I principi fondamentali e le conseguenze pratiche per una medicina globale umana

I principi fondamentali e le conseguenze pratiche per una medicina globale umana

Volendo un po’ schematizzare, vi sono tre tipi di guarigione:

- Guarigione forzata - Fa fulcro sul sintomo, si basa su farmaco e chirurgia.
- Guarigione armoniosa - Fa fulcro sulle cause alla base del sintomo e sulla loro armonizzazione con la legge di natura.
- Guarigione senza guarigione - Fa fulcro sull’impegno di vita, indipendentemente dal sintomo.

Ancora schematicamente, il primo tipo appartiene prevalentemente alla medicina moderna nelle sue varie forme.
Il secondo è tipico della medicina tradizionale, ad es. orientale, ma non solo.
Il terzo è il punto culminante di una vera medicina umana.

Tutti e tre i modi di guarigione sono accettabili e necessari per l’uomo moderno e costituiscono un percorso di evoluzione personale basato sul principio d’educazione alla salute in modo umano.

A distanza di molti anni, in base alla esperienza fatta su me stesso, posso confermare la validità pratica di questi principi, particolarmente del terzo, originariamente formulati, anche se in modo diverso, dal maestro Masahiro Oki, che ringrazio di cuore
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giovedì 5 febbraio 2009

Peperoncino piccante

Contiene sostanze tipiche (capsicina e simili), enormi quantità di vitamine (specie C ed E), pigmenti flavonoidi (antocianosidi, quercetina), fosfolecitina, sali ed oligoelementi, etc.

Effetto: potente attivatore della circolazione locale, e quindi della ossigenazione dei tessuti.
Potente sudorifero ( disintossicante e rinfrescante). Potente inibitore dei radicali liberi (frammenti molecolari elettricamente carichi e super reattivi, prodotti od introdotti dall’esterno nell’organismo, in svariate condizioni tossiche od irritanti,- es. radiazioni, alcuni chemioterapici etc.-, capaci di danneggiare le strutture cellulari ed il patrimonio genetico per reazione chimica fortemente ossidante).
Antidolorifico in vari tipi di dolore di origine muscolare, articolare, tendinea e nervosa. Uno dei meccanismi noti è la produzione di sostanze morfinosimili naturali (endorfine), in risposta allo stimolo rubefacente della capsaicina.
Dilatatore dei bronchi.
Antisettico, antiputrefattivo e conservante.
Stimola le difese immunitarie ed una buona circolazione dell’energia difensiva di superficie dalle aggressioni esterne.
Attiva la digestione e la mobilità dell’intestino, favorendo lo scarico fecale.
Per tutti questi motivi è anche un buon preventivo del cancro

Uso esterno: impacchi locali, maniluvi, pediluvi e bagno totale.
Usato regolarmente per pediluvi ha migliorato le conseguenze di gravi malattie circolatorie da chiusura dei vasi arteriosi, riducendo i sintomi (dolore camminando), aumentando la capacità e la velocità della camminata prima che compaia il dolore, riducendo il rischio di gangrena e prolungando la sopravvivenza.
Caso personale: un anziano con gravissima arteriosclerosi diffusa con multipli aneurismi, e per cui era stato sconsigliato qualunque intervento perchè troppo rischioso, è riuscito e rimanere discretamente attivo per anni e senza gangrene, con questo rimedio, praticato ogni giorno.
Senza dubbio contò molto lo stato d’animo positivo e il suo impegno quotidiano.
Alla fine cambiò medico, su pressione dei familiari (non convinti di quanto era stato fatto), si convinse a farsi operare e morì pochi giorni dopo…
Va detto, tuttavia, che era già molto anziano, soffriva molto per la vedovanza e che, comunque, tutti prima o poi moriamo.

Uso per impacchi o bagni locali

Versare in una bacinella di acqua ben calda mezzo cucchiaio di polvere fresca di peperoncino, o meglio 6 o 7 o più peperoncini freschi o secchi, sminuzzati, eventualmente associati ad una manciata di sale grosso.
Immergere la parte, prolungare il bagno per almeno una decina di minuti, avendo a portata di mano acqua ben calda per rabboccare, se tende ad intiepidire. Ideale è quando si comincia a sudare.
Evitare in modo assoluto il pericolo di ustioni, specie nei diabetici, che potrebbero avere una certa insensibilità al calore.

Uso diretto per problemi localizzati all’apparato muscolo-tendineo- scheletrico (es. tendinite, periartiti, artrosi etc.) e nelle nevralgie e neuropatie anche gravi (es. nevralgia del trigemino, paralisi da freddo del nervo faciale, neuropatia diabetica, mal di denti etc.)
Strofinare direttamente e ripetutamente un peperoncino fresco (o brevemente immerso in acqua calda, se secco) sulla parte da trattare, finché assume un bel colore rosso arancio.
In pochi minuti si ottiene una netta riduzione del dolore, che perdura a lungo, ed un recupero funzionale di entità variabile in rapporto alle cause ed alle condizioni anatomiche alla base della patologia.
Naturalmente, nelle gravi patologie croniche con deformità ossee e perdita di cartilagine, l’effetto sulla funzionalità sarà minore e necessiterà di una costante attività di mobilizzazine, specie senza carico, che, una volta insegnata, resterà come inevitabile compito-dovere del paziente.
Tu guariscimi non esiste in natura.
Il medico, il terapista ed il paziente, oltre che il peperoncino che già lo fa, devono fare ciascuno la propria parte.
Piuttosto, anziché pretendere dal peperoncino, che già ci regale la sua capacità curativa meravigliosa, il miracolo della guarigione gratuita (e comoda), sarebbe opportuno un atteggiamento di rispetto, ammirazione e ringraziamento verso madre natura.
Questo atteggiamento è il primo, essenziale passo verso la guarigione.

Olio extra vergine al peperoncino.
Unisce ai pregi dell’uno quelli dell’altro. Particolarmente idoneo per trattamento esterno su superfici più ampie.
Semi.
Collocati sui punti dolorosi (o sui punti di agopuntura, se noti), per mezzo di un cerotto non allergizzante, unisce all’effetto terapeutico del peperoncino quello della pressione meccanica locale, origine di importanti effetti biologici riflessi, e quello dell’aumento in loco della temperatura cutanea creato dal cerotto.

Per bocca, naturalmente, il peperoncino è un ottimo integratore alimentare, anche se non da tutti gradito, purché non venga distrutto, dall’eccessivo e prolungato calore di cottura, il suo contenuto vitaminico e biologico.