I principi fondamentali e le conseguenze pratiche per una medicina globale umana

I principi fondamentali e le conseguenze pratiche per una medicina globale umana

Volendo un po’ schematizzare, vi sono tre tipi di guarigione:

- Guarigione forzata - Fa fulcro sul sintomo, si basa su farmaco e chirurgia.
- Guarigione armoniosa - Fa fulcro sulle cause alla base del sintomo e sulla loro armonizzazione con la legge di natura.
- Guarigione senza guarigione - Fa fulcro sull’impegno di vita, indipendentemente dal sintomo.

Ancora schematicamente, il primo tipo appartiene prevalentemente alla medicina moderna nelle sue varie forme.
Il secondo è tipico della medicina tradizionale, ad es. orientale, ma non solo.
Il terzo è il punto culminante di una vera medicina umana.

Tutti e tre i modi di guarigione sono accettabili e necessari per l’uomo moderno e costituiscono un percorso di evoluzione personale basato sul principio d’educazione alla salute in modo umano.

A distanza di molti anni, in base alla esperienza fatta su me stesso, posso confermare la validità pratica di questi principi, particolarmente del terzo, originariamente formulati, anche se in modo diverso, dal maestro Masahiro Oki, che ringrazio di cuore
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lunedì 20 aprile 2009

Sclerosi multipla 1- Quello che si sa

Sulla sclerosi multipla si sa ben poco, anche se alcune cose si conoscono nei dettagli.
E' una malattia da auto aggressione del sistema immunitario, che colpisce una particolare struttura del sistema nervoso centrale (cervello e midollo): la guaina di Schwann.
Quest'ultima é il rivestimento delle fibre nervose motorie che garantiscono la trasmissione degli impulsi nervosi, isolando, proteggendo e nutrendo le stesse fibre.
E' formata da una serie di avvolgimenti attorno alle singole fibre nervose, prodotti da una cellula specializzata in questa funzione, la cellula di Schvann.
Quando la sostanza caratteristica di questa guaina, la mielina, viene colpita, per qualunque motivo, la cellula nervosa subisce un danno più o meno grave, fino alla morte ed alla conseguente riparazione cicatriziale.
Ciò significa che, a quel punto, le funzioni di quella cellula sono andate perdute per sempre...

Perché accade tutto questo?
La medicina ufficiale, in definitiva, non lo sa; al massimo riesce a spiegare, e solo parzialmente, come.
Sarebbe un errore del sistema immunitario, soprattuto del grande sistema di istocompatibilità, che in definitiva dovrebbe riconoscere il mondo interno all'organismo, evitando di aggredirlo e distruggerlo.
Questo passaggio, che avviene nei primi tempi dello sviluppo del sistema immunitario, é uno dei fenomeni biologici fondamentali, che rendono possibile la vita dell'individuo stesso.

Perché allora, in questo caso, il sistema immunitario, ad un certo punto della vita stessa, sembra impazzire, ed attacca la parte anatomica più nobile di sé, il sistema nervoso centrale?
Sono state fatte parecchie ipotesi, nessuna convincente.
Che si possa trattare di un virus "latente" ed invisibile, il famoso virus Ninja o il famoso virus fantasma, mai però dimostrato.
Ancora, l'ipotesi tossico immunitaria, da metalli pesanti, ad es., ma anche questa, almeno statisticamente, non copre.
Ed ancora, la regina delle ipotesi: un errore del solito DNA. Ipotesi non sostenibile...
Allora? Si brancola nel buio, come sempre avviene in questo tipo di malattie, e sono moltissime.

Ciò che solo alcuni dicono: la ipotesi jatrogena, ossia da farmaci, sia per tossicità diretta che per una serie di combinazioni fra farmaco e mielina, che porterebbero il sistema immunitario a non più riconoscere , in questa mascherata, se stesso.
Il classico esempio di morte per "fuoco amico" (ricordate il povero Callipari?)...

Certo questa ipotesi, privilegiata dalla omotossicologia (ossia dai detrattori del farmaco), non é nemmeno presa in considerazione dagli adoratori del "dio" chimica farmaceutica.
Pure questa, tuttavia, è una ipotesi solo parziale ed insoddisfacente, anche se illuminante: dovrebbe almeno servire ad evitare la intossicazione voluttuaria da farmaci inutili, ma in questo campo c'é la vittoria totale di due fattori: la paura e la disinformazione, conditi con l'aceto della malafede, l'olio del consumismo ed il sale della stupidità.

La malattia è nota, nei suoi caratteri peculiari da molto tempo, fin dall'ottocento, quando uno dei più grandi neurologi, e dei più attenti osservatori, Charcot; ne riconobbe i sintomi essenziali: paralisi progressiva, rigidità e parola scandita ed inceppata, che la identificavano e distinguevano da altri tipi di paralisi.
Da quell'epoca, quasi nulla di nuovo ed utile è stato aggiunto.

La malattia, che compare intorno all seconda - terza decade di vita, procede a poussèes, alternando periodi acuti con periodi di remissione; forme lievi e forme gravissime.
In genere consente anche molti decenni di sopravvivenza, ma ahimè, a quale caro prezzo!
Ben lo sanno i famigliari (spesso i figli), che assistono questi pazienti.
Dipendenza spinta fino all'estremo, stitichezza orribile, con frequente necessità di svuotamento manuale, ed una mente che rimane lucida fino all'ultimo.
Non vorrei essere frainteso, ma questa lucidità mentale, spesso diventa uno strumento di potere sugli altri, che trascende anche il necessario.
Sembra quasi di leggere un copione della serie "Aliens", anche se non sempre è così (ma abbastanza spesso da rendere l'assistente più malto dell'assistito).

La terapia?
Anche il più distratto dei lettori, a questo punto, dovrebbe esclamare "clara cum voce", cortisone ed immuno soppressori!
I risultati? Li conosce bene chiunque ha un familiare colpito, a parte rari casi, che vanno bene di suo, nei quali anche l'acqua in pillole sarebbe sufficiente...

Hai sputato abbastanza veleno?
Per oggi direi di sì, anche perché stasera riparto per l'Africa...
Per fortuna...Ma quali notizie utili hai dato?
Aspetta, che non ho finito...

Consigli: disintossicare, sempre comunque, in tutti i modi (vedi: Principi per una alimentazione umana, probiotici ed anti radicali liberi).
Far impegnare il paziente al massimo delle sue possibilità, evitando inutili e dannosi sensi di colpa nel farlo.
Da parte dei pazienti: chiedi il minimo e ringrazia - sinceramente - il massimo.
Ma non finisce ne qui ne così.

Il prossimo al mio ritorno.
Un caro saluto.
Giuseppe.