“Grazie a particolari procedimenti dalle foglie e dal bocciolo della ravintsara e dell’eucalypto si possono estrarre in grande quantità due molecole (1,8-CINEOLO e Jensedone), in grado di inibire e addirittura di ostruire la riproduzione di una delle principali proteasi chiamata Mpro, presente nel virus SARS Cov 2″.
“Mentre l’artemisia annua è stata somministrata già in Cina durante il picco della pandemia sotto forma di compresse e pare che sia stata efficace grazie ad alcune molecole: luteolina, kaemferolo, quercitina e apigenina, che risultano essere inibitori chimici della proteasi principale di SARS Cov 2″. (Informazione ufficiale dal Madagascar)
Finalmente qualcosa si muove e ci accorgiamo che la Natura è centrale. Anche se queste conoscenze sono empiricamente note da millenni e per tutte siano stati effettuati innumerevoli trials scientifici riportati da OMS e ISS, di solito nessuno ne parla.
Vi ripropongo una semplice ricetta: Artemisia 'nostrana' Vulgaris, secca: un pugno (circa 5 grammi). Miele di eucalipto bio un cucchiaino da tè, acqua 250 cc.
Mettere a bollire, a bollore abbassare la fiamma e lasciar cuocere per cinque minuti. Filtrare, aggiungere il succo di un limone, bere ancor caldo, lentamente. (Preventivo). In corso di malattie virali respiratorie, doppia dose, nelle 24 ore. Esperienza personale quarantennale ottima, sia come medico che come paziente!
Buona tisana (ti sana ...) a tutti!
Artemisia vulgaris, la più comune nostrana, ubiquitaria |