I principi fondamentali e le conseguenze pratiche per una medicina globale umana

I principi fondamentali e le conseguenze pratiche per una medicina globale umana

Volendo un po’ schematizzare, vi sono tre tipi di guarigione:

- Guarigione forzata - Fa fulcro sul sintomo, si basa su farmaco e chirurgia.
- Guarigione armoniosa - Fa fulcro sulle cause alla base del sintomo e sulla loro armonizzazione con la legge di natura.
- Guarigione senza guarigione - Fa fulcro sull’impegno di vita, indipendentemente dal sintomo.

Ancora schematicamente, il primo tipo appartiene prevalentemente alla medicina moderna nelle sue varie forme.
Il secondo è tipico della medicina tradizionale, ad es. orientale, ma non solo.
Il terzo è il punto culminante di una vera medicina umana.

Tutti e tre i modi di guarigione sono accettabili e necessari per l’uomo moderno e costituiscono un percorso di evoluzione personale basato sul principio d’educazione alla salute in modo umano.

A distanza di molti anni, in base alla esperienza fatta su me stesso, posso confermare la validità pratica di questi principi, particolarmente del terzo, originariamente formulati, anche se in modo diverso, dal maestro Masahiro Oki, che ringrazio di cuore
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mercoledì 6 maggio 2020

Informazione: la base della Vita universale -1 Apoptosi programmata

Il DNA è il grandioso direttore d'orchestra. Vi sono due tipi di DNA: quello che la scienza chiama 'utile', perché avvia la sintesi delle proteine, i mattoni strutturali del grande edificio, e quello che la stessa 'scienza', più interessata a brevettare che a capire, dichiara inutile o ridondante: il 98% circa ...
Ma andiamo con ordine ... 
Da una ventina d'anni coltivo pomodori ed osservo puntualmente una delle grandi manifestazioni di 'Intelligence' della pianta: la 'apoptosi programmata', ossia la morte decisa dalla stessa pianta di una parte dei suoi fiori: il peduncolo di alcuni fiori ingiallisce, il fiore si raggrinzisce, muore e cade; e questo per il 'bene' dell'intera pianta.
Infatti la produzione di fiori, soprattutto nella prima fase di sviluppo delle piantine, eccede di molto la capacità della pianta di farli maturare tutti. Se lo facesse, i troppi pomodorini sarebbero piccoli, si ammalerebbero facilmente e la pianta stessa, dissanguata, finirebbe per estinguersi ...
Fin qui l'osservazione scientifica. A me, invece, interessa poco il successivo passo: capire quale sarà la apotropina che produce il fenomeno, inclusa la sua struttura chimica, magari tridimensionale: questi sono i dettagli, a me interessa invece il progetto generale, ossia il perché avviene, oltre il come 'localistico': mi interessano il come ed il perché da un punto di vista di principio generale. 
In altre parole voglio capire, in base all'osservazione, la dinamica collettiva di base della pianta 'vivente' ed interagente con tutto l'ecosistema che la mantiene in vita.
Immagino, e sogno: si tratta di un sistema super intelligente e super informato su tutto, e son convinto che la centrale operativa stia collocata in quel 98% di genoma ritenuto 'superfluo' ...
In ogni istante circolano milioni e milioni di informazioni, collegate alla chimica, alla luce, alla temperatura, alla umidità del terreno, alla sua ricchezza in elementi nutritivi, alle miriadi di interazioni con l'intero ecosistema in cui la pianta stessa vive: batteri, protozoi, metazoi, sistema radicale intrecciato dalle altre piante presenti con la pianta in questione.
Se le condizioni sono scarse, una serie di fenomeni informatici portano le notizie essenziali al centro: la quantità e la qualità del nutrimento nel terreno, la temperatura, l'esposizione al sole, generatore di tutta l'energia metabolica della pianta, la quantità d'acqua disponibile ... Una serie di 'messaggeri intermedi', ossia di molecole specializzate, conducono in tempo reale milioni e milioni di informazioni ad ogni cellula, e all'interno di questa fino al suo DNA. 
Qui il messaggio viene decrittato, ed inserito in sintesi nel codice genetico, in una incessante 'epigenesi', ossia un arricchimento di 'intelligenza', senza la quale il DNA da solo non potrebbe decidere nulla. 
Ma una direzione 'centralizzata', di cui nulla sappiamo,  di tipo pre-cellulare o intercellulare decide quali informazioni siano essenziali, in un determinato momento, per orientare ogni singola cellula a funzionare in modo specifico ed in totale sinergia, pur nella sua unicità peculiare, con tutte le altre!
Cosi', se la situazione ambientale non è ideale, un certo numero di cellule, alla base del peduncolo di alcuni fiori, ricevono l'ordine di esprimere alcune sostanze capaci di decidere una sorta di 'suicidio collettivo, ma estremamente ben localizzato, che porta ai fenomeni, cui prima ho accennato, della apoptosi programmata.
Un sentimento di stupore: si',  di un grande stupore mi pervade, ed un grande rispetto per la meravigliosa intelligenza di una pianta di pomodori, e per la sua capacità di informare, orientandolo, al momento giusto e nel posto giusto, il comportamento più opportuno per la continuazione della vita dell'individuo ...
Ed ho parlato solo di 'apoptosi': una delle migliaia di funzioni 'informatiche', coordinate ed efficienti, oltre che necessarie, per la continuazione della vita ...
E noi, noi che dichiariamo la Natura 'stupida', perché produce tutto questo tramite (anche) quel 98% di DNA ritenuto inutile: avessimo, ah, si', avessimo almeno un po' dell'intelligenza di un ... pomodoro!
(Continua)


 Grappolo di fiori di pomodoro: quello in alto a destra ha iniziato l'apoptosi programmata: quel trattino giallognolo nel 'ginocchio' del peduncolo fiorale ...