I principi fondamentali e le conseguenze pratiche per una medicina globale umana

I principi fondamentali e le conseguenze pratiche per una medicina globale umana

Volendo un po’ schematizzare, vi sono tre tipi di guarigione:

- Guarigione forzata - Fa fulcro sul sintomo, si basa su farmaco e chirurgia.
- Guarigione armoniosa - Fa fulcro sulle cause alla base del sintomo e sulla loro armonizzazione con la legge di natura.
- Guarigione senza guarigione - Fa fulcro sull’impegno di vita, indipendentemente dal sintomo.

Ancora schematicamente, il primo tipo appartiene prevalentemente alla medicina moderna nelle sue varie forme.
Il secondo è tipico della medicina tradizionale, ad es. orientale, ma non solo.
Il terzo è il punto culminante di una vera medicina umana.

Tutti e tre i modi di guarigione sono accettabili e necessari per l’uomo moderno e costituiscono un percorso di evoluzione personale basato sul principio d’educazione alla salute in modo umano.

A distanza di molti anni, in base alla esperienza fatta su me stesso, posso confermare la validità pratica di questi principi, particolarmente del terzo, originariamente formulati, anche se in modo diverso, dal maestro Masahiro Oki, che ringrazio di cuore
leggi tutto

venerdì 27 marzo 2009

É tempo di... Ortica e erbe selvatiche

Nelle Dolomiti si raccolgono l’Ortica, i Grisoi, la Giamaita, le erbe per il ripieno dei tipici ravioli, i “casonziei”, e poi erbe per digerire, per lo stomaco gonfio, per ritrovare la memoria... Viaggiando in altri paesi le ho ritrovate poi con altri nomi e in paesi più caldi, ad esempio in Brasile… anche con altre dimensioni.

ORTICA (Urtica dioica)
Nota da secoli, questa pianta, considerata fastidiosa perché urticante (e la raccoglieremo con i guanti), e’meravigliosa!
perché è ricca di vitamina A e C, calcio magnesio potassio ferro zolfo iodio silicio enzimi…,
si utilizza fresca o secca (va seccata - rapidamente- in luogo aerato e non al sole)
si può raccogliere in primavera ma ricompare anche in autunno e
si può usare in tanti modi.
Depurativa - infuso con i germogli freschi in primavera
Decotto mineralizzante - per rafforzare ossa unghie capelli
In cucina - usata qualche ora dopo la raccolta - in frittate, risotti, ripieni, tartine…
Macerato - per rinvigorire o curare le piante nell’orto
Una manciata fresca x ogni litro, bollita leggermente nell’acqua: per un pediluvio rilassante o per sciacquare i capelli
Olio - per rinvigorire la memoria
Nella sciatica… personalmente non l’ho sperimentato, ma in montagna si usa ancora - passare leggermente e lentamente l’ortica fresca, sulla gamba e su tutta la zona dolente - poi si mette del talco.

Tisana di ortica
Un cucchiaino, versare sopra una tazza d’acqua bollente e lasciar riposare 1 minuto: deve risultare giallo chiaro. Due tazze al giorno, va bevuta senza zucchero. Nel caso, per renderla più piacevole, si può aggiungere un po’ di camomilla.

Decotto mineralizzante
Un cucchiaino secca o un cucchiaio fresca, per una tazza d’acqua fredda, quando arriva a bollore spegnere, lasciar riposare un paio di minuti e filtrare.
Se manca in particolare il ferro è più opportuno utilizzare l’Ortica fresca.

Olio di ortica
Riempire senza comprimere un vasetto, versare sopra olio extra vergine d’oliva in modo che copra bene l’ortica, lasciare per due settimane al caldo ma non al sole.
Massaggiare tempie e sterno, la sera, con qualche goccia.

IN CUCINA
Vellutata di ortiche

Dopo aver cotto per 10 minuti una patata e una cipolla tagliate a tocchetti, unire una manciata di cime di ortica fresca e cuocere ancora 10 m.
Frullare il tutto. Se non è abbastanza cremosa, aggiungere un cucchiaio di maizena (sciolto prima nell’acqua fredda). Aggiustare di sale, insaporire a piacere con erba cipollina o dragoncello, cuocere ancora qualche minuto.
A fine cottura unire 1 cucchiaio di Shoyu o Tamari
Servire con un filo di olio crudo una spolverata di parmigiano con cubetti di pane tostato
(se utilizzata come curativa, meglio con crema di cereali o fiocchi - 2 volte la settimana).

Crostini all’ortica
Cime di ortica fresca: sbollentarle per pochi minuti in acqua salata, colarle e saltarle con una cipolla tagliata fine, aglio schiacciato e un pizzico di sale. Usare pochissimo olio in modo che rimangano ben asciutte, frullare e servire sopra a fette di pane tostato con ancora un filo di olio o semi di sesamo tostati.

E: nelle frittate - nei risotti - nei ripieni - nelle salse per tartine...
come anche

I GRISOI (Silene cucubalus)
In Primavera si trova vicino ai muri nei posti soleggiati.

Il BUON ENRICO (Chenopodium bonus Henricus)
(Spinaccio Salvatico - nelle Dolomiti, come Giamaita - Spinaz salvadech). In montagna si usano al posto degli spinaci “normali”.
Sui piani del Gran Sasso, d’estate, i prati sembrano campi coltivati a spinaci, nei sentieri si incontrano i paesani, sulle spalle zaini colmi di Buon Enrico.

Una ricetta particolarmente rimineralizzante:
Raccogliere almeno 15 varietà di ERBE SELVATICHE, farle bollire per 24 ore aggiungendo solo acqua bollente - per togliere le tossine -. Strizzarle, ancora caldissime, con un asciugamano.
Saltarle per 1 ora - per ossigenare - in una padella calda, a secco, aggiungendo olio a poco a poco direttamente sulla padella, non sulle erbe.