I principi fondamentali e le conseguenze pratiche per una medicina globale umana

I principi fondamentali e le conseguenze pratiche per una medicina globale umana

Volendo un po’ schematizzare, vi sono tre tipi di guarigione:

- Guarigione forzata - Fa fulcro sul sintomo, si basa su farmaco e chirurgia.
- Guarigione armoniosa - Fa fulcro sulle cause alla base del sintomo e sulla loro armonizzazione con la legge di natura.
- Guarigione senza guarigione - Fa fulcro sull’impegno di vita, indipendentemente dal sintomo.

Ancora schematicamente, il primo tipo appartiene prevalentemente alla medicina moderna nelle sue varie forme.
Il secondo è tipico della medicina tradizionale, ad es. orientale, ma non solo.
Il terzo è il punto culminante di una vera medicina umana.

Tutti e tre i modi di guarigione sono accettabili e necessari per l’uomo moderno e costituiscono un percorso di evoluzione personale basato sul principio d’educazione alla salute in modo umano.

A distanza di molti anni, in base alla esperienza fatta su me stesso, posso confermare la validità pratica di questi principi, particolarmente del terzo, originariamente formulati, anche se in modo diverso, dal maestro Masahiro Oki, che ringrazio di cuore
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mercoledì 25 febbraio 2009

La paura, come capirla e vincerla

Stamani, alle quattro, dopo due orette di lavoro, sono uscito per andare a bere un caffé alla vicina stazione di servizio, sulla E 45.
Tirava un vento gelido, il buio era pesto, così ho confermato le buone ragioni della teoria dei cinque elementi, quando collega i reni all’inverno, al freddo, all’acqua, al nero, al salato, alla paura ecc.
Infatti, mai come d’inverno ho visto tante lombaggini, sciatiche e problemi alle ginocchia…
I reni sono collegati, inoltre, ai figli. Quanti, oggi, non hanno paura per i figli e dei figli, soprattutto di metterne al mondo?
In realtà, mai come oggi abbiamo paura di tutto: delle malattie, vecchiaia e morte, dell’economia, del terrorismo e della guerra ( solo quella che potrebbe toccarci direttamente, però...).
Ed ancora, la peggiore di tutte, la paura di vivere che, assieme alla perdita delle emozioni, contrassegna il male del secolo, la depressione.
Voglio subito dire che dalla depressione si può e si deve uscire, non (solo) con espedienti farmacologici, che sempre inducono tossicità e dipendenza anche grave, ma eliminandone le cause. Ma di tutto questo parlerò un’altra volta.
Avete visto quanti oggi vestono completamente di nero? Paura di vivere e relazionarsi... e dire che basterebbe un tocco di giallo o rosso!
Il nero è anche il colore: del lutto (in occidente), dei preti (in occidente), dei giudici (ovunque). I simpatici carabinieri, invece, sono tali anche per la banda rossa dei pantaloni…
La paura, se non il terrore, sono da sempre gli strumenti del potere assoluto, di molte religioni, di sette che pullulano in nome dello “spiritualismo”, di fattucchiere, sedicenti maghi, predicatori catastrofisti ecc.
Ma anche, purtroppo, di una certa medicina basata sulla paura delle malattie, primo fra tutti il cancro, che con la paura ci va a nozze (un’altra volta parlerà anche di questo).
Insomma, da sempre la paura è anche il miglior sistema per battere cassa.
Ancora, sulla paura della morte: tuttora non sappiamo con certezza il momento esatto in cui avviene.
Dopo tutto quel bordello mediatico, politico e pseudo religioso sul caso d’Eluana, in molte parti del mondo, anche adesso, si continuano ad espiantare cuori che ancora battono, per dir così “a cuor leggero”, giacché l’EEG è piatto, in nome della solidarietà umana, per trapiantarli poi, a persone che talora hanno fatto di tutto per distruggere il proprio.
Non sono contro i trapianti in generale, ma contro queste aspettative, spesso egoistiche, che qualche giovane muoia ( si spera almeno non ucciso all’uopo), per dare il proprio cuore, forse, anche a qualche vecchio, incapace di morire con dignità e rispetto degli altri… So che questo è duro, ma lo è purtroppo in sé e per sé e non solo perché sono stato, come si suol dire, un po’ nudo e crudo.
Almeno, chieder scusa e ringraziare!
Voltiamo pagina.
Come si supera la paura? Semplicemente eliminandone le cause, o la causa prima, che è l’ignoto, ciò di cui non abbiamo esperienza.
Quindi, facendo più esperienze, fin da giovani (genitori, smettete di castrare i vostri figli, con la scusa di - super- proteggerli!).
Ed ancora, facendo luce, sia in casa che fuori, la notte.
Anche se con più alto senso, Gesù diceva “buio chiama buio, luce chiama luce…”
Ma buio non vuol dire sempre mancanza di luce, ma soprattutto incapacità a vederla nel buio…non è forse vero che di notte, al buio, facciamo sogni colorati, ad esempio?
Ancora, indossando colori che riscaldano, quelli del sole vanno tutti bene, specie quando si è depressi. Credetemi, il tutto nero, specie se mal portato, non aiuta né sé, né gli altri, né tanto meno i bambini.
Smettetela, per favore, di dire che è per moda: cominciamo a capire che è a causa del nostro stato d’animo.
Poi, riscaldando, specie i reni ( ne parlerò un’altra volta).
Usando, specie d’inverno cibi ben cotti, preferendo quelli che ricaricano, come quelli rossi od arancio…verranno date alcune ricette.
Rafforzando la stabilità fisica ed il baricentro. (in seguito).
Utilizzando il respiro. Ad esempio, seduti, con lombari ben presenti, ascoltare il respiro per cinque minuti, e poi aggiungendo, con solo suono interno, la parola “armonia “, o “luce”, lentamente, lettera per lettera. Prima provare, poi crederete.
Facendo risata, o facendo ridere sé e gli altri, ( meglio non con spirito “di patata”, però, che raffredda anziché scaldare…).
Utilizzando la voce, specie il mantra ( a seguire…).
Ed infine, con un po’ di pazienza: dopo la notte è sempre, almeno fino ad ieri mattina, spuntato il sole…(adesso son solo le cinque e trenta, ancor presto), … dopo l’inverno son sempre sbocciati i mandorli… e dopo ogni morte c’è stata, sempre, qualche altra nascita!