I principi fondamentali e le conseguenze pratiche per una medicina globale umana

I principi fondamentali e le conseguenze pratiche per una medicina globale umana

Volendo un po’ schematizzare, vi sono tre tipi di guarigione:

- Guarigione forzata - Fa fulcro sul sintomo, si basa su farmaco e chirurgia.
- Guarigione armoniosa - Fa fulcro sulle cause alla base del sintomo e sulla loro armonizzazione con la legge di natura.
- Guarigione senza guarigione - Fa fulcro sull’impegno di vita, indipendentemente dal sintomo.

Ancora schematicamente, il primo tipo appartiene prevalentemente alla medicina moderna nelle sue varie forme.
Il secondo è tipico della medicina tradizionale, ad es. orientale, ma non solo.
Il terzo è il punto culminante di una vera medicina umana.

Tutti e tre i modi di guarigione sono accettabili e necessari per l’uomo moderno e costituiscono un percorso di evoluzione personale basato sul principio d’educazione alla salute in modo umano.

A distanza di molti anni, in base alla esperienza fatta su me stesso, posso confermare la validità pratica di questi principi, particolarmente del terzo, originariamente formulati, anche se in modo diverso, dal maestro Masahiro Oki, che ringrazio di cuore
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giovedì 26 febbraio 2009

Mondo vegetale (e mondo animale)

Mi reco spesso in Brasile, per validissimi motivi familiari ( fra l’altro, i bei disegni che decorano questo Blog, sono tutti prodotti in Brasile).
Ebbene, sui pacchetti di sigarette di quel paese, la pubblicità anti fumo è molto più variopinta, per non dire cruda e macabra della nostra.
Vi compaiono, infatti, foto di feti morti, sotto alcool, immagini di persone moribonde all’ultimo stadio del cancro, e così via…
I buoni brasiliani, evidentemente, sono meno impressionabili di noi, infatti, nonostante questa macabra pensata del Ministero della salute, continuano a fumare.
Perciò, hanno dovuto aggiungere due vignette alla galleria degli orrori.
Una mostra una giovane coppia, a letto, che si volta la schiena. L’altra una sigaretta che, bruciando, s’affloscia sempre più.
Su entrambe la scritta: il fumo provoca impotenza sessuale, messaggio al quale i Brasiliani sembrerebbero dover essere particolarmente sensibili, ma anche questo non li ha dissuasi.
Dato che la causa che porta al vizio del fumo è soprattutto lo stress (in Cina e Giappone si fuma molto più che altrove), la cosa più probabile che, almeno da noi, farebbe un fumatore, alla vista di immagini così shoccanti, sarebbe di accendersi un’altra sigaretta…

Non fraintendetemi, fumare di sicuro non fa bene e, oltre una certa misura, farà sicuramente male, come moltissime altre cose, del resto: zucchero bianco, burro, cibo tipo fast food, pesticidi della frutta ecc, ma sui pacchetti che avvolgono questi prodotti nessuno scrive niente…
Smettiamo di fumare il più possibile, che sicuramente farà anche del bene a tutti (tanto lo stato sicuramente penserà a tassarci in altro modo, per compensare le perdite).
Una cosa, però, mi ha fatto quasi arrabbiare. Su alcuni pacchetti sta scritto: ciò che state fumando contiene oltre 9000 ( novemila) sostanze tossiche.
Sarà anche vero, e lo sarebbe anche se ci fumassimo zucchero, bistecche e qualunque altra cosa.
Ma perché novemila, perché tanto puntiglioso accanimento d’analisi chimiche, quando nessuna rivista al mondo s’è mai sognata di fare un altrettanto lungo elenco delle novemila sostanze, in buona parte utili e sinergiche, della verdura selvatica, ad esempio?
Perché tanta enfasi, a senso unico, quasi che il tabacco fosse la sintesi del male chimico universale, una specie di demonio travestito da vegetale…il nemico numero uno dell’umanità?
L'industria farmaceutica produce, da sola, oltre novemila molecole di sintesi, le quali, pur se utili, allorché correttamente impiegate, sicuramente non sono prive di tossicità (basta leggere qualche foglietto illustrativo, altra galleria degli orrori!).
Il prontuario terapeutico è, forse, l’unica pubblicazione che riesce ad elencare altrettante sostanze, (tutte sempre utili?), di quante ne vengono attribuite al tabacco, che, anche se sicuramente dannoso, avrà pure qualche componente utilizzabile e buona, fra tante...
So riconoscere la differenza fra le due cose, ma non posso non vederne anche le convergenze.

Piuttosto, come mai quasi nessuno si è mai chiesto perchè il mondo vegetale produca così tante sostanze chimiche, pur avendo un metabolismo e delle esigenze ben minori di quelle di noi, “animali” a sangue caldo?
Sembra che la gran parte di queste sostanze siano ridondanti, rispetto alle necessità vitali d’una pianta.
Molte, inoltre, sono prodotti di rifiuto ma, guarda caso, spesso sono utilissime alla nostra stessa vita, basti pensare, ad es., all’ossigeno.
Infatti, siamo complementari: i prodotti anabolici (di sintesi),e quelli catabolici (d'eliminazione) dei vegetali quasi sempre ci sono utili, mentre non sempre i nostri cataboliti fanno bene al mondo vegetale.
Si pensi che, sia la nostra urina, sia il nostro cadavere sono, attualmente, tra i peggiori inquinanti ambientali, solo per il fatto che siamo diventati una specie di pattumiera dell’industria chimica, in tutte le sue molteplici sfaccettature…

Tornando al mondo vegetale, dobbiamo renderci conto che esiste un complesso ecosistema, in mirabile bilancio, in cui ciascuno, se vuol sopravvivere, deve offrire e trarre vantaggio da tutti gli altri.
E tutto questo le piante non lo fanno con le chiacchiere, le teorie od il business, come spesso facciamo noi, ma nell’ unico modo loro possibile: tramite lo scambio e la comunicazione, basati sui messaggi della chimica e sui principi della fisica.
Ecco uno dei motivi per cui una pianta produce così tante sostanze: perché deve comunicare con così tante altre ecosfere, se vuol giungere a dare semi e frutti…

Proviamo ad imparare qualcosa di più dal mondo vegetale, soprattutto a rispettarlo, ammirarlo ed utilizzarlo bene.
Smettiamola di calpestarlo, inquinarlo e distruggerlo più di quello che ci è strettamente indispensabile, se non vogliamo distruggere noi e lui insieme, mondo animale e vegetale, appunto, ma ancora umano?