I principi fondamentali e le conseguenze pratiche per una medicina globale umana

I principi fondamentali e le conseguenze pratiche per una medicina globale umana

Volendo un po’ schematizzare, vi sono tre tipi di guarigione:

- Guarigione forzata - Fa fulcro sul sintomo, si basa su farmaco e chirurgia.
- Guarigione armoniosa - Fa fulcro sulle cause alla base del sintomo e sulla loro armonizzazione con la legge di natura.
- Guarigione senza guarigione - Fa fulcro sull’impegno di vita, indipendentemente dal sintomo.

Ancora schematicamente, il primo tipo appartiene prevalentemente alla medicina moderna nelle sue varie forme.
Il secondo è tipico della medicina tradizionale, ad es. orientale, ma non solo.
Il terzo è il punto culminante di una vera medicina umana.

Tutti e tre i modi di guarigione sono accettabili e necessari per l’uomo moderno e costituiscono un percorso di evoluzione personale basato sul principio d’educazione alla salute in modo umano.

A distanza di molti anni, in base alla esperienza fatta su me stesso, posso confermare la validità pratica di questi principi, particolarmente del terzo, originariamente formulati, anche se in modo diverso, dal maestro Masahiro Oki, che ringrazio di cuore
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martedì 14 aprile 2009

Ancora sulla retina


La retina è la struttura nobile ed essenziale della vista.
Le altre strutture dell'occhio, pur mirabili, sono, in sostanza, un supporto mobile della retina e la lente per la messa a fuoco.
Trapianti di cornea, cristallino, aggiustamenti dell'iride, sono attualmente possibili.
A livello retinico, la chirurgia, in particolare quella laser, è limitata a correggere i disturbi vascolari (retinopotia diabetica), a re- incollare il distacco parziale, ed altro, ma non a recuperare la parte destinata alla visione, coni e bastoncelli.
Nella loro struttura essenziale, questi sono, dal punto di vista evolutivo, il frutto di una fortunata infezione delle primitive terminazioni cutanee sensitive, con proto- batteri, portatori di granuli di pigmento.
Lo spettro luminoso, catturato da granuli di pigmento per fenomeni meccanico-quantistici, viene ri- emesso sotto forma di lunghezza d'onda monocromatica, essendo le altre frequenze catturate dal granulo.
La frequenza emessa, a sua volta, va a stimolare, per risonanza fisico-chimica, le ultra specializzate terminazioni nervose del nervo ottico: bastoncelli e coni.
Mentre i primi, diffusi in periferia, percepiscono i grigi, e servono alla visione crepuscolare, i secondi sono sensibili alle altre frequenze cromatiche, tanti tipi diversi quante sono le frequenze, probabilmente.
I coni, stipatissimi, sono presenti solo nella fovea, che serve quindi alla visione colorata diurna.
I bastoncelli si muovono, venendo in superficie, nelle zone ove sono mescolati ai coni, in condizioni di bassa luminosità, e viceversa.
La nostra percezione dei colori non è tricromatica, come nei televisori, ma policromatica.
Percepisce, cioè, un numero di frequenze (colori), corrispondente all'intervallo delle lunghezze d'onda visibili, divise per la costante di Plank.
Essendo questa piccolissima, il numero di colori percepiti è enorme.
I granuli di pigmento più noti sono la porpora retinica, per la visione crepuscolare, e le lipofuxine, sensibili alla luce colorata diurna.
Altri numerosi pigmenti sono altresì noti.
Le singole lunghezze d'onda vengono poi trasmesse, dal nervo ottico, alla corteccia visiva occipitale, ove avviene la percezione soggettiva del fenomeno visivo.
Questa percezione ha tali e tante implicazioni fisiche, fisicochimiche, neuro-psicologiche, associative, integrative, stabilizzatrici e mnestiche (ossia di memorizzazione), da apparire quasi miracolosa.
Saggezza della vita!
Servirà invece far notare che tutte le sostanze vegetali pigmentate, antocianidi, isoflavoni, etc ( es. carota, verdura, mirtillo etc), servono a mantenere l'integrità anatomo-funzionale della retina.
Viceversa, un'alimentazione a base di prodotti animali e zuccheri, se sbilanciata, finisce per danneggiare... Traetene le conseguenze!

In Colombia ho conosciuto una anziana insegnante, che aveva dedicato tutta la vita ai ciechi.
Ebbene, questa persona era riuscita a far recuperare un embrione di vista, proiettando sugli occhi dei ciechi la luce di fogli colorati altamente riflettenti.
Lo ha fatto anche com me, a palpebre chiuse, e devo dire che è stata una sensazione meravigliosa.
Lo stimolo delle varie frequenze induceva la rigenerazione, se pur piccola, di coni!
Ma c'è di più.
Aveva allenato i ciechi ad utilizzare il tatto come funzione vicariante della vista, su immagini semplici, in bianco e nero, fortemente illuminate.
Ebbene, alcuni ciechi erano in grado di riconoscere, con i polpastrelli, la sagoma delle persone, fino ad individuarle...
Non è meraviglioso ed incoraggiante a fare il possibile per conservare il più prezioso dei nostri sensi?
Vi propongo una rilettura degli articoli precedenti, senza farvi paralizzare dal panico seminato da certi terroristi in camice bianco, anche se in buona fede.
Buon lavoro.