I principi fondamentali e le conseguenze pratiche per una medicina globale umana

I principi fondamentali e le conseguenze pratiche per una medicina globale umana

Volendo un po’ schematizzare, vi sono tre tipi di guarigione:

- Guarigione forzata - Fa fulcro sul sintomo, si basa su farmaco e chirurgia.
- Guarigione armoniosa - Fa fulcro sulle cause alla base del sintomo e sulla loro armonizzazione con la legge di natura.
- Guarigione senza guarigione - Fa fulcro sull’impegno di vita, indipendentemente dal sintomo.

Ancora schematicamente, il primo tipo appartiene prevalentemente alla medicina moderna nelle sue varie forme.
Il secondo è tipico della medicina tradizionale, ad es. orientale, ma non solo.
Il terzo è il punto culminante di una vera medicina umana.

Tutti e tre i modi di guarigione sono accettabili e necessari per l’uomo moderno e costituiscono un percorso di evoluzione personale basato sul principio d’educazione alla salute in modo umano.

A distanza di molti anni, in base alla esperienza fatta su me stesso, posso confermare la validità pratica di questi principi, particolarmente del terzo, originariamente formulati, anche se in modo diverso, dal maestro Masahiro Oki, che ringrazio di cuore
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sabato 21 febbraio 2009

Lombaggine: un percoso di auto guarigione

Propongo, in modo schematicamente sintetico, questo percorso di auto guarigione dalla lombaggine, come il più efficace per questa comunissima patologia, alla cui base si trovano sempre scorretti atteggiamenti posturali, mentali, respiratori ed alimentari.
Naturalmente è solo una proposta fra le tante. Ciò non toglie che, per chi vuole veramente guarire, prima o poi questo, od analoghi percorsi, siano ineludibili.

1) Torsioni da seduto, appena appeso ad una sbarra,
utilizzando l’espirazione lenta e piacevolmente andando da blocco a piacere.
Pochi secondi per parte.

2) Bagno caldo ai piedi (fino a che si comincia a sudare o compare lieve tachicardia: + 10 battiti), alternato con bagno freddo (1 minuto circa). Ideale acqua con peperoncino (o zenzero), e sale. Mantenere l’acqua ben calda e terminare con breve immersione in acqua fredda. Per 15 minuti

3) Stimolo forte del 1° dito del piede (collegato con l’atmosfera addominale) e del 5° (collegato con le lombari). Iniziare dal dito meno dolente.

4) Aggiungere sale nella dieta (per scaldare reni). Grattugiare daikon o ravanelli, salare e unire olio: per 1 tazzina di olio 1 cucchiaino di sale. Bere ½ tazzina al giorno. In alternanza con questo, ogni secondo giorno, bere un rosso d’uovo crudo con due cucchiai di salsa di Soya concentrata (tamari)

5) Scaldare la zona lombare direttamente (strofinamento- sale caldo- uso del ferro da stiro, con uno strato di 4 asciugamani- impacchi di zenzero- impacchi con peperoncino- massaggio caldo con olio di ricino ed olio d’iperico). Solitamente tale zona è più fredda dal lato dove c’è dolore o ernia discale.

6) Correttivi per sciatica.
Prono – ginocchia flesse: esegui lentamente delle flessioni dorsali e ventrali (cioè nei due sensi) dei piedi.

a-) scegli il piede che si muove più piacevolmente. Contro resistenza lieve (di appoggio), fare dorso-flessioni verso la direzione piacevole: qui mantenere per un po’- con espiro lungo ed alla fine rilassare (questo è uno dei pricipi generali degli esercizi correttivi, secondo l'insegnamento del M° Oki).

b-) raccogliere le ginocchia flesse con le mani e portarle verso il petto e, con lo
stesso principio del punto a), fare anche una piccola torsione verso il lato più piacevole.

c-) ginocchia flesse, piedi uniti: fare torsioni a ds. e sx, scegliendo il lato più libero e con lo stesso principio di sopra.

d-) ginocchia estese: allungare le gambe, alternando ds e sx, con movimento a basculo del bacino e con lo stesso principio di sopra.

e-) supini: portare prima un ginocchio, poi l'altro, in flessione verso l'ascella omolaterale, applicando lo stesso stesso.

7) Preparazione della cinghia di lattice o di un tubolare di bicicletta adattato allo scopo.

Un tubolare di bicicletta (ideale quello della Moutain bike), a cui va asportata la parte contenete la valvola, va tagliato per lungo seguendo le due pieghe dello stesso. Le due parti vanno collegate fra loro sovrapponendone gli estremi per circa 15 cm. e incollandoli o graffettandoli con l’apposita graffettatrice.
Si posiziona ora la lunga cinghia, tenendola nel punto centrale con le due mani, sopra la parte alta del sacro, all’incirca dove di solito si trova la cintura dei pantaloni (non quelli moderni, che arrivano a stento a metà dei glutei!).
Si mette la cinghia in tensione non troppo forte e la si passa davanti e verso il basso, seguendo la svasatura del bacino, fino al pube, su cui le due metà si incrociano. Importante mantenere una giusta tensione (rifare molte volte, finché si capisce).
Si passano ora i due capi della cinghia orizzontalmente sopra l’articolazione dell’anca (flettendo la gamba si capisce!).
Si procede posteriormente fino a coprire la parte bassa del sacro, in modo che, fra giro superiore ed inferiore, restino circa dieci cm.
Si incrociano nuovamente i due capi e si ritorna davanti, esattamente sopra il precedente giro anca-pube.
Si adatta la lunghezza, se eccessiva, in modo che resti abbastanza cinghia per annodarla sopra il pube.
(ideale rivestire in velcro madre-figlio le due estremità per fissarle tra loro).

8) Uso della cinghia.
Indossarla il più possibile, anche di notte, evitando che una eccessiva tensione danneggi la circolazione od i tessuti molli. Compiere con la cinghia i normali atti della vita quotidiana e aggiungere il più possibile lunghe passeggiate.
Utilizzarla nella pratica degli esercizi correttivi, ad esempio quelli sopra, ed altri ancora, distesi, in seiza, cioèseduti sui calcagni con busto ben eretto, posizione di per sé già curativa. Sei Za significa, infatti, seduto corretto. Ed infine in piedi.
Molto utili, in piedi, le rotazioni del bacino, dapprima piccole e lente, poi sempre più ampie e con velocità variabile, scoprendo la direzione di rotazione più piacevole e ripetendola almeno 50 volte, per poi passare all’altro senso facendo un numero di rotazioni da 1:10 a 5:10 rispetto al lato più libero ed a seconda del grado di libertà motoria e del piacere provato.
L’uso della cinghia correttiva è il risultato di decenni di ricerche e prove,a partire dall’esperienza di un paziente giapponese che non ha accettato le gravissime ed invalidanti conseguenze d'una sciatica dichiarata incurabile.
Ora, specie in Giappone, centinaia di migliaia di pazienti la usano, anche in esperienze di gruppo, aumentando e migliorando continuamente la conoscenza ed i modi di utilizzo dello strumento.
L’OMS ha dichiarato la cinghia in lattice uno dei migliori presidi terapeutici della medicina naturale presente e futura.

Molte di queste informazioni derivano dall'esperienza del signor Yuji Yahiro, che ringrazio di cuore.