ricoverati per gravi patologie respiratorie son anche affetti da coronavirus...
Chiarisco: morire da coronavirus o 'prevalentemente' od 'anche' a causa dello stesso, è cosa ben diversa.
Peraltro, il numero dei decessi totali in Italia, rispetto ad altri paesi, ed ammesso che questi non barino al ribasso, è stranamente troppo alto, sia in assoluto che rispetto alla popolazione totale, e questo per vari motivi.
Tralascio le ipotesi complottiste, e resto al pratico.
Attribuire tutti i morti 'anche' col coronavirus come effetto diretto dell'infezione, anche se metodologicamente scorretto, potrebbe anche giovarci, a livello socioeconomico, ad esempio ottenendo trattamenti economici di favore dalla unione europea (la quale peraltro sembra sul momento di implodere sui propri stessi egoismi contraddittori...).
Ma questo non è il nocciolo del problema, semmai esprimerebbe un po' anche una certa calcolata 'attitudine' a farci commiserare, che nel nostro 'teatrale' paese è una specie di lamentoso mantra ripetitivo.
Il problema di fondo è un altro: ogni infezione, ed ancor più ogni decesso, è il risultato di un 'incontro' fra i caratteri del fattore infettante e quelli della persona infettata. Lo stile di vita delle persone gioca qui un ruolo determinante, dato che le variabili della capacità nociva del virus cambiano lentamente e non tutte sono solo a danno nostro, anzi, per fortuna!
Poi vi è il livello qualitativo e quantitativo dell'assistenza sanitaria ...
Pur essendo la standard ospedaliero del nord Italia di livello elevato, la gestione politica del sistema sanitario in generale, grazie anche ai diffusissimi fenomeni corruttivi e truffaldini (ricordate ad es., la coppia Formigoni-Daccò?), alle infiltrazioni 'mafiose' che si orientano dove c'è più possibilità di facili guadagni, grazie ai tagli demagogico-populisti alla sanità, spesso per indicibili motivi di calcolo opportunistico ed elettorale, ai quali ha fatto da contraltare la totale ignavia nel contrastare gli sprechi, le truffe (spesso ma non sempre del privato sul pubblico), il clientelismo e il nepotismo nelle nomine a tutti i livelli ... ebbene, è grazie anche a tutto questo che ci troviamo con cosi' tanti morti!
Ma tutto questo non rientrerà mai nelle statistiche, per quanto siano viziate da errori, superficialità o malafede!