Perchè la carenza di vitamina D 'attivata', il diidro ergo calciferolo, reso tale a partire dalla provitamina D grazie alla ionizzazione prodotte dai raggi UV 'A', si manifesti, fatte salve tutte le differenze di esposizione alla luce solare di tipo geografico, servono lunghi periodi di abitudini di vita scorrette, ossia innaturali.
Le attuali misure restrittive della libertà personale, per quanto siano fortemente criticabili, non hanno potuto produrre in cosi' poco tempo un esaurimento delle scorte, che sono particolarmente abbondanti nel tessuto adiposo sottocutaneo. La vitamina D, infatti, si scioglie nei grassi, moltissimo più che nei liquidi.
Anche stando sempre in casa, come dimostrano casi estremi di segregazione criminale, la carenza di tale vitamina a livelli patologici (es il rachitismo), è eccezionale. Basterebbe non stare sempre al buio e con finestre tappate.
Infatti la conversione della provitamina, ampiamente diffusa in grassi e oli animali (es olio di fegato di merluzzo), non si arresta mai del tutto, se la radiazione luminosa non cala sotto un livello soglia minimo.
E' un fenomeno analogo all'effetto, di tipo quantistico, che si realizza nei pannelli fotoelettrici. Un raggio luminoso, in questo caso, deve avere una energia (proporzionale alla frequenza: E=KL, ove L è la frequenza elettromagnetica indispensabile, K la costante di Plank, ed E è l'energia del fotone incidente) che superi l'effetto di 'soglia'. Ma ogni raggio UV supera questa soglia.
Anche brevi esposizioni alla luce diretta son sufficienti a ricevere la giusta dose di energia, perché un analogo effetto si produca a livello sottocutaneo, tramite la parziale ionizzazione della stessa pro vitamina D, che consiste in una perdita di elettroni superficiali.
Purtroppo la diffusa carenza negli anziani di tale vitamina 'attiva' dipende, spesso, da un cumulo di altre pessime abitudini di vita, a volte fin troppo artificialmente assistita: sedentarietà estrema, cattiva digestione ed assorbimento, per eccesso di cibi di bassissima qualità biologica, nonché saturi di sostanze tossiche ad effetto ossidante.
Ed inoltre: uno stato d'animo sempre 'scadente', lo scarso interesse per la vita e per gli altri col frequente abuso di persone che in tanti modi ci danno una mano, certa sospettosità tipica di certi 'vecchi' associata altrettanto spesso, alla presunzione (arrogante) di detenere 'diritti' inviolabili e spinta, talora, fino al razzismo pratico nella vita quotidiana.
Per tutti questi motivi compaiono spesso anche carenze globali di tutte le altre vitamine, non solo la D, che fra l'altro, se somministrata in terapia oltre certi livelli, diverrebbe altamente tossica ...
Anziani diventiamo tutti per necessità biologica; vecchi ed egoisti solo per scelta e cattive abitudini reiterate!
Cattive abitudini, peraltro, possibili solo nelle società opulente, basate sull'egoismo e sull'eccesso di tutto, specie di quello che è superfluo.
In una frase: tutto questo significa vivere la vecchiaia conducendo uno stile di vita opposto all'ordine naturale delle cose.
In questo caso si comincia a diventare vecchi fin dall'infanzia ...
La carenza di vitamina D negli anziani non p la causa delle loro 'patologie', ma una conseguenza, fra tante altre, di uno scorretto stile di vita ...
Resta da citare, per ultimo, anche il noto proverbio 'chi è causa del suo mal pianga se stesso'!
Chiudo con un caso, non rarissimo, riportato dalla stampa nazionale ...
'Ancona: infermiera senegalese costretta a cambiare casa di riposo perché gli anziani non l'accettavano per il colore della pelle'.
Nelle foto qui sotto c'è anche quella dell'infermiera senegalese.
Ed ora scatenatevi pure contro di me, se vi fa piacere.